L’unicità della Puglia del vino in 10 assaggi. Grandi-piccole bottiglie da scoprire, con caratteristiche diverse, ma tutte capaci di raccontare la regione, con panorami, vitigni, tradizioni unici. A partire dagli storici impianti ad alberello.
La Puglia è una regione così estesa e complessa che è difficile valutarla come se fosse un’unica realtà produttiva. Da diversi anni infatti affermiamo come ci sia una crescita costante del livello qualitativo del comparto vitivinicolo pugliese, sia per quanto riguarda i vini di punta che per la produzione di vino quotidiano.
Il successo dei vini realizzati con uve primitivo, in particolare quelli a denominazione di origine come Gioia del Colle o Manduria continua a consolidarsi nel mercato nazionale quanto su quello estero, ormai un passe-partout che suggella il boom di questi vini ricchi di frutto e toni speziati, freschi, non troppo tannici, raramente maturati in legno. L’altro brand pugliese è rappresentato dal magico nome Salento, sotto il cui ombrello troviamo in realtà tutta la produzione del Grande Salento, l’area più vasta rispetto a quella storica, che ingloba tutta la parte peninsulare della regione al di sotto della direttrice Bari-Taranto, a prescindere dal vitigno e dalla zona specifica di produzione.
Altro tema su cui non ci stancheremo mai di insistere quando si parla di Puglia è la salvaguardia dei vecchi impianti ad alberello e il ritorno nei nuovi vigneti a questo sesto d’impianto, almeno nelle zone che tradizionalmente lo utilizzavano grazie a pochi e lungimiranti produttori (ma il numero è in crescita) che hanno creduto nel plus qualitativo che le vecchie vigne allevate ad alberello davano al loro vino e che hanno fortemente voluto e realizzato etichette che sapessero rendere al meglio questa realtà ormai quasi abbandonata.
Gioia del Colle Primitivo Muro Sant'Angelo Contrada Barbatto '13 - Tenute Chiaromonte
La storia delle Tenute Chiaromonte risale al 1826, ma è con Nicola, che ha preso in mano l’azienda famigliare nel 1998, che questa cantina ha saputo fare il cambio di passo che l’ha portata ai vertici dell’enologia pugliese. La maggior parte dei vigneti aziendali è composta da impianti ad alberello, con vigne che vanno da 60 a più di 100 anni di età, ed è situata a oltre 300 metri, su terreni calcarei molto ricchi di minerali, con un sottile strato superiore di terre rosse e argillose. Il Gioia del Colle Primitivo Muro Sant’Angelo Contrada Barbatto ’13, Tre Bicchieri e premio di miglior Rosso dell'Anno, si conferma un riferimento per chi vuole realizzare un Primitivo che non sia solo fitto e ricco di frutto, ma anche di grande eleganza e bevibilità. E così ai toni di frutti neri con sfumature speziate del naso risponde un palato in cui l’alta gradazione alcolica viene equilibrata dalla freschezza acida e dalla sapidità.
Five Roses 72° Anniversario '15 - Leone De Castris
Fondata nel 1665 dal conte di Lemos, la Leone de Castris inizia a imbottigliare i suoi vini nel 1925, nel 1943 crea il Five Roses, il primo rosato imbottigliato d’Italia, ed è la protagonista principale della nascita della denominazione Salice Salentino nei primi anni Settanta. Nato nel 1993, nel 50° anniversario dal primo imbottigliamento del 1943, la versione Anniversario del Five Roses viene realizzata con l'80% di negroamaro e il 20% di malvasia nera e proviene dalle vigne più vecchie della contrada Cinque Rose. Il Five Roses Settantaduesimo Anniversario '15 si presenta al naso con profumi floreali e speziati, accompagnati da sentori di fragoline di bosco, mentre il palato è fresco, con note di frutti rossi, di buona lunghezza e sapidità.
Salice Salentino Rosso Selvarossa Ris. '13 - Cantina Due Palme
La Cantine Due Palme è un’azienda cooperativa costituita nel 1989 da Angelo Maci nel cuore del Salento e che da allora ha saputo diventare una delle più importanti realtà vitivinicole di tutta la Puglia. Gli oltre 1000 soci conferitori coltivano circa 2500 ettari vitati situati in un triangolo di terra che abbraccia le province di Brindisi, Taranto e Lecce. Si conferma ai vertici della tipologia il Salice Salentino Rosso Selvarossa Riserva, che nella versione 2013 ha un naso da cui emergono sentori di tabacco, frutti neri e spezie orientali, mentre il palato è fitto, ricco di frutto e di buona materia e lunghezza.
Primitivo di Manduria Passo del Cardinale '14 - Paolo Leo
Alla quarta generazione di vignaioli, Paolo Leo ha dato una svolta all’attività aziendale, costruendo nel 1989 una nuova cantina e imbottigliando vini che valorizzassero i vitigni autoctoni salentini, dal primitivo al negroamaro alla malvasia, sia nera che bianca. I vigneti di proprietà si trovano su terreni tufacei e calcarei nel territorio del comune di San Donaci e sono composti per la maggior parte da impianti ad alberello che superano i 40 anni.Il Primitivo di Manduria Passo del Cardinale ’14 presenta profumi di china, prugna, tabacco e sfumature di tapenade di olive nere, mentre il palato è severo, fitto e compatto.
Metiusco Rosato '15 - Palamà
Cosimo Palamà, oggi affiancato da tutta la famiglia, guida da più di un quarto di secolo l’azienda fondata dal padre Arcangelo nel 1936. I vini prodotti sono ottenuti esclusivamente da vitigni autoctoni pugliesi, dal negroamaro al primitivo, dalla malvasia nera all’aleatico, dalla malvasia bianca alla verdeca, coltivati fra Cutrofiano e Matino su terreni di medio impasto, tendenzialmente calcareo. La gamma aziendale è piuttosto ampia e propone vini ben realizzati tecnicamente e d’impianto tradizionale. Il Metiusco Rosato '15, da uve negroamaro, al naso evidenzia sentori floreali di rosa, mentre il palato è fresco, sapido, con note di piccoli frutti rossi, immediato e di piacevole beva. Come spesso in questi ultimi anni, uno dei migliori vini rosati di Puglia.
Gioia del Colle Primitivo 17 '13 - Polvanera
La Polvanera di Filippo Cassano in poco più di 10 anni ha saputo portare in primo piano il territorio di Gioia del Colle e il suo primitivo. I vigneti aziendali sorgono fra Acquaviva e Gioia del Colle, a più di 300 metri di altitudine, su terreni di tipo carsico, in cui un sottile strato di terra si appoggia direttamente sulla roccia viva, e vedono la presenza sia di vigneti relativamente giovani, tra i 10 e i 15 anni, con sesto d’impianto a Guyot o a cordone speronato, che di vigne ad alberello che raggiungono i 60 anni di età.Il Gioia del Colle Primitivo 17 si presenta con profumi di frutti neri, china e macchia mediterranea, mentre il palato è ricco, pieno e di grande struttura, profondo e succoso.
Amoroso '15 - Produttori Vini Manduria
Fondata nel 1932, questa cantina sociale oggi conta su 400 soci per 900 ettari vitati, più della metà allevata ancora con il tradizionale sistema ad alberello. L'Amoroso ‘15 è uno dei migliori vini rosati dell'annata. Da primitivo in purezza nasce in vigne che vanno dai 20 ai 40 anni di età, si propone con toni leggermente aromatici e note di albicocca e di frutti rossi freschi, mentre il palato, di grande precisione e nitidezza, è lungo e sapido, per un vino dalla beva particolarmente piacevole.
Castel del Monte Aglianico Cappellaccio Ris. '10 - Rivera
Risale alla fine degli anni Quaranta la creazione da parte della famiglia De Corato della Rivera, nell’omonima tenuta presso Castel del Monte. Oggi l’azienda conta su differenti vigneti all’interno della denominazione, situati su terreni che vanno dal calcareo tufaceo al calcareo roccioso, e su alcuni fornitori di fiducia per quanto riguarda i vini provenienti da altre zone. La gamma di vini proposti infatti è molto ampia – più di 20 etichette – e spazia da Castel del Monte al Salento alla Valle d’Itria.Il Cappellaccio al naso evidenzia sentori di frutti rossi e pepe, con sfumature di radici, ha un palato equilibrato, di buona tenuta, lunghezza e sapidità, con un tannino elegante e ben integrato.
Nardò Rosso Roccamora '14 - Schola Sarmenti
Con l’85% di vigne ad alberello, che raggiungono anche gli 80 anni di vita, l’azienda vinicola di Luigi Carlo Marra e Benedetto Lorusso è diventata una sorta di presidio a tutela del territorio salentino e in particolare della denominazione Nardò, zona che negli ultimi decenni ha visto diminuire vertiginosamente la sua superficie vitata. Nei vigneti aziendali prevalgono nettamente i vitigni autoctoni: primitivo, negroamaro, malvasia nera. I vini sono caratterizzati da ricchezza di frutto e bevibilità.Il Nardò Rosso Roccamora ’14 presenta al naso i tipici sentori di frutti neri, mentre il palato è un po’ rustico ma di buona materia e spessore.
Castel del Monte Chardonnay Pietrabianca '14 - Tormaresca
Gli Antinori hanno creato questa azienda vinicola nel 1998. Composta da due tenute (la Bocca di Lupo a Minervino Murge, all'interno della denominazione Castel del Monte, e la Masseria Maime a San Pietro Vernotico, nell'Alto Salento), Tormaresca si concentra soprattutto sui vitigni autoctoni, dal nero di Troia all’aglianico, dal negroamaro al primitivo, per vini di stampo moderno, di grande godibilità e buon equilibrio. Completano l’ampia gamma i vitigni internazionali, come chardonnay e cabernet sauvignon. Chardonnay (affinato in barrique) con un piccolo saldo di fiano, nonostante la difficile annata il Pietrabianca ’14, si rivela molto piacevole e gradevole nei suoi toni puliti e nitidi di frutta a polpa bianca e spezie dolci, grazie anche a una bocca elgante e fresca.
foto Cantina Due Palme