In quota al 35mo piano c’è Tīng, sul fiume c’è Sea Container, che ha sul tetto la Rumpus Room; più in là ha aperto Flatiron Square. Nel quartiere, tra i più vibranti di Londra, ci si può improvvisare a far vita da locals, quella vera, anche per pochi giorni. La mappa archi-food di London Bridge intorno al Borough Market è in continuo aggiornamento, perché tutto si muove, sempre.
London Bridge
La vocazione food di London Bridge e dintorni nasce dalla destinazione speciale dell’area dai tempi del mercato romano, poi medievale, e dalla prossimità con il Tamigi e i suoi trasporti alimentari. Borough Market ha condotto il gioco per secoli, fin quando Londra non si è accorta che la sponda sud del fiume poteva essere una risorsa urbana ed economica fondamentale per la città. Allora South Bank è diventata un riferimento per le passeggiate, il tempo libero e, ovviamente, la spesa al mercato del sabato. Con la Tate Modern, a circa 50 anni dalla fondazione del Southbank Centre, tempio indiscusso della rinascita della Great Britain, si è aggiunto un altro tassello importante per l'attrattiva culturale di questa parte della città. Con More London, inoltre, la passeggiata pedonale si allunga di oltre un km a est, e raggiunge Shad Thames.
Archi-food district
Ristoranti e luoghi dove mangiar bene, cibo di strada incluso, diventano le tappe imperdibili dei weekend londinesi, posti che, uniti all’alta densità di progetti urbani, d’architettura e design attraversabile, sono valsi a quest'area il nick di archi-food district. Ma prima di posti come il Sea Container, il ristorante con la sua sala a pelo d’acqua e la spettacolare Rumpus Room in terrazza; prima di Tīng, in quota al piano 35 del grattacielo più alto d’Europa, non esistevano molti posti dove godere di buon cibo e vista sulla città, con la complicità di un tavolo panoramico, spudoratamente romantico. La terrazza all’Oxo Tower ha fatto da pioniera quanto a sguardi mozzafiato sulle luci del Tamigi, ma è stata la sola, per anni, a raccontarne le bellezze. Ora, invece, la mappa è più ricca.
Tīng - L'amusebouche
Tīng
È a 128m in quota, al livello 35 della Shard, la scheggia in vetro firmata da Renzo Piano che ospita anche lo Shangri La. Ma non occorre esser ospiti dell'albergo, esperienza che certo non guasta, per gustare sapori e raffinatezze di questa cucina british con twist asiatici ben calibrati per stile e gusto. Il Tīng accoglie come in un living (e il nome, in cinese, significa proprio salotto), per l’eleganza discreta apprezzabile nei dettagli d’arte, nell’ambiente dai toni neutri con tocchi di legno caldo e oro. L’aura della cultura cinese è presente ovunque senza dominare.Il mix perfetto tra cucina asiatica, rivisitazioni europee e mercato locale in diretta dal mondo, si compie grazie proprio al vicino Borough Market, punto di riferimento per l’approvvigionamento di materie prime freschissime, carni, pesce, ortaggi e verdure incluse. Tra i diversi menu - essenziali, frutto di sintesi accuratissima tra i molti piatti della cucina asiatica - ce ne è uno speciale: personalizzabile, dedicato al mercato del giorno, si chiama Chef’s Market Table. Una proposta che assicura una cena gustosissima e leggera, mentre la carta dei dolci invita a una seconda degustazione da fare senza sensi di colpa, pronti a nuove scoperte. Ma al Tīng si va anche per il tè, un rituale dal servizio impeccabile, con una scelta tra più di trenta varietà, o per la prima colazione, per iniziare la giornata in modo esclusivo, con tutta Londra che si offre allo sguardo: sotto, davanti e intorno, dalla cattedrale di St. Paul fin giù ai grattacieli di Canary Wharf, una visione da far girar la testa. Il contrasto colto tra lo stile tecnologico e ultramoderno dell’edificio e il calore dell’ospitalità dal gusto antico rendono questo luogo unico, un indirizzo da aggiungere ai primi posti nell’agenda dei preferiti, non solo a Londra.
Tīng | Shangri-La Hotel | Gran Bretagna | Londra SE1 9QU | At The Shard | 31, St Thomas Street | Level 35 | tel. +44 (0)207 234 8108 | http://www.ting-shangri-la.com/
Sea Containers - La terrazza estiva
Sea Container
Al SeaContainer del Mondrian tutto è ispirato all’età d’oro dei viaggi in transatlantico e un po’ quell’effetto lo fa star seduti lungo la vetrata lato Tamigi, magari al crepuscolo. Il progetto si deve a Tom Dixon, che ha creato una continuità fluida traristorante, sale relax per l’afternoon tea e il pluripremiato Dandelyan, miglior cocktail bar al mondo 2017 al Tales of the Cocktail Spirited Awards, solo uno dei moltissimi riconoscimenti ricevuti dall’inaugurazione ad oggi.
La cucina, con un enorme forno a legna, è completamente aperta sulla sala e al centro del ristorante occupano la scena un bar ellittico e un sottomarino giallo sospeso, a ribadire il tema ‘marine’. La vista ravvicinata delle acque del Tamigi vale da sola la cena, ma il menu sarebbe attraente anche se il Sea Container non si trovasse bordo fiume. Ai fornelli c’è chef Gus Crosby, esperienze da Smith of Smithfield prima e al Launceston Place dopo, capace con le sue creazioni gastronomiche di valorizzare e sostenere i fornitori locali. Il menu, un mix britannico/americano in continua evoluzione, cambia stagionalmente e sorprende per colore, freschezza, e per l’autenticità delle incursioni mediterranee ricche di profumi fragranti. L’aperitivo al Dandelyan prima di cena a firma di Ryan Chetiyawardana è d’obbligo, come lo è, dopocena, una sosta alla terrazza al 12mo piano, alla Rumpus Room: atmosfera anni ’20, arredi a contrasto oro e prugna, e il bar in una camera interamente di vetro, tutto Tom Dixon style, per un effetto notte da capogiro.
Sea Container | Mondrian | Gran Bretagna | Londra Se1 9pd | 20 Upper Ground | tel. +44 (0)20 3747 1063 | https://www.seacontainersrestaurant.com/
Con i piedi per terra
Per chi ama invece immergersi nella folla rituale del venerdì pomeriggio la meta d’obbligo è Flat Iron Square, la nuova piazza food di Bankside, nata da Urban Forest, il progetto di Rogers&Partners, come al solito visionario, che conta su tre elementi: strategia, rigenerazione e successo assicurato. La food hall si distende sotto il viadotto della ferrovia di London Bridge che collega due slarghi urbani: di là Union Square, di qua il grande vuoto sul retro del vecchio teatro The Bunker, con la Menier Chocolate Factory. Rinascono così 7 archi ferroviari, con 17 diversi tipi di ristoranti e punti ristoro, tutti gestiti da piccole imprese indipendenti.
La Low-Line di Bankside ispirata per opposizione alla High-Line newyorchese, corre sotto i binari e riconnette spazi per i quali la ferrovia faceva da barriera. La passeggiata pedonale apre tratti del quartiere prima inaccessibili, collegando con una vitalità mai vista prima, due facce della stessa zona da sempre estranee. Il nuovo spazio persegue la lunga tradizione di Bankside come destinazione culturale nella capitale e sostiene la strategia di rilancio dell’imprenditoria locale in una acrobazia di connessione urbana tra le più riuscite in città.
Flat Iron Square | Gran Bretagna | Londra SE1 1TD | tel. + 44 (0)20 3179 9800 | http://www.flatironsquare.co.uk/
Better Bankside | Bankside Community Space | Gran Bretagna | Londra SE1 0FD | tel. +44 (0)20 7928 3998 | http://www.betterbankside.co.uk/buf/the-low-line
a cura di Emilia Antonia De Vivo