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Tre Bicchieri 2018. Parla Diego Bosoni di Cantine Lunae Bosoni

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Vino, liquori, ospitalità. La cantina Lunae Bosoni è un organismo sempre più articolato che si basa sul rispetto del territorio, ricerca delle tipicità locali, impegno verso la qualità.

Ancora poco sconosciuta, la Liguria è una terra in cui la viticoltura ha radici antiche. Una regione da scoprire, stretta tra mare e montagna, dove la famiglia Bosoni porta avanti una viticoltura di qualità, basata sul rispetto della tradizioni, la valorizzazione di vitigni autoctoni e lo studio delle caratteristiche delle sottozone. Un lavoro certosino, portato avanti dall'intera famiglia che ormai ha consolidato, come ci ha spiegato Diego Bosoni, la presenza delle nuove generazioni, che portano energia, idee, e grandi competenze all'azienda. Consolidandone la presenza ai vertici del panorama enologico regionale e non solo.

Continua ad ampliare il raggio d'azione e gli ettari vitati con l'acquisizione, lo scorso anno, di un terreno di circa 2 ettari nella zona pedecollinare e collinare tra Castelnuovo Magra e Luni (fino al 2016 chiamato Ortonovo), in piena e vocata zona a denominazione Colli di Luni. Un unico appezzamento impiantato nel 2017 con sole uve vermentino. Ma la storia e la forza dell'azienda è anche nei conferitori e nel rapporto stretto con loro negli anni.

L'Etichetta Nera '16 riconferma l'alto valore qualitativo: il corpo intenso, fine ed elegante, è ricco di belle note di agrumi, di frutta bianca matura che evolve alla caramella. In bocca si avverte armonia e grande piacevolezza. Caratteristiche che gli sono valse i Tre Bicchieri 2018.. Di gran fattura l'Etichetta Grigia '16, con profumi di gelsomino, frutta bianca e piacevoli note agrumate.

 

Siete un'azienda familiare. Cosa è cambiato dall'ingresso della nuova generazione?

È vero, è un'azienda familiare e questa caratteristica rimane: il lavoro è condiviso e c'è la partecipazione di tutta la famiglia in tutte le fasi, dal lavoro in vigna alla commercializzazione, anche se poi ognuno ha una sua area specifica.

 

Quali sono i ruoli?

Mia sorella Debora si occupa dell'aspetto, sempre più importante, del turismo, o meglio l'enoturismo: abbiamo una struttura recettiva, organizziamo degustazioni, visite guidate e abbiamo anche un museo del vino. Io da quando sono entrato in azienda, poco più di 10 anni, mi sono occupato della parte commerciale e di comunicazione.

 

Per quanto riguarda la produzione, invece?

Quella è sempre diretta e coordinata da mio padre anche se, come dicevo, c'è una condivisione di idee e principi. Ormai i nostri pensieri si sono fusi alle esperienze maturate negli anni da mio padre, e negli ultimi anni c'è un nostro contributo e una piccola evoluzione.

 

Quale?

C'è stata sempre la volontà di elevare il profilo qualitativo dei nostri vini, di studiare le peculiarità del nostro territorio che vanta una tradizione vitivinicola che risale all'antichità. La ricerca, per noi, è sempre stata un obiettivo, anche perché la nostra è una Doc giovane, nata nel 1989, e ha ancora un potenziale tutto da esplorare.

 

In quale direzione vi state muovendo?

Una parte importantissima è lo studio delle zone e delle sottozone, delle caratteristiche delle varie aree. E ovviamente la ricerca dei vitigni autoctoni. Solo conoscendo tutte queste cose possiamo raccontare al meglio, attraverso i vini, le caratteristiche della nostra terra. E tirare fuori il meglio da essa.

 

Come viene recepita all'estero la Liguria?

Negli ultimi anni c'è una maggiore attenzione verso la nostra regione, siamo contenti. Ma è un territorio che deve essere raccontato. Sono molti che non conoscono questo angolo d'Italia, che ha delle caratteristiche e una storia che meritano di essere illustrate con cura.

 

Quali sono i vostri mercati di riferimento?

Il principale, per il 70%, è l'Italia. Ma ci sono interessanti evoluzioni e si aprono delle prospettive anche all'estero, nelle zone in cui i mercati sono più maturi, Stati Uniti, Europa, Giappone. Posti dove c'è più sensibilità e curiosità nei confronti del vino anche di regioni vitivinicole meno note.

 

Ci racconti Essentiae Lunae, la liquoreria

Alla fine degli anni '90 c'è stato l'incontro con Fiorella Stoppa, la proprietaria di una liquoreria di grandissima qualità a La Spezia. Quando abbiamo saputo che non era sicura di riuscire a portare avanti la produzione, abbiamo rilevato e trasferito l'attività a Ca' Lunae. Continuandola come la faceva lei. O meglio, insieme a lei, perché Fiorella è venuta ad abitare con noi. L'anima artigianale dei prodotti è rimasta la stessa, così come le ricette antiche, quasi tutte tradizionali della zona, con liquori come il Persichetto, tipico delle Cinque Terre, il liquore di erba cetrina, o il rosolio.

 

La vostra è un'azienda in continuo fermento: quali sono i prossimi obiettivi?

Oltre a Ca' Lunae, il casale destinato all'attività recettiva, dove è possibile anche pernottare e dove c'è il museo del vino, stiamo realizzando un'altra struttura, una nuova cantina per la vinificazione che dovrebbe essere pronta per la prossima vendemmia. È un progetto a cui teniamo molto, pensato con una attenzione particolare alle uve e al vino e ai processi produttivi, ma anche all'ambiente e alle persone che lo vivranno.

 

Come è la vendemmia 2017?

Per noi non è stata un'annata calda, ma non caldissima come da altre parti d'Italia, il clima della nostra zona è sempre abbastanza clemente. Abbiamo anticipato di parecchio la vendemmia, raccolto le diverse varietà al momento giusto e al giusto grado di maturazione, ma le vigne non hanno patito stress idrico e c'è stata una buona escursione termica. Non ci sono state grandinate, l'uva è integra, le rese sono state un po' inferiori, a causa del caldo e la mancanza di pioggia, ma nulla di drammatico.

 

Lunae Bosoni | Colombiera-Molicciara (SP) | Via Palvotrisia, 2 | tel. 0187 660187| http://cantinelunae.it/

 

a cura di Antonella De Santis

 

 


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