I cittadini britannici amano il Prosecco. Non solo lo amano ma, negli ultimi anni, lo preferiscono allo Champagne: a confermarlo è il giornale The Independent, sulla base di dati dell’International Wine and Spirit Research. E il magazine inglese spiega anche perché.
L’ascesa del Prosecco in UK
Che il Prosecco sia un prodotto di qualità gli italiani lo sanno da tempo, ma questo dato di fatto è meno diffuso all’estero, dove per anni è stato considerato - a torto - il “cugino povero” dello Champagne. Ma da qualche tempo la tendenza si è invertita, quantomeno per i cittadini della Gran Bretagna: a dirlo è un articolo pubblicato dal magazine The Independent.
Secondo la giornalista Olivia Blair, che ha analizzato i dati dell’International Wine and Spirit Research (Iwsr) - ma anche quelli sulle vendite che le principali case produttrici hanno effettuato nei negozi e dagli store digitali - dal biennio 2013-2014 a oggi il consumo di Prosecco nel Regno Unito è raddoppiato. Il colosso del commercio al dettaglio inglese Sainsbury, ad esempio, ha aumentato del 40 per cento all’anno le vendite del Prosecco Conegliano DOCG Superiore. Ma anche Tesco mostra dati importanti: non solo l’impennata delle vendite iniziata ormai 5 anni fa, ma anche i numeri attuali, che mettono in evidenza come nei primi mesi del 2017 le vendite siano aumentate del 26% rispetto all’anno precedente, surclassando quelle dello Champagne.
L'ascesa di questo prodotto è più evidente in Gran Bretagna che in qualsiasi altro Paese europeo: sempre secondo i dati di Iwsr, il Regno Unito è il più grande consumatore di Prosecco dopo l’Italia, oltre a essere un grande importatore di spumanti da tutto il mondo. Ma quali sono i motivi della rinnovata passione degli inglesi per il Prosecco?
Le ragioni del successo del Prosecco
Sono diversi i motivi, individuati dal magazine insieme all’analista dell’Iwsr Ania Zymelka, che spiegano il recente successo del Prosecco tra gli inglesi. La prima causa - probabilmente la più importante in termini di incidenza - è il vuoto commerciale che il Prosecco è riuscito a riempire. “Per anni c’è stato un gap nella categoria ‘vino spumante’: lo Champagne era troppo lussuoso e insostenibile dal punto di vista economico per un consumo settimanale o per proporlo come bevanda per piccoli eventi” ha spiegato Zymelka. “Il Prosecco, che non ha mai avuto una forte comunicazione in UK, è piano piano diventato l’alternativa economica allo Champagne. Ma, qualche anno dopo, i dati ci dicono che questo prodotto si sta emancipando anche dal ruolo subalterno affibbiatogli: avendolo a disposizione, i consumatori hanno iniziato a riconoscere le sue caratteristiche specifiche”. Avere delle bollicine di livello a un prezzo accessibile è stato il motivo trainante dell’aumento delle vendite del Prosecco. Ma non l’unico: la natura mutevole degli eventi mondani ha fatto la sua parte.
Secondo Zymelka, la tendenza a bere frizzante è aumentata notevolmente negli ultimi anni, permettendo ai consumatori di associare l’idea delle bollicine a quella di “lusso accessibile”. Come confermato anche da Andy Barr, esperto di branding management della società 10 Yetis, che ha spiegato come la gran parte dei consumatori che partecipano a feste ed eventi mondani preferiscano questa tipologia di prodotto, senza essere necessariamente orientati alle categorie premium ma, al contrario, optando per marche considerate “medie” per fascia di prezzo.
Proprio il rapporto fra prezzo e qualità, infatti, è un fattore fondamentale nell’ascesa del prosecco in UK, soprattutto tra i consumatori più giovani. Allo stesso tempo, sembra rappresentare un ostacolo all’affermazione di prodotti di qualità superiore rispetto a quelli della fascia media.“I tentativi di creare un mercato solido per il prosecco 'premium' sono stati finora molti limitati” spiega Zymelka. “I consumatori non sono fedeli alla marca, e considerano la parola Prosecco come marchio in sé. La tendenza è quella di acquistare il prodotto in promozione, piuttosto che sondare la qualità dei produttori e questo rende complesso per i fornitori operare una differenziazione”. Ma il trend potrebbe subire ulteriori cambiamenti - e resta dunque sotto osservazione - a causa dell’impatto che la Brexit potrebbe avere sulle importazioni dall’Italia.
a cura di Francesca Fiore