Con 234 insegne stellate, Tokyo si segnala tra le capitali gastronomiche più ambite dai viaggiatori gourmet. Molto è merito degli standard elevati della ristorazione francese in città, che gli ispettori della Rossa hanno sempre dimostrato di apprezzare. Ma è la diversificazione dell'offerta il segreto del successo di una metropoli che conta oltre 13 milioni di abitanti. C'è spazio anche per l'Italia, con la prima stella per Heinz Beck.
Tutte le stelle di Tokyo
È la città più stellata del mondo, e pur considerando l'estensione tentacolare dell'agglomerato urbano – sui 13 milioni si attesta il numero di abitanti di una delle municipalità più estese e popolose del mondo – il dato non può essere ignorato. Con la metropoli giapponese, la Michelin è storicamente molto generosa: dalla prima edizione, lanciata nel 2007, il numero degli stellati è sempre cresciuto, e tocca, sulla guida 2018, quota 234, di cui 12 ristoranti a tre stelle (nessuna novità, tutti confermati i premiati dell'anno scorso), 56 bistellati, e ben 166 insegne meritevoli di appuntarsi sul petto un macaron della Rossa. Una compagine davvero nutrita, che incorona Tokyo tra le capitali della ristorazione d'autore più ambite nel mondo; per intenderci, la seconda in ordine di classifica, Parigi, di insegne stellate ne conta 107 (comunque una concentrazione molto significativa in rapporto al numero di abitanti). Passando in rassegna i ristoranti premiati in città è chiara la preferenza accordata agli chef capaci di interpretare la cucina francese nel senso più classico e altisonante del termine, come dichiara il ruolino corposo degli indirizzi ispirati dall'haute cuisine, considerando pure che nel gruppo di testa troneggia un modello indiscusso del genere come l'Atelier di Joel Robuchon.
Le nuove entrate
E tra le 5 new entry bistellate, due – Hommage e Florilege – offrono al commensale l'esperienza di un autentico ristorante francese. A festeggiare l'assegnazione delle due stelle sono pure il ristorante cinese Sazenka, Higuchi e Den. Ottengono il primo macaron 23 insegne, specchio di un'offerta gastronomica variegata e di livello, tra sushi bar (e il mitico Jiro Ono, su tutti, con le sue solidissime tre stelle) e immancabili tavole francesi, insegne cinesi e ramen bar. Due i locali dedicati alla specialità giapponese più conosciuta nel mondo subito dopo il sushi, e solitamente piuttosto informali e a buon prezzo, premiati con la stella: Japanese Soba Noodles Tsuta e Nakiryu.
Una stella per Heinz Beck
Noi però ci soffermiamo sugli indirizzi italiani, cominciando da uno dei più celebri rappresentanti della ristorazione made in Italy nel mondo: al ristorante Heinz Beck va la prima stella dall'approdo del gruppo dello chef de La Pergola nella metropoli giapponese, alla fine del 2015. Da due anni, in cucina c'è il giovane Giuseppe Molaro, classe 1986, di Somma Vesuviana, che un anno fa intervistavamo in occasione della consegna delle Tre Forchette tricolore di Top Italian Restaurants. Conquistano l'attenzione della Rossa anche le insegne di ispirazione italiana Bottega, Prisma e Principio.
Le nuove Due Stelle
Den
Florilège
Higuchi
Hommage
Sazenka
Le nuove prime stelle
Argile
Azumaya
Bottega
Crony
Ginza Ishizaki
Ginza Shinohara
Heinz Beck
Hiroo Hashizume
Kiraku
Lature
La Paix
L'Aube
Mimosa
Nanachome
Oryori Tsuji
Principio
Prisma
Reikasai Ginza
Shiorian Yamashiro
Sushi Kojima
Sushi Hachizaemon
Sushiya Ichiyanagi
Sushi Yu
a cura di Livia Montagnoli