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Mondo blog. Solobellestorie: la magia delle piccole cose

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Quattro mani e due sensibilità: una più razionale, l'altra più emotiva. Entrambe impegnate nel raccontare luoghi e persone scelte secondo l'unico criterio della bellezza nascosta che accende la loro curiosità.

Un blog a quattro mani e due stili

Solobellestorie è una promessa di felicità. Un viaggio su e giù per l'Italia da raccontare, quella della provincia, principalmente, che racchiude facce, storie, professioni, scelte di vita comuni eppure straordinarie, se uno le sa guardare.

Simona Vitali e Luigi Franchi

A sceglierle sono Simona Vitali e Luigi Franchi, entrambi in forza alla testata Sala&Cucina. Ma questa non è la versione digitale della rivista, quanto uno spazio libero dove dare sèguito a delle intuizioni, ognuno con il proprio stile: “più maschile, razionale, giornalistico il suo, più da pasionaria e con un taglio umanistico, il mio” dice Simona. La chiave è sempre la curiosità, quella luce che si accende di fronte a un'immagine o una frase, magari intercettata per caso, qualcosa che spinge a fermarsi e a chiedere. E a innescare così il racconto e dal racconto la vibrazione, “mi infiammo per qualcosa, attacco bottone, domando e mi domando” poi nasce il post: “alcuni di slancio, altri sono nodosetti e richiedono più fatica”.

 

Ogni lunedì una materia diversa

Un post ogni lunedì, a firme alterne, da poco più di un anno. Con un sèguito di qualche migliaio di lettori, “è una creatura che pian piano e naturalmente sta crescendo” spiega “senza fretta, senza sponsor e senza sponsorizzare: crediamo che la vita di questo blog debba andare avanti così, in purezza”, incerti anche sul fare una pagina Facebook: “ci pare troppo fredda”.

Gli articoli si succedono senza altro ordine che non sia quello del caso che li ha fatti conoscere a Simona e Luigi, ma organizzati come in una vecchia pagella: educazione artistica e civica, storia, geografia e alimentazione. Dove convergono storie di cibo e di tavola, sempre selezionate con il criterio unico della loro forza emotiva.

La Trattoria Biasini e la signora Maria

Le belle storie

Come la trattoria Biasini, dove la signora Maria chiede a chi prenota cosa vuole mangiare, replicando, giorno dopo giorno, una tradizione perfetta, elaborata su misura per i suoi ospiti. Un posto da scoprire, certo, ma che ha fatto scoprire un angolo del Piacentino a molti, come il sindaco di un capoluogo lombardo che è tornato dalla signora Maria con tutta la giunta. Poi c'è la piccola enoteca Picchioni, dove ogni sera si crea la magia dell'aggregazione e perfetti sconosciuti, puntualmente, cominciano a parlare tra di loro da un tavolo all'altro. O ancora Anna Sartori di Erba, la pasticcera che sposa ricerca, salute, gusto ed etica nella scelta di materie prime inusuali, quasi dimenticate, lavorando per la tutela della natura, delle persone, delle tradizioni. “Non abbiamo l'ambizione che le nostre siano storie esclusive, anche se a volte càpita, perché si tratta di cose talmente piccole che nessuno le ha raccontate, a volte invece sono storie già sentite, che noi narriamo a modo nostro”. Un esempio è quello Gianni D'Amato, cuoco al Rigoletto di Reggiolo, ora a Reggio Emilia, narrato come artista: “non è solo un cuoco, ma anche un pittore con un incredibile talento per scoprire artigiani e designers e scegliere oggetti da portare nel ristorante”. E continuano, mescolando cucina ad altre storie, come quella del museo dei diari o dell'associazione che vuole tutelare l'artigianato fiorentino, o quella delle piazze d'Italia, con il loro valore sociale e umano.

Pesci fuor d'acqua di Angela Barusi

Ci sono poi gli acquerelli di Angela Barusi, un nome noto per chi si occupa di cibo, artefice di un ponte tra i tesori del nostro agroalimentare e la grande cucina spagnola, qui ritratta come artista capace di un tratto lieve, pieno di grazia ma tutto concreto. Pieno di luce e di sintesi, pieno di quell'intelligenza delle cose e della vita che Angela sa raccontare così bene. Per chi la conosce dal vivo, attraverso le sue parole e i suoi sguardi accesi, per chi la incontra per la prima volta attraverso i suoi quadri, in quei suoi “Pesci fuor d'acqua” ritratti nel momento in cui si affacciano dal mare pur essendone pienamente parte. Un lavoro di astrazione che è, molto di più, un lavoro di sintesi. Pieno di riflessione e bellezza. Di incanto e magia.

 

Solo belle storie

L'impegno di Simona e Luigi, si traduce così in lavoro antropologico sulle storie da salvare che ha il tono della poesia delle piccole cose.

Si dice attratta dagli spazi minimi, Simona, dai luoghi dove infilarsi per ascoltare, senza filtri: “in alcuni casi quando parlo di certe persone o certe situazioni ho la gioia nel cuore perché posso accendere una luce, anche piccola, su storie, lavori e vite che rimangono nell'ombra, faticosi e bellissimi” dice “non lo nego: mi emoziono a sentire i loro racconti, a volte mi controllo a fatica” e se è vero che le storie brutte fanno più notizia, è ancor più vero che di storie belle siamo circondati ma non le vediamo. A volte basta fermarsi un attimo.

 

www.solobellestorie.it

 

a cura di Antonella De Santis


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