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Appunti di degustazione. Giulio Ferrari. La Riserva del Fondatore che non ha paura di invecchiare

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6 annate per conoscere la Riserva del Fondatore Giulio Ferrari per conoscere il fiore all'occhiello delle Cantine Ferrari.

Nel 1972 Mauro Lunelli, allora enologo della prestigiosa casa spumantistica trentina, decise di mettere da parte alcune migliaia di bottiglie di un Ferrari diverso da quelli prodotti fino ad allora. Dopo ben otto anni lo fece assaggiare ai fratelli Franco e Gino, a cui aveva nascosto tutto. Fu così che, a seguito di giudizi entusiastici, si decise di produrre una delle bollicine italiane più prestigiose al mondo. E di dedicarla al fondatore Giulio Ferrari.

Apprezzato dalla critica nazionale e internazionale (il Gambero Rosso lo ha premiato ben 21 volte con i Tre Bicchieri) la Riserva del Fondatore Giulio Ferrari è senza dubbio una delle grandi bollicine del mondo; sintesi perfetta di un terroir che vede protagonista un microclima di montagna tra i 500 e i 600 metri d’altitudine, un unico vigneto, interamente circondato dal bosco, il Maso Pianizza, e l’utilizzo esclusivo dello chardonnay, vede nella meticolosa azione umana il completamento di un'opera che parte dalla terra e finisce in cantina. Dal 1986 l’enologo dell’azienda trentina è Ruben Larentis, all’attivo 32 vendemmie in Ferrari e artefice di una gamma capitanata dal Giulio Ferrari, bollicina prodotta solo nelle migliori annate e sempre frutto di un affinamento sui lieviti di oltre 10 anni.

 

Ogni millesimo è un nuovo inizio

Ricerco l’espressione più completa dell’annata per lo chardonnay del vigneto Pianizza. Non vado alla ricerca di uno stile” ci dice Ruben Larentis “penso che la continuità, attuata attraverso uno stile preciso, sia più adatta ai prodotti non millesimati di Ferrari, mentre nella Riserva del Fondatore le ripetizione la considero un nemico. Ogni millesimo è un nuovo inizio, non c’è da seguire nessuna ricetta, ma ogni annata è un’occasione unica di reinventare un’armonia tra quello che ci ha concesso la natura e l’espressività finale nel bicchiere. Nell’assemblaggio definitivo” prosegue Larentis “cerco di arrivare all’equilibrio tra gli opposti, che è la base per raggiungere la complessità che il Giulio Ferrari deve avere. È così che l’obiettivo è quello di avere leggerezza, ma anche concentrazione, freschezza e maturità, ossidazione e riduzione”. In tutto questo poi c’è il tempo. “Il tempo è essenziale” conclude l’enologo “ma non è prevedibile e in certe annate l’evoluzione organolettica può diventare un mistero. Dopo 7 anni sui lieviti è il momento dell’armonia, il lievito accompagna il frutto e arrotonda l’acidità; dopo 12-15 anni è il momento dell’intensità espressiva e della profondità; dopo 20-30 anni è il momento dell’integrità, della complessità e della suadenza”.

 

La degustazione

Lo scorso 16 novembre abbiamo avuto l’occasione di assaggiare 6 grandi annate di Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, grazie all’evento organizzato dall’Ais Veneto (delegazione di Verona). In presenza dell’enologo Ruben Larentis e del delegato Ais Verona Paolo Bortolazzi, l’assaggio ha visto protagoniste le bottiglie Magnum delle annate 1994, 2000, 2001, 2004, 2005 1986, tutte sboccate tardivamente. Ecco come è andato l’assaggio:

 

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1986

Sboccatura: maggio 2017. Dosaggio: 3 grammi litro

Cenni sull’annata: piogge alternate a diverse giornate calde hanno caratterizzato la primavera. In luglio e agosto le temperature sono state elevate, ma le escursioni termiche hanno garantito aromaticità e acidità.

Le parole dell’enologo: maturità e complessità

Note di assaggio: di colore giallo oro intenso che fa trasparire un perlage che dopo più di 20 anni sui lieviti è molto evidente e carico. Al naso emerge subito una gran maturità, con i sentori fruttati sempre in evidenza a partire dall’albicocca, seguita da profumi di cachi, miele di castagno, cenni di liquirizia, mela cotta, spezie dolci e zafferano. La bocca è cremosa, profonda e avvolgente, ricca ma sempre ben equilibrata da un pizzico di sapidità e da un’acidità fresca, balsamica e ben integrata alla materia. Finale lunghissimo, saporito, denso, armonico e di gran fascino.

Valutazione: 95 punti.

 

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1994

Sboccatura: gennaio 2016. Dosaggio: 4 grammi litro

Cenni sull’annata: estate piuttosto calda con piogge ben distribuite durante le settimane. Le temperature sopra la media hanno anticipato la maturazione delle uve. Le prime bottiglie sono uscite dopo 8 anni dalla vendemmie, dosate con 10 grammi litro di zucchero.

Le parole dell’enologo: essenzialità e morbidezza

Note di assaggio: di colore giallo paglierino carico con riflessi dorati che fa trasparire un perlage fitto e persistente. Il naso in una prima fase mostra profumi maturi, opulenti di pasticceria, frutta secca, frutta a pasta gialla candita, seguiti da sentori di fiori gialli e spezie. La bocca è secca, quasi scarna per progressione, profonda nella beva, di sviluppo verticale grazie a un dosaggio basso e a un’acidità rigida ma ben armonizzata con la sensazione avvolgente. Pian piano il sorso diventa più voluttuoso, morbido, setoso.

Valutazione: 90 punti.

 

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2000

Sboccatura: gennaio 2016. Dosaggio: 3 grammi litro

Cenni sull’annata: annata caratterizzata da un luglio freddo, da un agosto decisamente più caldo e un settembre dove le piogge e gli sbalzi termici hanno garantito una perfetta maturazione delle uve.

Le parole dell’enologo: maturità e opulenza

Note di assaggio: colore giallo oro intenso. Perlage fitto e armonico. Al naso spiccano le note agrumate, di arancia candita, seguite da sensazioni di erba secca, spezie dolci, fiori e miele. La bocca è grassa, opulenta, ricca di frutto, avvolgente e riempie il sorso nonostante il basso dosaggio. Tutto è armonizzato da buona sapidità, una carbonica che spinge il sorso in un bel finale e l’acidità, percepita non altissima, ha comunque la capacità di lasciare la bocca pulita e tonica.

Valutazione: 92 punti.

 

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2001

Sboccatura: luglio 2013. Dosaggio: 5 grammi litro

Cenni sull’annata: buona annata con caldo intenso a luglio e agosto e cambio repentino a settembre con temperature ben al di sotto della media. Maturazione delle uve rallentata e conseguenti basi per produrre un Giulio di grandissima finezza.

Le parole dell’enologo: intensità ed eleganza.

Note di assaggio: bellissimo colore giallo oro e perlage di rara finezza. Il naso è fin da subito piccante con note di zenzero in evidenza seguite da cenni floreali, di zafferano, agrumi e frutti esotici. La bocca sembra la sintesi perfetta del Giulio Ferrari che ci si aspetta, elegante nello sviluppo, equilibrato, fine, sottile, con tante sfumature che si rincorrono e riempiono la bocca, la avvolgono. Finale setoso, morbido, pulito, perfetto.

Valutazione: 93 punti.

 

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2004

Sboccatura: ottobre 2015. Dosaggio: 2,5 grammi litro

Cenni sull’annata: tempo molto stabile, temperature nella media, piogge ben distribuite e un settembre fresco che ha rallentato la maturazione delle uve.

Le parole dell’enologo: carattere e profondità

Note di assaggio: giallo dorato lieve con ancora nuance paglierine. Perlage molto fitto e di grande eleganza. Particolare naso iniziale con note di talco e cenni mentolati seguiti da profumi di radici, fiori gialli, mandorla e ricordi di frutto a pasta gialla. La freschezza caratterizza il palato, forse manca un po’ di polpa al centro del sorso, ma il finale è sapido, pulito e molto profondo.

Valutazione: 89 punti.

 

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2005

Sboccatura: febbraio 2016. Dosaggio: 3 grammi litro

Cenni sull’annata: annata particolare e non facilissima, con caldo a giugno, seguito da 15 giorni di fresco e nuovamente caldo a fine luglio. La piovosità è stata maldistribuita, ma i giorni prevendemmia sono stati freschi e ciò ha potuto garantire delle uve con acidità molto alte.

Le parole dell’enologo: ricchezza ed intensità

Note di assaggio: Colore paglierino classico. Perlage fine e persistente che anticipa un naso ricco di profumi agrumati, di bergamotto, ma anche di radici, erba fresca e alcuni tratti terrosi e di sottobosco. La bocca è fresca, molto secca, austera e profonda, in profondità si percepisce un leggero amaro accompagnato da una bella acidità che pulisce e da vibranza al sorso. Finale sulle note olfattive, più ricche e mature: miele, frutta disidratata, fieno e fiori secchi.

Valutazione: 91

 

Cantine Ferrari | Trento | via Ponte di Ravina 15 | tel.  0461 972311 | www.ferraritrento.it

 

a cura di Giuseppe Carrus

foto Ais Veneto

 

 

 

 


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