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Al ristorante nel faro. Con Valore Paese il Demanio aggiudica 15 nuovi fari al turismo sostenibile

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Ospitalità, ristorazione, attività culturali e ricreative: destinazioni d’uso compatibili con la storia e il valore paesaggistico dei fari messi al bando dall’Agenzia del Demanio un anno fa. Dopo le prime concessioni, pochi giorni fa sono arrivati i nomi dei vincitori della seconda tranche. Ecco cosa faranno. 

Turismo sostenibile tra fari e case cantoniere

Un bando via l’altro, procede l’iniziativa Valore Paese che l’Agenzia del Demanio promuove con i ministeri interessati per valorizzare un patrimonio pressoché sterminato di edifici storici, culturali e di rilievo paesaggistico di proprietà demaniale. Proprietà dislocate in tutta la Penisola e abbandonate per lungo tempo a se stesse, che, con la concessione a privati, torneranno a vivere offrendo molteplici opportunità di fare impresa. Compatibilmente però con la destinazione culturale e il pregio paesaggistico degli spazi in questione. A ottobre 2015 era arrivato il primo bando che censiva alcuni dei più suggestivi fari italiani: nove quelli assegnati l’estate scorsa a giovani imprenditori, imprese locali e investitori stranieri; tra questi ricordiamo gli esempi più legati al mondo dell’ospitalità e della ristorazione – come il Faro Capo Grosso sull’Isola di Levanzo a Favignana, Murro di Porco a Siracusa, o il celebre Punta Imperatore a Forio d’Ischia - dal momento che proprio la garanzia di un’offerta gastronomica territoriale e di qualità costituiva requisito importante per la concessione. Nel frattempo sono arrivate le case cantoniere, e - più di recente – la messa a bando di un centinaio di edifici posti lungo i sentieri pedonali di interesse storico-religioso e le ciclovie (la pubblicazione del bando Cammini e Percorsi, in realtà, ancora si attende, ma è già disponibile l’elenco delle strutture interessate). Mentre a settembre 2016, forte del successo della prima campagna, il Demanio aveva bandito 20 nuove opportunità di fare turismo sostenibile all’interno di un faro.

Valore Paese – Fari. La seconda tranche

Tra gli immobili coinvolti molti edifici di grande valore storico, come lo Stand Florio di Palermo, con il chiostro in stile moresco, e il convento seicentesco di San Domenico Maggiore Monteoliveto. E poi il Faro di Capo Zafferano e quello di Punta Spadillo, entrambi in Sicilia, o il Faro del Po di Goro, alla foce del Po. Com’è finita? Qualche giorno fa l’apertura delle buste ha rivelato i vincitori del bando: fino a 50 anni di concessione per ognuno dei 15 aggiudicatari (15 su 20 le strutture assegnate, per un valore di 8 milioni di euro che finiscono nelle casse del Demanio). Si calcola che l’intervento dei privati produrrà investimenti per 11 milioni di euro, generando pure 200 nuovi posti di lavoro: lo Stato incasserà da ognuno 420mila euro di canone annuo. Tra i concessionari torna il nome della società tedesca Floatel GMbH, specializzata proprio nella valorizzazione di fari, che già un anno fa si aggiudicava Punta Imperatore a Ischia e San Domino alle Tremiti: ora si occuperà della riqualificazione del Faro Spignon di Venezia. Il Faro del Po di Goro, invece, sarà trasformato dalla società Dieci Cento Mille Pensieri in hotel con ristorante, raggiungibile anche dalla Laguna, e alla ristorazione sarà destinato anche il Faro delle Formiche sull’isola toscana di Formica Grande. Stessa sorte per il Faro della Guardia a Ponza: 4 suite, un piccolo teatro e un ristorante per riaprire al pubblico una delle strutture più suggestive dell’isole al largo di Formia, nel Basso Lazio. E sempre ristorazione di qualità all’Elba, per il Faro di Punta Polveraia, aggiudicato ad Alfa Promoter. E ancora show cooking allo Stand Florio di Palermo, workshop di cucina e fotografia a Punta di Libeccio, sulle isole Egadi, style hotel a San Domenico Maggiore Monteoliveto, suite esclusive a Punta Spadillo, Capo Milazzo e Capo Faro (dove Top Cucine realizzerà anche una bottega del gusto con ristorante), che sorvegliano le acque siciliane.

Un bel traguardo per il fortunato progetto Valore Paese, che non si ferma qui: in autunno partirà il terzo bando, con una selezione che interesserà nuove regioni rispetto alle precedenti, con l’idea di creare una rete di valorizzazione nazionale diffusa. Avanti così.

 

I fari e le società aggiudicatarie

Faro Spignon, Isola di Spignon (Venezia), a Floatel GmhB

Convento di San Domenico Maggiore Monteoliveto, Taranto, a Dea Gest srl

Torre Castelluccia Bosco Caggioni, Pulsano (Taranto), a Consorzio Marina di Pulsano

Faro di Capo Zafferano, Santa Flavia (Palermo), a Top Cucina Eventi srl

Padiglione di Punta del Pero, Siracusa, a Circolo Velico Magister Marine

Stand Florio, Palermo, a Servizi Italia Soc. Coop

Faro del Po di Goro, Goro (Ferrara), a Dieci Cento Mille Pensieri srl

Faro delle Formiche, Isola di Formica Grande (Grosseto), a Sea Turtles Friends

Faro della Guardia, Isola di Ponza (Latina), a NewsFari srl

Faro di Punta Polveraia, Marciana Marina, Isola d'Elba (Livorno), a Alfa Promoter srl

Faro di Punta Libeccio, Isola di Marettimo, Favignana (Trapani), a Mavi di Vincenzi Nadia & C.

Faro di Punta Spadillo, Pantelleria (Trapani), a Hera Gestioni Alberghiere srl

Faro di Capo Mulini, Acireale (Catania), a D.G. & partners srl

Faro di Capo Faro, Isola di Salina (Messina), a Capo Faro srl

Faro di Capo Milazzo, Milazzo (Messina), a Giesse Costruzioni srl

 

a cura di Livia Montagnoli

 


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