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2018 anno del cibo italiano. Al via la campagna social all’insegna del legame fra arte e cibo

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Anno nuovo, progetti nuovi. Dopo il 2016 anno nazionale dei cammini e il 2017 dei borghi, quello che è appena iniziato è l’anno del cibo italiano. Tutto dedicato alla cultura gastronomica tricolore, e in particolare al profondo legame arte/cibo, valorizzato attraverso una campagna social. 

Il progetto

Abbiamo un patrimonio unico al mondo”. Una certezza, una conferma mai scontata che giunge anno dopo anno, proclamata dagli esperti di settore, la stampa, gli addetti ai lavori, il governo. A dirlo stavolta è il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali in persona, Maurizio Martina, che insieme a Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, ha dato il via all’anno nazionale del cibo italiano. 12 mesi dedicati alla cultura gastronomica tricolore, a quell’amalgama di sapori, profumi, tradizioni, storie, usanze e rituali che da secoli definiscono il forte carattere identitario del nostro Paese. “Dopo la grande esperienza di Expo Milano”, continua il ministro, “l’agroalimentare nazionale torna a essere protagonista in maniera diffusa in tutti i territori. Non si tratta di sottolineare solo i successi economici di questo settore, che nel 2017 tocca il record di export a 40 miliardi di euro, ma di ribadire il legame profondo tra cibo, paesaggio, identità, cultura”.

I riconoscimenti Unesco

Come? Con un nuovo progetto dei distretti del cibo, che coinvolgerà agricoltori, allevatori, pescatori, cuochi, artigiani. E un pensiero dovuto al maestro della cucina italiana scomparso lo scorso 26 dicembre: “Credo che in quest’ottica sia giusto dedicare l’anno del cibo a una figura come Gualtiero Marchesi, che ha incarnato davvero questi valori facendoli conoscere a livello internazionale”. L’iniziativa consiste in una serie di eventi e manifestazioni legati alla cultura e alla tradizione enogastronomica dell’Italia, e a tutti i riconoscimenti Unesco ottenuti nel tempo, dalla Dieta Mediterranea alla vite ad alberello di Pantelleria, dai paesaggi della Langhe Roero e Monferrato all’Arte del pizzaiuolo napoletano, senza dimenticare la nomina di Parma a città creativa della gastronomia.

L’identificazione dell’Italia nel mondo

Ma l’anno del cibo italiano è anche “un’occasione importante per fare un grande investimento per l’immagine del nostro Paese nel mondo”, aggiunge Franceschini. “Grazie alla collaborazione dei ministeri della Cultura e dell’Agricoltura, l’Italia potrà promuoversi anche all’estero in maniera integrata e intelligente valorizzando l’intreccio tra cibo, arte e paesaggio, che è sicuramente uno degli elementi distintivi dell’identità italiana”. Inoltre, il progetto si propone di sostenere la candidatura già avviata per il riconoscimento Unesco di altre due grandi eccellenze made in Italy, il Prosecco e l’Amatriciana. Verranno affrontati, poi, alcuni dei temi più caldi del settore, come la lotta allo spreco, un argomento che continua a essere protagonista di dibattiti, convegni, libri, e la valorizzazione del paesaggio, del territorio, dell’ambiente che dà vita ai prodotti agroalimentari che rappresentano la tavola italiana nel mondo.

Il legame con l’arte

Alla base del progetto, una campagna social tutta incentrata su alimenti e piatti d’autore, che pone l’accento sull’antico e indissolubile legame arte/cibo, dall’epoca greco-romana all’arte contemporanea, passando per il barocco. Un calice di vino nella mano di Bacco, piatti abbondanti di cacciagione, pesci e crostacei per un banchetto luculliano, ceste ricolme di grappoli d’uva, pani, mele e melograni, cascate di ciliegie di tutti i pantoni di rosso. È proprio l’arte a riconoscere per prima il valore simbolico, sociale ed estetico degli alimenti. Così, la campagna social sarà dedicata ai piatti realizzati con tempera e chiaro scuro, in marmo o su ceramica. L’account Instagram @museitaliani posta e condivide circa 50 locandine digitali, tra le quali figurano la stele di Karo al Museo Egizio di Torino, la Cena con sponsali di Gherardo delle Notti, la Natura morta con peperoni e uva di Giorgio de Chirico, così come le sculture di Darren Bader al Museo Madre di Napoli e i manifesti pubblicitari conservati al Museo Salce di Treviso. E ancora l’Ultima Cena di Leonardo, gli affreschi di Pompei, le nature morte della Villa Medicea di Poggio a Caiano e i dipinti della Scuola Napoletana. Con l’invito a visitare gli oltre 420 musei, parchi archeologici e luoghi della cultura del Bel Paese, a cercare, fotografare e condividere il tema del 2018 con l’hashtag #annodelciboitaliano.

a cura di Michela Becchi


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