È il pasto più importante della giornata, quello su cui saggezza popolare e scienza concordano: la colazione. Il momento indispensabile per affrontare con energia le ore a seguire e mettere in moto l'organismo. Un nuovo libro ci racconta le ricette di oltre 40 paesi del mondo.
Che la colazione sia il pasto più importante della giornata siamo tutti d'accordo, inclusi nonne e nutrizionisti. E noi crediamo che sia anche il più sottovalutato, spesso relegato a un caffè trangugiato in piedi e un frollino mangiato di corsa. Per questo abbiamo cominciato, domenica passata, a raccontarvi cosa si mangia nel resto del giorno nelle prime ore del giorno (e continueremo a farlo settimana dopo settimana), convinti che siano le più rivelatorie del carattere di ognuno di noi, del nostro stile di vita e delle tradizioni, domestiche e non. E proprio con questo istinto da esploratore si sono mosse Elisa Paganelli e Laura Ascari nel loro volume dedicato alle colazioni nel mondo.
Le autrici
Una specie di diario di bordo, redatto giorno dopo giorno, nelle prime ore del mattino. Così si presenta The Breakfast Jouney, il libro firmato da Elisa Paganelli e Laura Ascari, illustratrice e visual designer la prima, fotografa e videomaker la seconda. Entrambe con la passione per i viaggi e per il cibo, quello preparato e mangiato, ma anche quello ritratto e raccontato per parole e immagini. E un amore senza confini per le prime ore del mattino, quelle in cui la casa si risveglia e si rivela, investita da una luce ancora non contaminata dal trascorrere del tempo.
Il volume
Nasce da questi interessi condivisi l'idea di un volume che consentisse a tutti di viaggiare con la fantasia e attraverso i sapori “con un battito di ciglia”. Si tratta di“un viaggio curioso e goloso per scoprire cosa accade nelle cucine degli altri in giro per il mondo” facendolo nel momento più intimo, non appena la giornata prende vita. Cosa si mangia a colazione nel resto del mondo? Di quali gesti si compongono i riti mattutini negli altri paesi? E ognuno di noi, a quali abitudini non riesce a rinunciare e quali nuove traiettorie è disposto a percorrere? Spinte da queste suggestioni le due autrici viaggiano in lungo e in largo per il mondo seguendo un preciso itinerario gastronomico attraverso più di 40 paesi e 43 pietanze. Tante sono le ricette spiegate passo passo e corredate da fotografie personalizzate con interventi grafici.
Dolci, ma non solo
Si va dalla nostra brioches al muffin inglese, da gaufre del Belgio al bolo de fubà del Brasile, un dolce da forno che ricorda da vicino i nostri classici ciambelloni, arrivando fino ai doughnuts statunitensi da gustare con una tazza di american coffee. Ma se a noi italiani queste pietanze risultano familiari, e come pure lo strudel austriaco o gli anzac biscuits australiani, non altrettanto si può dire degli alimenti che aprono la giornata in altre parti del mondo. Per esempio il kimci coreano o il miso giapponese. Piatti che qualcuno avrà già mangiato, magari a cena. Già, perché in oriente la colazione prevede le stesse portate degli altri pasti, quindi non stupitevi di vedere noodes in brodo nelle prime ore del giorno, è il mian tiao tang cinese.
Dolci, salate, piccanti, acide, calde, fredde: ce ne è per tutti i gusti. Ed è interessante vedere come si possano tracciare delle linee di congiunzione tra luoghi lontani, a testimonianza dell'esistenza di punti di contatto tra culture anche distanti: in Turchia il menemen ricorda da vicino le nostre verdure stufate, con pomodoro peperoni e cipolla, mentre in Spagna non è raro trovare anche al mattino la tostada, che altro non è se non pane tostato con aglio e pomodoro, insomma, una bruschetta. E anche il nome non è poi così diverso. Le uova sono un ingrediente molto frequente e così i formaggi, ma ancora di più lo yogurt, consumato nel kiselo mlyako bulgaro (con noci, miele e mandorle), o nel cranachan scozese (con fiocchi d'avena e lamponi e un poco di whisky) o nel labneh libanese, con sale, olio di oliva e spezie. E se vi pare azzardato per la colazione, c'è sempre un brunch da preparare.
La ricetta dall'Iran: Moraba-ye haveej
Ingredienti
700 g di carote
500 ml di acqua
il succo e la scorza di 2 arance
il succo di 1 limone
1 cucchiaio di acqua di rose
6-8 baccelli di cardamomo
Preparazione
Sbuccia le carote e tagliale à julienne, utilizzando una grattugia o un robot da cucina. Schiaccia i baccelli di cardamomo dolcemente, lasciando i semi dentro. In una pentola larga sciogli lo zucchero in acqua con la buccia d'arancia tagliata finemente e i baccelli di cardamomo. Porta a ebollizione, mescolando spesso (circa 5 minuti). Lascia addensare un po' il composto cuocendo per altri 5 minuti, fino a quando il liquido diventerà sciropposo. Aggiungi le carote, riporta a ebollizione. Abbassa la fiamma e cuoci per circa 15/20 minuti. Una volta che le carote sono morbide, aggiungi l'acqua di rose, il succo di arancia, il succo di limone e fai bollire per altri 2 minuti. Togli dal fuoco e prepara i tuoi vasetti. Se ti piace di più speziata aggiungi in cottura un piccolo bastoncino di cannella che poi rimuoverai a fine cottura insieme ai baccelli di cardamomo. Servi con pane, formaggio fresco (tipo paneer) e... sentirai che gusto quando il dolce della marmellata incontra il salato del pane e del formaggio! Accompagna con una buona tazza di tè.
The Breakfast Journey | Elisa Paganelli e Laura Ascari | Nomos Edizioni | pp. 148 | 19.90€
a cura di Antonella De Santis