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Mondoblog. Il Pasto Nudo

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Online dal 2008, associazione no profit dal 2013, e con contenuti visibili solo ai soci dal 2015. Il Pasto Nudo è uno dei riferimenti per chi si interessa di alimentazione naturale e consapevole.

Cibo consapevole: per sintetizzare in poche parole Il Pasto Nudo, bastano queste due. L'approccio di Sonia Piscicelli, fondatrice nel 2008 del blog, oggi anche associazione no profit, non è vegetariano, non è vegano, né tanto meno crudista o gluten free. È qualcosa molto vicino a questi stili alimentari e spesso li incrocia senza però farne parte. Perché Sonia e il suo blog - che prende il nome dal libro omonimo di William S. Burroughs - sono onnivori, con uno sguardo orientato alla naturalezza e alla salubrità dei prodotti. “Inizialmente scrivevo soprattutto di autoproduzione, principalmente di panificazione e pasta madre, e rielaboravo delle ricette che trovavo sul web secondo il mio approccio al cibo” racconta, e aggiunge: “non sono una grande cuoca, ma posso riformulare le ricette usando materie prime consapevoli”. E per consapevoli intende sane, sostenibili, ricche di qualità nutrizionali, rispettose del territorio e delle tradizioni, non necessariamente biologiche, o almeno non solo biologiche, spesso biodinamiche.

 

 

Il valore della consapevolezza

L'unico modo per salvarsi dal torpore sul cibo degli ultimi 50 anni è sapere quali domande fare. Conoscere come si producono gli alimenti permette anche di capire quanto dovrebbero costare e sapere che, in molti casi, possiamo realizzarli a casa”. Una cosa cui, soprattutto se abituati ad acquistare attraverso i canali della grande distribuzione, non si pensa sia possibile, e spesso anche facile. Come nel caso del mascarpone, la cui preparazione spiegata passo passo - “basta unire del limone alla panna” semplifica - ha collezionato oltre 5300 visite in soli due giorni, “sono rimasta stupita di tutti questi contatti, considerando che molti nostri lettori non mangiano latticini”. Se sai che puoi produrre in casa molti alimenti, puoi decidere anche da quale materie prima partire. E allora le cose cambiano. Perché l'ingrediente di partenza è quel che fa la differenza tra un buon alimento e uno che buono non è.

20 anni fa, per problemi di salute, mi sono avvicinata alla bioterapia nutrizionale, un approccio legato esclusivamente al cibo” che, semplificando, studia e applica i rimedi della nonna alla luce di conoscenze mediche e scientifiche. “E ci sono delle ricette per ogni cosa, per esempio l'infuso di cipolla e acqua serve per sciogliere i calcoli”. È solo un esempio, naturalmente, come ne ha collezionati moltissimi. “Mi sono interessata alla qualità del cibo e ho acquisito una serie di conoscenze che condivido sul Pasto Nudo”.

 

Articoli, autori e temi

Dal 2013 Il Pasto Nudo è lo spazio virtuale di una associazione no profit che conta ogni anno più di 200 aderenti. E da giugno 2015 i contenuti, a eccezione delle ricette che sono sempre visibili, dopo le prime 24 ore sono disponibili solo per i soci che pagano 3 euro al mese. Oggi ogni mese vengono pubblicati per 3 approfondimenti e 2 ricette. Ci sono contributi di medici, ricercatori scientifici, nutrizionisti, esperti di vino, erbe spontanee, intolleranze alimentari, per esempio Elena Galeazzi, Matteo Giannattasio, Gae Saccoccio. Le rubriche sono tematiche: acqua, cucina di base e tradizionale, chef consapevoli, cibo che cura, decrescita, agricoltura, ma anche cioccolato e strumenti per cucinare. Una volta al mese, al plenilunio, una rubrica è in chiaro: “per sensibilizzare sui cicli naturali e su come influenzano la nostra vita” cose che, soprattutto nell'agricoltura, hanno un peso.

Alcuni post collezionano molti commenti, “in alcuni casi più interessanti dell'articolo stesso” perché vi si trovano consigli molto puntuali. Per esempio quello sulla pasta madre (800 commenti, ora non in chiaro). Le ricette hanno più riscontro e poi gli articoli sull'acqua, su come purificarla, ma quello più letto è un post sulla torta di ricotta “forse perché è un ingrediente che ha una shelf life molto breve, ed è una ricetta facilissima” spiega “anche se, tutto considerato, il nostro lettore medio non è quello che vuole le cose semplici”.

 

 

Cambiare paradigma

Pagare contenuti sul web non è usuale, “è stata una scelta controversa” ammette Sonia, forse tra le prime blogger a farla. “Da circa 4mila lettori unici al giorno siamo passati a 2000-2700. Sono rimaste le persone davvero interessate e chi vuole approfondire: è quello il nostro target”: del resto lo stile di vita promosso richiede “di complicarsi la vita” ammette Simona, che aggiunge: “il nostro lettore tipico è chi per problemi di salute ha dovuto cambiare abitudini” o chi ha fatto scelte alimentari e cerca confronto e condivisione. Per questo c'è anche un gruppo chiuso su Facebook per i soci, un luogo virtuale di scambio e condivisione. Tra i lettori molti che seguono precisi regimi alimentari che qui trovano informazioni e molte idee per piatti, infatti “molte ricette sono rivisitabili in chiave vegetariana e vegana” .

Spiega Sonia: “ci vuole un po' per cambiare paradigma, ma poi non c'è tanta differenza. Un esempio? Non acquisto le cosce di pollo, ma il pollo intero; uso la parte che serve e il resto lo congelo”. Così ci si inserisce in una filiera sana e conveniente. “In un momento di crisi aumenta chi consuma consapevolmente: sprecando meno, con cibi più sani e nutrienti, che saziano prima e ingrassano meno”. Un investimento sulla salute e sulla spesa.

 

Fuori dal web

Non basta: all'attivo anche un libro (con lo stesso titolo del blog) di ricette e stagionalità pubblicato per i due terzi mediante un crowfunding, delle giornate di degustazione e valutazione di prodotti, per esempio quella sul latte, e Ammuina, la piattaforma di e-commerce che è una vetrina di produttori virtuosi, talvolta poco abili nella comunicazione, “noi che siamo grafici, mettiamo a disposizione la struttura, ci occupiamo dell'hosting, della parte visiva, e degli aggiornamenti delle loro pagine, loro definiscono i prezzi, gli stessi che fanno in azienda. Per noi non c'è alcun guadagno”. Questo circuito di piccoli produttori virtuosi, la cui mappa si trova sul blog, sono quelli che godono di massima fiducia da parte di Sonia. Del resto uno degli slogan de Il Pasto Nudo è “Niente cibo dagli sconosciuti” che vuol dire comprare da chi ci mette la faccia e da chi si conosce personalmente, sul quale, insomma, ci si sente di garantire. Ci sono poi i mercati organizzati periodicamente che riuniscono questa rete di produttori, il più grande quello di Natale, alle porte di Roma, che ha richiamato centinaia di persone, ma ci sono appuntamenti mensili più piccoli. Da poco, poi, Ammuina ha anche un punto vendita reale, a Roma. Uno spaccio di cibo consapevole.

 

www.ilpastonudo.it

http://www.ammuina.org/

 

a cura di Antonella De santis

 
 

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