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Mini guida di Ragusa, cosa vedere e dove mangiare nel cuore del Barocco siciliano

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Una città-gioiello, Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco, che deve la sua bellezza a un tragico evento, il terremoto del 1693. Vi portiamo nel cuore del Barocco siciliano, alla scoperta dei posti più suggestivi e delle migliori tavole di Ragusa.

Ragusa, il terremoto e l’arte barocca

“La città dei ponti”, “l’isola nell’isola”, “l’altra Sicilia”. Sono diversi gli appellativi con cui Ragusa è stata chiamata nel corso dei secoli, a testimonianza delle molte vite vissute da questo centro. La città-gioiello del Barocco siciliano deve la sua bellezza e la sua fama a un evento tragico: il terremoto che, l’11 gennaio 1693, distrusse l'antico agglomerato e causò circa 5 mila morti su una popolazione di 13 mila abitanti. Dopo il sisma, Ragusa fu ricostruita completamente e suddivisa in due: Ragusa superiore, che comprende l’abitato moderno ed è situata su un altipiano, e Ragusa Ibla, edificata sulle rovine dell'antica città e ricostruita secondo l'antico impianto medioevale, che ospita i resti di oltre cinquanta chiese e numerosi palazzi nobiliari. È stata proprio questa ricostruzione a dare origine alle suggestive architetture in stile barocco siciliano che caratterizzano non solo Ragusa, ma l’intera Val di Noto: elementi artistici così preziosi da diventare Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco dal 2002.

 

Ragusa, vista su Ibla e Santa Maria dell'ItriaRagusa, vista su Ibla e Santa Maria dell'Itria

 

Cosa vedere a Ragusa, da Ibla alla città nuova

Per ammirare al meglio Ibla, vi consigliamo di partire dall’estremità più a est, il Giardino Ibleo, da cui potrete godere di una splendida vista sulla valle dell’Irminio. Costruito nella seconda metà dell’‘800 per iniziativa di tre facoltosi cittadini Iblei (Carmelo Arezzi di Trafiletti, Emanuele La Rocca Impellizzeri dei San Filippo e Giuseppe Maggiore, marchese di Santa Barbara), sorge su uno sperone di roccia che si affaccia sulla vallata sottostante ed è il più antico fra i 4 giardini della città. Al suo interno custodisce tre chiese: la chiesa di San Domenico (sorta nel 1509 e ricostruita nel 1728), quella di San Giacomo (1283 circa, poco toccata dal sisma), e la chiesa dei Cappuccini (1600 circa, riedificata nel 1866), che conserva il Trittico di Pietro Novelli, una delle tele più interessanti della zona. Vicino al giardino, gli scavi archeologici che hanno portato i resti dell'antica Hybla, l’arcaica colonia greca.

 

Ragusa, Giardino IbleoRagusa, Giardino Ibleo

 

Inoltrandosi nei vicoli del centro storico si possono ammirare architetture come quelle di palazzo Morelli, palazzo Diquattro, palazzo Arezzo di Donnafugata, fino ad arrivare all’insigne collegiata di San Giorgio, meglio conosciuto come il Duomo. Una delle chiese più importanti per il barocco siciliano, progettata da Rosario Gigliardi e costruita 40 anni dopo il terremoto (1739-1775) sulle fondamenta di un altro luogo di culto, la chiesa di San Nicola. Dell’antica struttura, collocata in un’altra zona di Ibla e distrutta dal sisma, rimane solo il Portale di San Giorgio, la splendida porta quattrocentesca in stile gotico-catalano.

 

Da Santa Maria dell’Itria alla Cattedrale

Una chiesa decisamente suggestiva, i cui colori si avvistano anche da lontano, è la chiesa di Santa Maria dell’Itria, che accompagna i visitatori alla scoperta di Ragusa superiore. Costruita la prima volta nel 1626 su iniziativa del barone Blandano Arezzi, non fu particolarmente toccata dal terremoto ma venne comunque ricostruita nel 1700, diventando uno dei luoghi d’arte barocca più importanti per la città. La piccola cupola ottagonale è arricchita da maioliche blu che riproducono fiori e vasi, decori molto diffusi nella Sicilia del tardo ‘600.

 

Ragusa, Duomo di San GiorgioRagusa, Duomo di San Giorgio

 

Una visita a Ragusa non può prescindere dalla sua Cattedrale, la chiesa di San Giovanni Battista. Edificata nella metà del 1200 circa, prima del sisma sorgeva nella parte ovest dell'antico abitato di Ragusa, sotto le mura del castello medievale, dove oggi si trova la chiesetta di Santa Agnese. La ricostruzione della Cattedrale è un esempio perfetto della forza di volontà e della dedizione dei ragusani: iniziata il 15 aprile del 1694, fu completata in soli 4 mesi. In stile tardo-barocco, offre ai visitatori una maestosa facciata suddivisa in 5 sezioni con altrettante colonne, ricca di intagli e sculture, un campanile settecentesco e gli orologi solari datati 1751. Sul lato sinistro svetta il campanile, che si innalza per circa cinquanta metri, con quattro campane annesse.

 

I ponti di Ragusa

Un paragrafo a parte meritano i celebri ponti di Ragusa, tutti eretti fra il 1843 e il 1964 per collegare le varie aree della Ragusa moderna, e da cui godere di viste mozzafiato sulla città.

Il primo è Ponte Vecchio, che permise di sviluppare l’area urbana verso sud, superando l'ostacolo naturale della vallata Santa Domenica. Conosciuto anche come Ponte dei Cappuccini, fu costruito su spinta del frate Gianbattista Occhipinti Scopetta (1770-1836), dell'omonima famiglia Occhipinti. Ponte Nuovo, invece, venne edificato durante il ventennio fascista, per iniziativa di Filippo Pennavaria: lungo 132 metri e largo circa 10, arriva a toccare, nel suo punto più alto, i 40 metri. È composto da quattro pilastri in cemento armato ricoperti di pietra viva (calcare duro) e da quattro arcate. Infine, il Ponte Papa Giovanni XXIII, il più recente dei tre, conosciuto anche come Ponte Nuovissimo o Ponte San Vito: un’opera a campata unica che collega il quartiere del Carmine con quello dei Cappuccini.

 

Ragusa, Cattedrale di San Giovanni Battista

 

Cucina ragusana, l’incontro fra Oriente e Occidente

Dal punto di vista gastronomico Ragusa rappresenta un luogo di incontro fra le due macro culture che hanno influenzato la Sicilia: da un lato quella orientale, con la tradizione ellenica e araba, dall’altro quella occidentale, con i lasciti dei normanni e degli svevi.

La pasta - quella preparata in casa la domenica - è uno dei piatti che fanno da collante fra le grandi famiglie ragusane, una tradizione che ha dato vita a formati e tipologie diverse. Tradizionali delle feste sono gli ‘ngallini, i ravioli ripieni conditi con un sugo di maiale, ma anche i cavati, una sorta di grandi gnocchi rigati conditi sempre con un sugo di carne,i ‘manichi ‘ fauci, i lolli e i causunedda. Altri piatti tipici sono maccheroni al forno, la pasta alla carrettiera (conditi con un sugo con l’aglio e ricotta salata), i quadrettini in brodo di gallina, in cui galleggiano delle minuscole polpette fatte con la stessa carne.

 

Cavati e 'ngalliniCavati e 'ngallini

 

Un'altra sezione importante della gastronomia ragusana è quella dei prodotti da forno, come la scaccia, tipica delle feste natalizie, una focaccia condita con broccoli, cavolfiori, olive nere, patate, tuma o caciocavallo; o la 'mpanata di agnello, una torta salata pasquale ripiena di carne d’agnello, in cui la carne viene cotta direttamente all’interno dell’impasto, diffusa anche nel siracusano. Tra i prodotti da forno anche lo sfogghiu, una millefoglie farcita con ricotta e salsiccia.

 

'mapanata di agnello'mapanata di agnello

 

Fra i secondi, un posto importante ha la carne di maiale che si può trovare sulle tavole ragusane sotto forma di costata ripiena, di salsiccia o di gelatina (la liatina), ma ci sono anche la gallina ripiena (iaddina co' cinu), la trippa alla ragusana, preparata a strati, i turcinuna (involtini di interiora di agnello marinati con prezzemolo, pepe, sale, cipolla, spezie varie) e il coniglio a partuisa, cotto con salsa di pomodoro, aceto e verdure a pezzetti come cipolla, aglio, peperoni, melanzane, carote, sedano, cuori di carciofo.

 

coniglio alla portuisaconiglio alla portuisa

 

Tra i formaggi spicca il Ragusano, un caciocavallo DOP di latte vaccino, ma qui si possono mangiare ottime ricotte, provole fresche e stagionate, tome e tomini sempre di latte vaccino, o pecorini in diverse stagionature.

 

Ragusano DOP

 

Infine il capitolo dolci, che vede in prima fila i biscotti, come i mucatoli, specialità condita con frutta secca di vario tipo, o gli affucaparrini, letteralmente “strangola preti”, biscotti duri simili ai taralli, prima lessati e poi ripassati in forno, o i più particolari impanatigghi di Modica: pasta frolla ripiena di cacao, carne di vitello tritata, zucchero, cannella e mandorle. Ma questa è zona di ricotta: quindi largo spazio è dedicato anche a cannoli ripieni, cassate, senza dimenticare torte alla frutta come quella al mandarino, pasticcini vari e, d’estate, l’immancabile ranita ‘i mennula, la granita alla mandorla dolce.

 

'mpanatigghi ragusani'mapantigghi

 

CONSIGLI DALLA GUIDA RISTORANTI D’ITALIA 2017

Caravanserraglio - La Anchoa

Un locale che “segue” i suoi clienti: d’inverno è Caravanserraglio a Ragusa, d’estate si trasferisce a Marina di Ragusa e diventa La Anchoa. Al timone c’è sempre Francesco Cassarino, patron del locale e ricercatore instancabile di materie prime di pregio. La proposta gastronomica si divide fra il menu invernale, a base di carne, e quello estivo, incentrato sul pesce, ma qui si viene anche per l’ottima pizza e per la fornita cantina, con diverse proposte anche alla mescita. Due Forchette nell’edizione 2017 della guida Ristoranti d’Italia.

 

Duomo

La cucina di Ciccio Sultano parte dalla sua identità sicula per approdare a sperimentazioni, contrasti di sapori e consistenze, giochi di senso elaborati nel bel locale incastonato tra i vicoli di Ragusa Ibla, all’ombra del maestoso Duomo cittadino. Diverse le proposte di menu degustazione, dai 45 ai 190 euro con vini in abbinamento. Ottimi i dolci, sorprendenti e creativi, perfettamente in linea con la proposta della cucina. La cantina è affidata al sommelier Paolo Belluardo, mentre il servizio è magistralmente curato da Gabriella Cicero. Due Forchette nell’edizione 2017 della guida Ristoranti d’Italia.

 

I Banchi

C’è sempre la mano di Ciccio Sultano, in collaborazione con Peppe Castrinnà, dietro al progetto I Banchi, bistrot gourmet e gastronomia nella suggestiva location delle scuderie di palazzo Diquattro. Un luogo dove fermarsi per fare colazione, acquistare i migliori prodotti della zona o mangiare, approfittando dei 3 menu degustazione, che hanno prezzi e piatti molto diversi fra loro, appositamente studiati per accontentare ogni esigenza. Cantina dedicata ai prodotti regionali seppur con qualche sconfinamento. Due Cocotte nell’edizione 2017 della guida Ristoranti d’Italia.

 

La Fenice - Hotel Villa Carlotta

Un indirizzo lontano dalla zona più turistica e con un’evidente vocazione all’accoglienza: La Fenice nasce infatti all'interno della raffinata struttura alberghiera della famiglia Malandrino. Alla guida della cucina c'è Claudio Ruta, chef formatosi nei ristoranti più classici, ma che ha saputo dare una decisa spinta verso la contemporaneità, mettendo la tecnica al servizio delle materie prime. La sua è una cucina che valorizza ingredienti locali, anche introvabili o “dimenticati”, come il cuturro (una sorta di crusca) o i funghi di carrubo. Interessanti e creativi i dessert, così com’è ricca di spunti la cantina. A completare l’ampia offerta diverse proposte sulla degustazione, carta degli oli e delle acque. Due Forchette nell’edizione 2017 della guida Ristoranti d’Italia.

 

Locanda Don Serafino

Uno spazio molto suggestivo, scavato nella roccia e ricavato dalle stalle di un palazzo nobiliare in piena Ragusa Ibla. Una location unica, quella del ristorante dei fratelli La Rosa, che si sposa perfettamente con la proposta gastronomica di Vincenzo Candiano, tutta tesa a valorizzare la tradizione siciliana. Ben costruita l’offerta sui menu degustazione, con un occhio di riguardo per i clienti più piccoli. Dolci che soddisfano sia il palato che la vista. Ampissima la cantina, con oltre mille referenze provenienti da tutto il mondo. Due Forchette nell’edizione 2017 della guida Ristoranti d’Italia.

 

Tocco - Hotel Montreal

A pochi passi dalla Cattedrale e all'interno di una struttura alberghiera, il ristorante di Dario Di Liberto e Gloria Bucchieri. Lui, forte di esperienze di livello come quella al fianco di Ciccio Sultano, propone una cucina basata sulla contaminazione e sui contrasti, privilegiando materie prime di alta qualità. Lei, in sala, gestisce in maniera attenta e con grande professionalità le richieste dei clienti. Tre menu degustazione proposti a prezzi competitivi, e accurate selezioni di oli e formaggi completano l’offerta gastronomica. In cantina referenze isolane ma anche nazionali. Una Forchetta nell’edizione 2017 della guida Ristoranti d’Italia.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA PIZZERIE D’ITALIA 2017

La Rosada

Un indirizzo situato nella parte alta di Ragusa frequentato soprattutto dai residenti, che sforna pizze cotte nel forno a legna, dai cornicioni alti e soffici. La base è un mix di grano tenero e semola rimacinata, le farciture sono golose e invitanti, il prodotto finale è altamente digeribile. In menu pizze classiche, ma anche molte proposte costruite sui sapori locali, oltre ad alcuni piatti della tradizione ben eseguiti. Per completare l'offerta ottimi dolci della casa e una discreta scelta di birre e vini regionali. Uno Spicchio nell’edizione 2017 della guida Pizzerie d’Italia.

 

Le Magnolie (Modica)

A pochi chilometri da Ragusa, nel cuore del comune di Modica, Le Magnolie propone pizza napoletana dall’impasto saporito e leggero. Prodotti di qualità elevata, topping fantasiosi e l’interessante novità della pizza al metro, introdotta da poco. Ma qui si può assaggiare anche un’ottima cucina del territorio, in particolare quello dell’entroterra ibleo. Da bere una discreta selezione di birre artigianali, vini siciliani e nazionali, con una particolare attenzione ai prodotti senza solfiti aggiunti. Uno Spicchio nell’edizione 2017 della guida Pizzerie d’Italia.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA STREET FOOD 2017

Antica Dolceria Bonajuto (Modica)

Aperta dal 1880, è la cioccolateria più antica della zona. Cacao lavorato artigianalmente alla maniera azteca, ma anche cannoli ripieni, gli ‘mapgghiatini, i biscotti ripieni di carne e cacao, le nacatule, dolcetti di pasta frolla con ripieno di mandorle e fichi secchi, la cotognata. Da provare anche la linea classica, con le bellissime tavolette dalle aromatizzazioni più varie, fra cui la più famosa è quella al peperoncino.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA PASTICCERI&PASTICCERIE 2017

Caffè Sicilia

Il locale è ampio e luminoso, gli arredamenti raffinati e la graziosa veranda fruibile anche d’inverno. Tutti elementi che hanno reso famosa questa pasticceria che negli anni ha saputo mantenere inalterata la qualità dei suoi prodotti. Sul bancone diverse specialità, dalla pasticceria siciliana tradizionale alle torte creative, preparate con i prodotti del territorio, passando per i mignon e la biscotteria. D’estate granite alla mandorla e rosticceria salata. Due Torte nell’edizione 2017 della guida Pasticceri&Pasticcerie.

 

DolceSalato (Modica)

Creazioni buone ma anche d’effetto per questo indirizzo di Modica, diventato ormai un indirizzo di riferimento fra gli abitanti della cittadina barocca. Si inizia con le torte monumentali, visibili appena entrati nel locale, per passare ai semifreddi, alla piccola pasticceria e ai dessert tradizionali. Durante la bella stagione, da non perdere i coni da passeggio, vera specialità della casa. Una Torta nell’edizione 2017 della guida Pasticceri&Pasticcerie.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA BAR D’ITALIA 2017

Peccati di gola

Un caffè corposo e intenso, con sentori di spezie e cioccolata, per il locale di Peppe Cappello, punto di riferimento per i ragusani e piacevole sorpresa per i turisti. Qui si possono gustare anche ottimi lievitati mattutini, accompagnati da cappuccini vellutati e montati a dovere, o la pasticceria in formato mignon. Da provare anche le torte, sia le classiche che le creative, e i semifreddi. A Natale panettoni artigianali. Due Chicchi e Due Tazzine nell’edizione 2017 della guida Bar d’Italia.

 

Prima Classe Double Bar

Un locale polifunzionale, che modula la sua proposta gastronomica secondo gli orari e la clientela. Si parte dall’espresso, aromatico e robusto, ma ci sono anche caffè speciali come il Torinese o il Marocchino, per approdare ai lievitati e alla pasticceria classica. Si prosegue con il pranzo, con proposte della tradizione, piatti freddi e insalate, panini gourmet e tramezzini. Infine, l’aperitivo, con tante sfiziosità salate accompagnate da una lunga lista di cocktail, long drinks, vini, bollicine e birre. Due Chicchi e Due Tazzine nell’edizione 2017 della guida Bar d’Italia.

 

indirizzi

Antica Dolceria Bonajuto | Modica (RG) | corso Umberto I, 159 | tel. 0932 941225 | www.bonajuto.it

Caffè Sicilia | Ragusa | viale Sicilia, 12 | tel. 0932 682160 | www.caffesicilia.info

Caravanserraglio | Ragusa | via Pietro Nenni, 78 | tel 0932 654342 | www.facebook.com/CaravanserraglioRagusa

DolceSalato | Modica (RG) | via Risorgimento, 37 | tel. 0932 903513 | www.facebook.com/Pasticceria-DOLCESALATO-1485210278433220

Duomo | Ragusa Ibla | via Capitano Bocchieri, 31 | tel. 0932 651265 | www.cicciosultano.it/ristorante-duomo

I Banchi | Ragusa Ibla | via Orfanotrofio, 39 | tel. 0932 655000 | www.ibanchiragusa.it

La Anchoa | Marina di Ragusa (RG) | lungomare Andrea Doria, 21 | tel. 0932 230561 | www.laanchoa.it

La Fenice - Hotel Villa Carlotta | Ragusa | via Gandhi, 3 | tel. 0932 604140 | www.lafeniceristorante.com

La Rosada | Ragusa | piazza Sturzo, 6-7 | tel. 0932 604081 | www.ristorantelarosada.it

Le Magnolie | Modica (RG) | loc. Frigintini | via Gianforma 179 | tel. 0932 908136 | www.ristorantelemagnolie.it

Locanda Don Serafino | Ragusa | via Avvocato Giovanni Ottaviano | tel. 0932 248778 | www.locandadonserafino.it

Peccati di gola | Ragusa | viale Europa, 116 | tel. 0932 255569 | www.facebook.com/PeccatiDiGolaRagusa

Prima Classe Double Bar | Ragusa | via Ercolano, 7 | tel. 0932 652300 | www.facebook.com/pages/Prima-classe-double-bar-and-restaurant/248857655460908

Tocco | Ragusa | via S. Giuseppe, 14 | tel. 0932 621133 | www.ristorantetocco.com

 

 

a cura di Francesca Fiore

 

 

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