Una vetrina virtuale, come oggi se ne vedono tante. Scegli online, paghi, ritiri il prodotto o scegli di fartelo recapitare a casa. Ma stavolta sono le botteghe tradizionali a mettersi in rete: gastronomie, macellerie, pastifici e forni di Torino. Per promuovere la cucina tradizionale della città.
Il gusto della gastronomia
Insalata russa, mambrè, battuta di fassone, bunet. Nessuno di questi piatti sfigurerebbe sulla tavola della domenica di una famiglia ancora legata alla tradizione regionale, in quel di Torino. Ma la cucina tradizionale, le sue preparazioni più casalinghe, quelle che raccontano il territorio, i suoi ingredienti e le abitudini alimentari della città ancora riescono a sopravvivere, tra un fast food e un bistrot all’ultimo grido, tra gli scaffali e la mostra di botteghe alimentari, drogherie e gastronomie. Alcune di queste attività alzano la saracinesca da decenni, rivendicando tempi e dinamiche del commercio tradizionale, fatto di scambi quotidiani con il cliente, che curiosa dietro al banco per portare a casa il piatto del giorno o qualche prelibatezza appena arrivata in negozio, che arriverà dritta sulla tavola del pranzo. E le gastronomie d’Italia, per questo e mille altri buoni motivi, quando sanno rinnovarsi senza rinnegare il legame con il passato, rappresentano un patrimonio culturale e sociale da tutelare. Così è successo a Torino, dove da qualche giorno è nata la rete Nanà Chef Away.
La gastronomia a domicilio. Online
Non il solito portale di food delivery, sebbene le modalità siano proprio quelle ormai divenute familiari a molti, ma un circuito dedicato alle gastronomie di Torino, che ora hanno a disposizione una vetrina virtuale per proporre le proprie specialità. Il nuovo al servizio della tradizione, si potrebbe riassumere con uno slogan efficace: l’iniziativa nasce con l’intento di promuovere le eccellenze agroalimentari del territorio e conta sul supporto di Ascom Confcommercio Torino e Provincia, che garantisce la selezione delle gastronomie accettate in rete, fornendo loro uno strumento di innovazione nell’ambito della proposta tradizionale. L’obiettivo, insomma, è quello di conquistare una fascia di pubblico nuova, specie quella più giovane abituata agli acquisti virtuali e alla praticità del digitale. Del resto, gastronomie, pastifici, macellerie, laboratori artigianali sono attività votate al commercio, e come tali perfette per testare le potenzialità dell’acquisto online. Attraverso la vetrina virtuale, le gastronomie si raccontano, condividono la propria storia, “espongono” i propri prodotti, e si mettono in gioco, forti di una professionalità acquisita in anni di contatto con il pubblico, che di fatto è l’unica componente penalizzata dal mezzo digitale: quanti amano ancora indugiare tra gli scaffali respirando i profumi della bottega, mentre scambiano due chiacchiere con il proprio negoziante di fiducia? Beh, tutto questo resta, per gli abitudinari della spesa al dettaglio. Ma proprio il nuovo mezzo a disposizione garantisce alla imprese tradizionali un po’ più di respiro per tenere in piedi attività sempre meno redditizie, offrendogli un canale di vendita complementare. Non a caso, l’idea potrebbe presto essere replicata altrove, esportata in altre città.
Nanà Chef Away. Come funziona
Per ora si procede con l’esperimento pilota. A Torino sono già una decina le attività che hanno aderito, il sistema è molto semplice, il motto - la tua gastronomia a portata di click – incoraggiante: in homepage le proposte del giorno, e l’opzione per scegliere il ritiro in negozio o la consegna a domicilio. Si selezionano indirizzo di consegna, data e ora, si procede con l’acquisto di una porzione di faraona ripiena, o di qualche fettina di carne in carpione. Per ogni pietanza la descrizione degli ingredienti, brevi note sulla preparazione e la ricetta tradizionale, il calendario con le disponibilità settimanali, la gastronomia di riferimento che offre il servizio, completa di scheda che ne racconta la storia. La navigazione, infatti, può partire anche dalla scelta della bottega; c’è la Gastronomia Rosada dal 1926, e la Gastronomia Scaiola, celebre per i suoi insaccati e gli agnolotti del sabato. Il pastificio Ferri dal 1952 che propone gnocchi alla romana e panzerotti di magro freschi, gli agnolotti del plin, il vitello tonnato e l’insalata di nervetti; e la macelleria Brezzo, che nel 1950 nacque come polleria e oggi alleva razza piemontese a Piovà Massaia. Si ordina 24 ore su 24, prenotando in anticipo l’orario di consegna desiderato, compatibilmente con le possibilità del negozio, anche di sera, dopo l’orario di chiusura; ci sono anche i prodotti su richiesta, ma, avvertono gli esercenti, nel caso specifico saranno necessarie almeno 3 ore per la preparazione espressa. I prezzi sono quelli popolari di una gastronomia: si mangia con poco, e si sceglie il gusto della storia gastronomica della città (anche via app).
https://www.nanachefaway.it/index.php/it/
a cura di Livia Montagnoli