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RFood, il nuovo inserto di Repubblica dedicato al cibo

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Una crescita inarrestabile, quella del settore gastronomico, che continua a destare l’interesse della stampa. Lo storico quotidiano Repubblica comincia oggi una nuova avventura: un ambizioso inserto settimanale dedicato al mondo del cibo. Ecco com’è e come sarà RFood. 

Repubblica e il cibo

Raccontare storie. Attraverso ricerche approfondite, studi attenti, interviste, inchieste, confronti. Un lavoro che Repubblica porta avanti da anni su diversi fronti, cronaca e cultura, politica e economia, e che ora ha scelto di dedicare interamente al settore dell’enogastronomia. Un interesse, quello per il cibo, cominciato già da qualche tempo sul web, con Repubblica Sapori, sezione online di Repubblica.it nata poco più di un anno fa e che ha raccolto fin da subito l’entusiasmo degli appassionati, grazie alle sue ricette, gli itinerari gastronomici e i consigli su dove mangiare bene. Articoli sul tema non sono mai mancati neanche nella versione cartacea, ma se fino a oggi il cibo era solo uno dei tanti argomenti trattati, da questa mattina il giornale si arricchisce di un nuovo progetto editoriale, denso di contenuti, spunti di riflessione, idee e spessore di grande profilo.

Il progetto

Fra Economia e Cultura, nel bel mezzo del quotidiano, fa il suo ingresso oggi, 21 dicembre 2017, RFood, nuovo inserto settimanale (in uscita ogni giovedì) fortemente voluto da Mario Calabresi, un insieme di 8 pagine dedicate alla cultura del cibo, e coadiuvato dalla giornalista Clotilde Veltri. Un amalgama di racconti che s’intrecciano e convivono in sinergia fra loro: il progetto si propone di portare alla luce storie di negozianti, produttori, designer, sommelier, camerieri, viticoltori, ognuno con il suo percorso, “che vale la pena svelare”. Alla base di tutto, la voglia di esporre la testimonianza di uomini e donne che, spiegano dal quotidiano,“con il lavoro e la loro creatività, reinventano quotidianamente la gastronomia, rendendo quella italiana un unicum riconosciuto in tutto il mondo”.

 

RFood

L’inserto

E quindi dopo il Gambero Rosso, che da pochissimo ha completamente rinnovato il suo mensile cartaceo, anche il Gruppo Editoriale L’Espresso scommette ancora sulla carta: 8 pagine di rubriche, approfondimenti, consigli. Storie affidate a esperti del settore attivi in Italia e all’estero, ai tanti collaboratori che il team di Repubblica ha reclutato nel tempo. Ci saranno i nomi storici del giornalismo gastronomico, come Licia Granello, da sempre food writer fedele del quotidiano, che tornerà a scandagliare il pianeta delle materie prime, focalizzandosi sul rapporto tra chef, ingredienti e fornitori, andando a fare luce su uno dei più intricati temi del settore, quello della filiera alimentare. E poi Carlo Petrini, padre di Slow Food, che si impegnerà a dare voce a tutti quegli artigiani, cuochi e produttori che lavorano seguendo la filosofia del Buono, Pulito, Giusto. Non mancheranno, inoltre, consigli per gli acquisti, la rubrica sul vino, quella sulla grafica e le ricette da rifare a casa.

 

RFood

Il primo numero

Nessuno più di noi del Gambero Rosso, che da oltre 30 anni ci occupiamo con dedizione dell’intero universo gastronomico, sa quanto questo settore risulti complesso e sfaccettato. Soprattutto, quanto sia arduo e difficoltoso raccontarlo sulla carta stampata. Ma l’editoria cartacea, come avevano già spiegato qui, non è morta, e realizzare un giornale – o un ampio inserto, come nel caso di RFood – di carta che parli di cibo è possibile. La strada per farcela, con il giusto mix di approfondimento, curiosità e freschezza, si costruisce un passo dopo l’altro. Nel primo numero, infatti, si leggono storie dall’estero (un quadro del mercato londinese Borough Market di Enrico Franceschini, il racconto della gastronoma libanese Abdeni Massaad firmato Carlo Petrini), appunti di vino (il Primitivo del Salento, a cura di Laura Di Cosimo), di prodotti (approfondimento sul tartufo di Licia Granello), le immancabili note sul Natale, fra consigli per il pranzo e indicazioni per riconoscere un buon panettone.

 

RFood

Gli obiettivi

Impegnandosi a offrire un progetto ricco di contenuti e prospettive diverse, Clotilde ha scelto di prendere in mano questa nuova, ambiziosa avventura. Abbiamo deciso, allora, di farci raccontare dalla curatrice in persona cos’è, cosa vuole essere e cosa sarà RFood. Innanzitutto, un servizio ai lettori: “Vogliamo fare informazione sul cibo, sia andando alla ricerca di vicende e aneddoti singolari, sia raccontando le tendenze del momento”. Come? “In maniera più “alta”, approfondita, curata, ma al contempo divertente e accattivante”. Con un linguaggio immediato, fruibile da tutti, ma non per questo meno tecnico. Articoli, quindi, che si rivolgono a tutti, con l’obiettivo di sdoganare luoghi comuni e sviscerare ed esaminare i tanti dibattiti di questo mondo, senza però rinunciare ad analisi settoriali portate avanti dagli esperti. “Vorrei concentrarmi molto sulla salute, sul tanto chiacchierato binomio gusto/benessere, che abbiamo voluto utilizzare come chiave di lettura anche per il nostro articolo sul pranzo di Natale”. Ma non solo: “Quello che ci proponiamo di fare è rispondere alle domande dei consumatori”. Ai tanti dilemmi che ognuno di noi si pone durante la spesa, per esempio. Che RFood analizzerà attraverso la rubrica “Sfida in salsa chimica”, questa settimana dedicata all’annoso dibattito: zucchero bianco o di canna? “Un dubbio che hanno in molti, e che abbiamo provato a chiarire con precisione, senza ricorrere però a tecnicismi eccessivi”.

 

RFood

Web e carta: due mondi sinergici

E mentre RFood comincia a prendere vita, nel mondo web, Sapori continua la sua strada: “I lettori della carta e del giornale online sono molto diversi. Nonostante gli spazi limitati, il cartaceo consente un’analisi più lunga e minuziosa dei vari argomenti, mentre il web richiede pezzi più immediati, concisi e in grado di catturare l’attenzione del lettore. Inoltre, il sito è un prodotto in continuo aggiornamento, un contenitore di notizie e dati che vanno implementati costantemente”. Quella fra carta e web, però, non è una sfida a chi raccoglie più seguaci. La distinzione fra i due ambiti continua a esistere, netta e marcata come sempre, ma non rappresenta un ostacolo, né una limitazione: “Non si tratta di due prodotti che viaggiano su binari paralleli e che non si incontreranno mai. Mi piace immaginarli, piuttosto, come mondi sinergici, opposti e complementari”.

a cura di Michela Becchi

 

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