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Parigi capitale dello street food. 41 cucine itineranti in giro per la città, e la mappa per trovarle

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Un bando di gara per rintracciare i food truck più originali, in grado di assicurare una proposta di qualità. Quelli a basso impatto ambientale e con un bel progetto grafico alle spalle. Parigi scommette sullo street food, concede 41 licenze per due anni e stabilisce 19 postazioni in giro per la città. 

Lo street food di qualità in città

Prima dell’estate era arrivata la chiamata dell’amministrazione cittadina: un bando destinato alle migliori cucine su ruote per raccontare il cibo di strada, quello tradizionale e le nuove espressioni street food, nel centro di Parigi. Qualcosa di simile, all’inizio dell’anno, era capitato a Milano, dove la giunta di Beppe Sala, con l’assessore al commercio Cristina Tajani in testa, lavora in continuità con la precedente amministrazione per valorizzare il cibo di qualità, specie quando tutti possono sperimentarlo a prezzi contenuti e in situazioni informali. Ancor meglio, passeggiando alla scoperta della città. Largo alle nuove licenze, quindi, ma solo dopo aver verificato la validità della proposta, e l’originalità del format. Per valorizzare la tradizione dello street food come merita, senza incappare nelle malriuscite imitazioni di chi cerca di cavalcare l’onda pur non avendo competenze in merito. Nel capoluogo lombardo, da luglio scorso, sono 50 le concessioni confermate per i prossimi tre anni. Tutto il contrario sta succedendo purtroppo a Roma dove il Comune non sembra avere alcun interesse nello scalfire le scadenti lobbies che monopolizzano il settore, come dimostra il recentissimo bando sulla Fiera della Befana di Piazza Navona.

A Parigi, la “cuisine de rue” sarà invece rappresentata da 41 operatori itineranti, selezionati nei mesi scorsi tramite bando di gara. Un progetto che si sviluppa in seno ai diversi arrondissement (fatta eccezione per il nucleo centrale, dal I all’VIII), nel rispetto degli spazi pubblici e delle attività commerciali già esistenti. A candidarsi sono arrivati più o meno 100 rappresentanti della categoria, ma solo i food truck più originali e capaci di integrarsi nel contesto urbano hanno avuto la meglio.

41 cucine itineranti a Parigi

Tra i criteri di selezione anche l’estetica dei mezzi, l’utilizzo di prodotti freschi, locali e biologici, il sostegno a progetti sociali, l’ecosostenibilità della cucina su ruote. Diciannove le postazioni individuate in città, dove i vincitori della licenza si alterneranno ogni settimana, a pranzo e cena, secondo il criterio della varietà dell’offerta, dalla cucina vegetariana alle proposte etniche, alle specialità più popolari, fish&chips, hamburger, crepes. Ognuno di loro potrà usufruire della concessione per i prossimi due anni, e la mappa degli spostamenti settimanali è scaricabile online, per seguire nel dettaglio ogni cucina, e scegliere secondo gusto ed esigenza del momento.

Diverse le fasce orarie a disposizione, dalle 11 alle 15 e dalle 18 alle 22, e dalle 15 alle 19 per i truck specializzati in dolci e affini. E un obiettivo chiaro nelle intenzioni dell’amministrazione cittadina: “Lo street food contribuisce pienamente alla fama di Parigi come capitale gastronomica d’eccellenza”, fanno sapere dal Comune. E anche l’opportunità di dare voce a tante nazionalità diverse attraverso il cibo fa gioco al principio di integrazione culturale e sociale che Parigi ha sempre cercato di perseguire. Dalla cucina venezuelana del Papelon e Aji Dulce alle lumache del francesissimo l’Escargot Roulant, passando per la pizza e la pasta fresca di The Rolling Pizza. Mappa alla mano il gioco è semplice, e divertente.

 

La mappa delle cucine itineranti a Parigi

 

a cura di Livia Montagnoli


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