Alla seconda edizione, il festival che promuove la cultura dei Monti Iblei lancia la sfida a chef in arrivo da tutta la Sicilia e la Penisola: cucinare nel bosco, solo con fuoco, braci, griglie e cotture sotto la terra. Un ritorno alla cucina naturale per raccontare il territorio ibleo.
Il fuoco vivo. Trasformare la materia
L'esigenza di promuovere il territorio italiano come sistema integrato e coerente di tradizioni, prodotti, storie e paesaggi le une collegate agli altri è finalmente un dato assodato in molte regioni della Penisola. Come farlo con originalità, però, è un altro paio di maniche. Fuoco! Food Festival è un'occasione insolita per scoprire un'area del siracusano che in quanto ad attrattive da offrire non teme confronti, tra Palazzolo Acreide, Buccheri e Sortino. La giornata clou dell'evento si concentra sabato 30 settembre, nel bosco di Buccheri, sui Monti Iblei. E come anticipa il nome, l'elemento che darà il là all'incontro tra cucina e territorio, chef e produttori, sarà il fuoco. L'idea è venuta un anno fa a Daniele Miccione (SiciliAmore), e quest'anno si replica. Che il fuoco sia l'elemento che l'uomo utilizza da secoli - l'aggettivo primordiale in questo caso non sembra azzardato – per trasformare la materia commestibile a proprio piacimento non è una novità. Michael Pollan, a tal proposito, sarebbe indubbiamente più esaustivo (uno dei tanti buoni motivi per leggere Cotto – Storia Naturale della trasformazione, o almeno guardare la miniserie Cooked prodotta da Netflix con la sua complicità). E trovare un cuoco davanti ai fornelli non stupisce proprio nessuno. Ma se il cuoco lo porti nel bosco, chiedendogli di cucinare senza attrezzature moderne, rooner e futuristici ritrovati tecnologici, all'aria aperta, nel bel mezzo di un happening gastronomico dove l'obiettivo è proprio quello di condividere idee, sudore, spensieratezza e ottimi assaggi, ecco che il gioco si fa più difficile. E l'opportunità di trascorrere una giornata fuori dal comune davvero elevata.
Fuoco! Chi partecipa
Sotto questa prospettiva, poco conta il gioco delle parti, grandi chef e piccoli produttori di turno, perché tutti i partecipanti si confrontano con qualcosa di nuovo. Però il parterre è quello delle grandi occasioni, con oltre 30 cuochi in arrivo da tutta Italia, perché esserci è una bella soddisfazione per tutti, dai rappresentanti più conosciuti della ristorazione isolana (Pino Cuttaia, Carmelo Floridia, Tony Lo Coco, Bonetta Dall'Oglio, Ninni Radicini, Giovanni Santoro; Ciccio Sultano, invece, ha preso parte alla prima edizione, quest'anno sarà presente con l'Aia Gaia) agli ospiti dall'Italia della moderna cucina d'autore (Diego Rossi, Cesare Battisti e Luca De Santi, Takeshi Iwai, Cinzia Mancini), ai pasticceri come Vincenzo Tiri. Ben rappresentata anche la compagine dei pizzaioli, con Franco Pepe e Renato Bosco, e nutrito il gruppo di artigiani/produttori, divulgatori del cibo naturale, da Giuseppe Zen a Valeria Mosca (che guiderà una passeggiata alla scoperta delle erbe selvatiche) a Giuseppe Grasso, con la sua carne da pascolo siciliana di Alleva.Bio. Ai fuochi Mattia Angius e Sebastiano Formica, che condurrà anche un laboratorio sull'addomesticamento del fuoco.
Assaggi nel bosco
Ma cosa succederà, dalle 10 alle 19, nel bosco della Contessa di Buccheri? A disposizione dei partecipanti solo braci, griglie, pietre vulcaniche, tegole, anfore, ma pure le cotture sotto terra sono ben accette. In “dispensa” i prodotti del territorio, con una rappresentanza di 30 piccoli produttori locali e 10 cantine da tutta la Sicilia a sostenere la rassegna, e allietare gli ospiti (biglietti solo su prenotazione, 50 euro per l'intera esperienza, dalla degustazione ai laboratori). Il ritmo è quello lento e scenografico insieme del crepitio del fuoco, spezzato da fiammate vive al bisogno. Sulla brace rosola il cibo, il profumo aleggia nell'aria. E quella cucina che ha finito per dipingersi impostata e poco empatica a favore di telecamera torna a essere spontanea. Intorno ci sono i paesi dei Monti Iblei che si raccontano, le chiese aperte di Buccheri, che come molti edifici dell'area di solito restano chiuse per mancanza di risorse. A Sortino, nel frattempo, il 30 settembre e 1 ottobre, piazza Quattro Canti si trasforma nel regno del miele, con la partecipazione di Vincenzo Tiri, Roberto di Pinto, Mariasole Cuomo, Mattia Angius, Adriano Iemmolo, Virgilio Valenti. L'anno scorso, partita in sordina, la manifestazione ha superato le aspettative, facendo molto parlare di sé. Quest'anno sono in vendita 100 biglietti, il ricavato finanzierà l'organizzazione di corsi sulla filiera agroalimentare per i giovani imprenditori. Fortunato chi ci sarà.
Fuoco! | Buccheri (SR) | il 30 settembre 2017 | www.fuocofoodfestival.it
a cura di Livia Montagnoli