Quantcast
Channel: Gambero Rosso
Viewing all articles
Browse latest Browse all 5335

Bollicine da vitigni autoctoni. I rossi di Valle d'Aosta e Piemonte

$
0
0

Negli ultimi anni assistiamo a un continuo fiorire di nuove etichette di bollicine. E non solo dai classici vitigni internazionali tradizionalmente impiegati per il Metodo Classico, ma anche da autoctoni che per loro caratteristiche si prestano particolarmente alla spumantizzazione. Iniziamo con i vitigni a bacca rossa di Valle d'Aosta e Piemonte.

Lo abbiamo già detto, e ripetuto: è un momento d'oro per le bollicine. Tutti, oggi, vogliono bere vini spumanti, si tratti di grandi classici o di chicche da scoprire. Piccole o piccolissime produzioni, esperimenti o riscoperte: ce ne è davvero per tutti i gusti. Per gli appassionati del genere, c'è qualcosa assolutamente da (ri)scoprire: le bollicine prodotte a partire da uve autoctone. Noi abbiamo deciso di concentrarci su quelle realizzate con Metodo Classico. Per la prima tappa siamo approdati tra Valle d'Aosta e Piemonte, per presentarvi gli spumanti prodotti con vitigni autoctoni a bacca bianca, oggi è il turno di quelli prodotti con uve rosse autoctone.

Bottiglie spumante nebbiolo

Nebbiolo

Il vitigno simbolo delle Langhe, padre dei celebri Barolo e Barbaresco, grazie alla buona acidità di base, alla finezza del corredo aromatico, alla struttura e alla longevità, è un’uva adatta per realizzare Metodo Classico. La sua spumantizzazione ha secoli di storia alle spalle, anche se solo negli ultimi decenni è stata riscoperta da molti produttori di Langhe, Roero, Alto Piemonte e Valle d’Aosta. La vendemmia è effettuata in anticipo per limitare il potenziale alcolico è preservare l’acidità. I vini base sono ottenuti con pressature molto soffici.

Per i rosé il contatto con le bucce è limitato al minimo indispensabile, in modo da evitare l’estrazione dei tannini. Il nebbiolo non solo si presta a lunghi affinamenti, ma come il pinot noir, comincia a esprimere il suo potenziale proprio dopo 36/48 mesi sui lieviti. Le versioni più giovani spesso rischiano di non sfruttare al meglio le sue caratteristiche. La sua struttura ne fa un Metodo Classico particolarmente adatto agli abbinamenti gastronomici, da bere a tutto pasto anche con menù importanti di pesce o carni bianche.

Il Metodo Classico Brut Rosé VillaNova della Cantina dei Produttori di Carema, nasce nelle splendide vigne terrazzate al confine con la Valle d’Aosta. Dopo una breve macerazione e una pressatura soffice, il vino base si affina per 12 mesi sui lieviti, conservando fragranti note fruttate, unite a lievi sentori di crosta di pane e nuances speziate. La bocca è ricca e croccante, con piacevole freschezza.

Dalla collina Cerretta in Serralunga arriva il Metodo Classico Brut Rosé Rosanna di Ettore Germano,che si fa apprezzare per l’intensità delle note floreali, di piccoli frutti di bosco e per il sorso armonioso, fresco e fragrante. L’affinamento sui lieviti è di circa 18 mesi.

Bouquet semplice, floreale e fruttato, per uno spumante di buona struttura, dal frutto succoso e croccante: il Nebbiolo d’Alba Brut Rosé DOC Neboise di San Silvestro. Si affina per 24 mesi sui lieviti prima del dégorgement e conserva caratteristiche tipicamente varietali.

Il Metodo Classico Brut Rosè di Luigi Giordano è prodotto con uve coltivate sul versante nord-ovest di Barbaresco. Privilegia un profilo fragrante, con aroma di lampone, ribes e frutta rossa. Il sorso è di buon corpo, caratterizzato da un’equilibrata freschezza. L’affinamento sui lieviti è di 24 mesi.

Morbido e armonioso il Nebbiolo d’Alba Brut Rosé DOC di Cuvage, con profumi di piccoli frutti rossi maturi e nuances di spezie. Anche al palato conferma un’avvolgente piacevolezza fruttata, che lo rende adatto a chi ama spumanti non troppo austeri e verticali. Matura sui lieviti per 24 mesi.

È un Rosè de Saignée dal frutto ricco e profumato, con note di fragoline e frutti di bosco il Metodo Classico Brut Rosé Valsellera di Francone.Nasce da vigne giovani coltivate sulla collina Gallina di Neive e gioca piacevolmente sugli aromi freschi e fragranti, conbuon corpo e struttura, che lo rendono adatto ad abbinamenti gastronomici con piatti semplici. Affinamento sui lieviti di 24 mesi.

Il Nebbiolo d’Alba Spumante Brut Rosé DOC di Josetta Saffirio è un Metodo Classico che si apre su profumi varietali, floreali e di frutti rossi. Al palato è armonioso con un buon equilibrio tra morbidezza del frutto e freschezza. Chiude su piacevoli note sapide.

È prodotto con le uve delle vigne coltivate nel cuore delle Langhe il Metodo Classico Pas Dosé Rosé di Enzo Boglietti. I vini base maturano in legno e l’affinamento sui lieviti è di circa 30 mesi. Il bouquet è intenso con note di piccola frutta rossa. Il sorso è di buona struttura e mette in luce un corpo armonioso con aromi freschi e viva acidità.

Bottiglia interessante l’Erpacrife, nome che nasce dall’acronimo dei quattro giovani produttori. Parziale fermentazione in legno e successivo affinamento di 24/36 mesi sui lieviti. Un rosé con freschi profumi di ribes, pesca bianca e lampone. Al palato si manifesta tutta la struttura del nebbiolo, che si distende verso un bel finale sapido e persistente.

Dallo splendido territorio delle colline novaresi arriva il Metodo Classico Millesimato Hallé Rosé di Enrico Crola. Un’azienda giovane, nata nel 2006, che si è affacciata al mondo del Metodo Classico nel 2010, tra le prime in assoluto in Alto Piemonte. Profumi freschi e delicati, con note leggermente agrumate e di frutti rossi. Sorso ricco ed elegante, sostenuto da struttura e vivace freschezza, che chiude con bella persistenza. L’affinamento sui lieviti è di 24/36 mesi.

Il Metodo Classico Brut Rosè Maria Teresa di Antica Cascina dei Conti di Roero si affina almeno 36 mesi sui lieviti. È un vino dal profilo sottile, fresco e minerale, con delicate note floreali, fruttate e nuances di crosta di pane. Bella la struttura e la lunghezza espressiva. Il finale è piacevolmente sapido.

È prodotto solo in poche bottiglie formato Magnum, con affinamento di 36 mesi, il Nebbiolo d’Alba Pas Dosé DOC di Casina Bric. Le vigne sono coltivate nella zona più alta del comune di Barolo, a 460 metri sul livello del mare e il vino esprime un bouquet fine, fresco e austero, con un buon corpo, struttura profonda, attraversata da una piacevole vena acida e minerale.

Nel cuore del Roero, Cascina Chicco produce due interessanti versioni di Metodo Classico, entrambe affinate 36 mesi sui lieviti. La Cuvée Zero Extra-Brut è un Blanc de Noirs elegante, fresco e minerale, che si fa apprezzare soprattutto per la finezza del sorso, essenziale, secco e persistente. La Cuvée Zero Rosé Extra-Brut ha unraffinato profilo floreale con lievi note di crosta di pane. Anche in bocca gli aromi sono delicati e prevale una piacevole sensazione di freschezza sapida e minerale.

Il Metodo Classico Brut di Parusso ha la particolarità di essere elaborato utilizzando per il tiraggio del mosto di passito di nebbiolo. Il bouquet è intenso, fruttato e maturo con bocca ampia e armoniosa, sostenuta da una nitida vena acida. Il sorso è di buon corpo e leggermente vinoso. L’affinamento sui lieviti è di 36 mesi.

Fermenta in barriques e si affina poi per ben 60 mesi prima del dégorgement il Metodo Classico Maria Elisa Brut Rosé di Angelo Negro. È un vino di bella stoffa, che conserva gli aromi del frutto, uniti a una profondità aromatica dai sentori più maturi e leggermente speziati, sempre sostenuti da un buon nerbo acido. Da gustare a tutto pasto anche con abbinamenti importanti.

Molto interessante il Metodo Classico Faiv Brut Rosè della Tenuta Ca’ de Russ, che nasce in Roero a Castellinaldo d'Alba, da vigne coltivate in regime biodinamico. Il lungo affinamento sui lieviti di 8/9 anni regala uno spumante raffinato ed elegante, dai profumi sottili, freschi, con note floreali, di ribes e spezie. Al palato porta in primo piano le sensazioni minerali e sapide tipiche del terroir, che si distendono con bella profondità e persistenza.

Metodo Classico Nebbione

Il progetto Nebbione nasce da un’idea dell’enologo Sergio Molino e si basa sull’utilizzo delle punte dei grappoli tagliati in diradamento per realizzare basi spumante. L’alta acidità e il basso grado zuccherino delle punte sono caratteristiche perfette per dei vins clairs. Il disciplinare prevede un periodo minimo d’affinamento sui lieviti di 40 mesi. Al progetto Nebbione hanno aderito diverse aziende di Valle d’Aosta e Piemonte e i risultati sono decisamente interessanti.

Nasce a Barbaresco, nella pregiata zona di Roncaglie, il Metodo Classico Dosaggio Zero di Socré che si distingue per un profilo olfattivo piuttosto austero, buona struttura e grande freschezza.

Il Metodo Classico Extra Brut Rosé Traverse della cooperativa valdostana La Kiuva denota una spiccata personalità fin dal colore rosa aranciato. L’affinamento di 60 mesi sui lieviti, oltre alle note tipiche del nebbiolo, regala sentori di scorza d’agrumi e cenni speziati. I delicati aromi fruttati trovano equilibrio nella vivace freschezza minerale del sorso.

Il barolista Franco Conterno produce a Monforte d’Alba il Metodo Classico Extra Brut na Punta. Un interessante Blanc de Noirs creato con vini base parzialmente affinati in legno e con l’uso del mosto in fase di tiraggio. La sosta sui lieviti dura circa 50/60 mesi e regala un vino dal bouquet complesso ed evoluto con note di fiori, frutta bianca, e sentori tostati. Gli aromi sono ricchi, armoniosi, persistenti, con acidità verticale.

Con le uve coltivate nelle vigne di Serralunga d’Alba, Enrico Rivetto produce il Metodo Classico Extra Brut Kaskal, un Blanc de Noirs dal profilo ricco di sfumature, con aromi floreali e fruttati, cenni di mandorla e crosta di pane. Un vino elegante, con un sorso ricco, profondo e persistente.

Il Metodo Classico Punte dei Tre Ciabot di Cascina Ballarin è prodotto con le punte dei grappoli destinati al Barolo Tre Ciabot delle vigne di La Morra, Monforte e Novello. Il vino base matura parzialmente in legno per sei mesi e l’affinamento sui lieviti è di almeno 48 mesi. Un nebbiolo vinificato in bianco che si apre con profumi raffinati di piccoli frutti di bosco, agrumi e nuances di lieviti. In bocca svela una bella struttura, con grande freschezza e sapidità finale.

Chiudiamo con il Metodo Classico Extra-Brut Nebolé di Travaglini. Una bellissima etichetta che nasce sui suoli rocciosi e ricchi di minerali di Gattinara, in Alto Piemonte. Un terroir che regala un Blanc de Noirs di essenziale e austera finezza minerale, con delicati e freschi profumi agrumati, di frutta bianca e sentori leggermente tostati. Il sorso è strutturato e complesso, con aromi armoniosi ed evoluti, percorsi da una viva acidità. Un vino elegante e persistente da godersi a tutto pasto.

Barbera e pelaverga

Infine, segnaliamo qualche metodo classico prodotto con uve barbera, che grazie all’acidità, può fornire vivaci basi spumante. IlMetodo Classico Extra-Brut Rosé Belen Ferdinando Principiano si affina per circa 10 mesi sui lieviti e il tiraggio è effettuato con il mosto della barbera. È uno spumante dai profumi fruttati e fragranti, volutamente giovane e immediato, che conserva il brio tipico degli aromi varietali della barbera e la sua caratteristica verve acida. Sullo stesso stile anche il Metodo Classico Brut Rosé Hollborn di Giovanni Brignolio.

Diversa l’impostazione del Metodo Classico Barbera Incanto di Sant’Anna dei Bricchetti. La vinificazione è in bianco e per il tiraggio viene usato il mosto di moscato. È un Metodo Classico per sottrazione, che mette in luce soprattutto la grande freschezza della barbera. Il naso è delicato, con leggere note floreali, al palato l’acidità dona al sorso uno slancio profondo e verticale. Inatteso e sorprendente.

Chiudiamo conil Metodo Classico Pelaverga Brut Rosé S-ciopet del Castello di Verduno. Il vino riposa 20 mesi sui lieviti prima del dégorgement. Si apre al naso con eleganti aromi floreali, di piccoli frutti rossi ed eleganti note speziate. La bocca è fresca e dinamica con bell’equilibrio tra frutto e acidità.

 

a cura di Alessio Turazza

 

Leggi anche Bollicine da vitigni autoctoni. I bianchi di Valle d'Aosta e Piemonte

Leggi anche Bollicine da vitigni autoctoni. Il metodo classico che non ti aspetti

 

Viewing all articles
Browse latest Browse all 5335

Trending Articles