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Aumenta la spesa per le vacanze 2015: oltre 11 miliardi per il cibo. La stima della Fipe

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Dopo cinque anni negativi, la Fipe stima una ripresa delle presenze e dei consumi tra luglio e settembre. Circa 8,4 miliardi andranno in bar e ristoranti. E un'indagine sugli stili alimentari traccia quattro profili degli italiani in ferie: i gourmet sono il 18%. 

Vacanze 2015. Gli italiani tornano a spendere per il cibo

Torna a salire la domanda turistica interna dopo cinque anni al ribasso, così come cresce la spesa per le vacanze che, per l'estate 2015, nel periodo luglio-settembre, è stimata in 40 miliardi di euro (26 provenienti dalle tasche degli italiani e 14 da quelle degli stranieri), con un aumento del 2,2% sul 2014. Ben 11,5 miliardi di euro saranno spesi per il cibo (+2,3% rispetto allo scorso anno, pari a 260 milioni di euro). Di questi, 8,4 miliardi andranno in bar e ristoranti, il resto nell'acquisto di cibi da consumare in casa. La stima è della Fipe-Confcommercio che parla di “inversione di tendenza” e “ripresa della fiducia da parte degli italiani, incoraggiati dal persistente bel tempo, ma anche dai primi segni di un’economia che sembra si stia rimettendo in moto”, dice il presidente Lino Stoppani. Ripresa collegata anche ai flussi creati da Expo “che ha certamente accresciuto l’immagine e l’interesse turistico del nostro Paese”.

 

L'aumento del turismo che fa bene alla ristorazione

Le presenze totali attese in Italia nel periodo considerato sono stimate in 414 milioni. Di queste, 181 milioni concentrate ad agosto (136 milioni le italiane e 45 milioni le straniere), 147 milioni a luglio e 84 milioni a settembre. Un quarto della spesa andrà in cibo: “Sono numeri che confermano che la ristorazione è un pilastro dell’offerta turistica nazionale. Un risultato positivo” prosegue Stoppani “da ascrivere a merito delle tantissime imprese del settore, che esprimono i migliori valori dell’accoglienza, partendo dalla qualità dei prodotti e dalla cordialità del servizio, che i turisti di ogni parte del mondo ci riconoscono”.

 

Abitudini alimentari: cosa mangiano gli italiani in vacanza?

E la Fipe è andata oltre, indagando tra gli italiani quali siano le abitudini alimentari durante i periodi di ferie. Quattro le tipologie individuate: il cosmopolita che, come fa notare la federazione, ha un profilo che va “contro lo stereotipo dell’italiano indissolubilmente legato alla cucina di casa e poco aperto alle sperimentazioni”. Secondo il sondaggio realizzato dalla Federazione italiana pubblici esercizi, gli intervistati si dichiarano per il 38% curiosi e senza frontiere: i cosmopoliti amano assaggiare il cibo tipico della località visitata, per conoscere fino in fondo la cultura locale; sono soprattutto adulti, in maggioranza uomini sopra 45 anni e residenti al nord, che si liberano delle proprie abitudini alimentari per calarsi in quelle del territorio.

La seconda categoria, definita party lover, è fatta in maggioranza da giovani, provenienti per gran parte dal centro-sud Italia, amanti del divertimento che cercano di risparmiare sul cibo preferendo la spesa per l'intrattenimento (31% del campione).

Terzo profilo è quello dei gourmet (18%): sono adulti, soprattutto donne e residenti al nord, con buon potere d'acquisto, che durante le ferie si concedono pranzi e cene al ristorante.

Ultimo gruppo: gli sregolati (no rules), che decidono di non seguire né regole né orari; mangiano quando hanno fame e solo ciò che desiderano; sono in maggioranza giovani, ma anche donne che si rilassano e rompono gli schemi delle abitudini casalinghe per sottrarsi all’impegno della cucina domestica.

 

a cura di Gianluca Atzeni

 

www.fipe.it


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