Intenso, strutturato, minerale, fruttato, elegante. L'Aglianico è un vino dalle molte sfumature aromatiche che si presta a molte diverse interpretazioni. Ne abbiamo avuto una prova nella bella degustazione fatta a Vinitaly. Questi sono i nostri migliori assaggi.
Ellenico per i Greci, aglianico per gli Aragonesi. È sicuramente l’uva a bacca rossa più famosa del Sud Italia, presente nei grandi Taurasi da invecchiamento e nei vulcanici Aglianico del Vulture, protagonisti di una degustazione itinerante di diversi terroir di quindici comuni della provincia di Potenza. Prodotto nella sola zona del monte Vulture, vulcano inattivo, si tratta un rosso ricco di tannino e ben strutturato, giocato su sensazioni fruttate e una spiccata mineralità. Caratteristiche che l’Aglianico del Vulture acquisisce grazie al terreno ricco di potassio e sali minerali, substrato ottimale per la coltivazione da secoli di questo vitigno.
Ben 20 le etichette presenti in degustazione lunedì 10 aprile nell'ambito della 51° Edizione del Vinitaly. Vini dalle caratteristiche uniche e dalle mille sfaccettature aromatiche, capaci di raccontare bene l'orografia della Basilicata e il carattere dell’Aglianico del Vulture. Ecco quello che ci sono piaciuti di più.
Aglianico del Vulture Pipoli ’15 – Vigneti del Vulture
Ad Acerenza troviamo la cantina del gruppo vinicolo Fantini che, in contrada Pipoli, su suoli in cui la pozzolana fa da padrona, produce questo Aglianico dalle sfaccettature fruttate. Profumi intensi di ciliegia si alternano a sensazioni balsamiche, cannella e grafite. Al palato è sapido, nitido nel frutto, dalla chiusura piacevole.
Aglianico del Vulture Gudarrà ’14 – Bisceglia Vulcano e Vini
Dal 2001 al timone di questa realtà vinicola di Lavello c'è Mario Bisceglia che propone questo Aglianico del Vulture dal carattere moderno e intrigante. Colore rubino cupo, fitto e naso che narra di frutti neri e profumi di muschio. Ben equilibrato e fresco al palato, possiede una buona verve acida e tannini ben maturi.
Aglianico del Vulture Portale Adduca ’14 – Casa Maschito
Siamo a Maschito, dove il suolo è costituito principalmente da argilla e calcare che conferiscono a questo rosso una buona struttura e una notevole longevità. Un vino all’insegna del frutto rosso cupo, con sfumature balsamiche e note boisé. Ricco di polpa, chiude su note di marasca ed erbe aromatiche e sensazioni piccanti.
Aglianico del Vulture Stupor Mundi ’13 – Carbone Vini
Luca e Sara Carbone, fratelli, conducono dal 2000 questa cantina nata in quel di Melfi più di una quarantina di anni fa. Lo Stupor Mundi ’13 ha bei toni di liquirizia e tinte di mora e mirtillo. Nell’annata 2013 si presenta sapido e profondo, con un finale tagliente e piccante.
Aglianico del Vulture Titolo ’13 – Elena Fucci
Titolo è l’unica etichetta della giovane Elena Fucci che elabora il suo vino da sette ettari di vigne ad alberello. Ancora giovane il 2013: fragrante ed elegante. Possiede un bagaglio aromatico ricco, con note di menta piperita, piccoli frutti neri di bosco e note di grafite. Il palato è lungo e avvolgente.
Aglianico del Vulture Serra del Prete ’13 - Musto Carmelitano
La cantina, guidata con piglio da Elisabetta Musto Carmelitano secondo i dettami biologici, produce tre diversi cru vinificati separatamente. Serra del Prete è uno di questi. La versione 2013 ha intense nuance di frutti neri con sfumature di pietra focaia e una spiccata mineralità. Dinamico al sorso, concentrato nella struttura, dalla forte energia tannica.
Aglianico del Vulture Quarta Generazione ’13 - Quarta Generazione di Giovanna Paternoster
Le vigne della storica azienda dimorano a circa 500 m s.l.m. Un’altitudine che permette notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte, arricchendo il bagaglio aromatico di questo portentoso vino. Ricchezza estrattiva e frutto rosso, si apre all'insegna di sentori di cacao, mirtillo e ribes.
Aglianico del Vulture Donpà '13 - Regio Cantina
Di proprietà della famiglia toscana Piccini, vanta diversi ettari vitati dislocati tra Maschito e Venosa. Il Donpà è una piacevole interpretazione della denominazione. Struttura salda e fittezza tannica e un bouquet caratterizzato da tratti mediterranei e profumi di cacao amaro. Buona la spalla acida.
Aglianico del Vulture Carato Venusio '12 - Cantina di Venosa
È la cooperativa di riferimento per tutto il territorio del Vulture, attiva sin da 1957. L'azienda possiede una numerosa gamma di etichette, mentre le vigne sono presenti a Ripacandida, Venosa, Ginestra e Maschito. Il Carato Venusio si distingue per i suoi profumi complessi di ciliegia croccante, note di macchia mediterranea e sfumature di tabacco. Tannini eleganti e chiusura all'insegna del frutto rosso.
Aglianico del Vulture Oraziano '11 - Martino
La giovane Carolin Martino e il suo papà Armando seguono con attenzione l'intera filiera produttiva per la realizzazione di Aglianico di qualità. Di stampo tradizionale l'Oraziano '11, dai toni di confettura, liquirizia e nota fumé. Solida nella struttura, sapido nel finale e tannini abbastanza vellutati.
Aglianico del Vulture Re Manfredi '11 - Terre degli Svevi
Una terra che vanta una lunga storia vinicola: Re Manfredi, figlio di Federico II di Svevia, ne era un tempo proprietario. Oggi la cantina rientra nelle proprietà del Gruppo Italiano Vini, che continua a mantenere salde le tradizioni vinicole di queste terre colivate ad Aglianico. Il Re Manfredi '11 si mantiene integro, strutturato ed equilibrato. Offre note di marasca e frutta secca e un finale balsamico con tannini eleganti.
Aglianico del Vulture La Sfida '09 - Cantine Bonifacio
Non ha perso un colpo questo rosso dal frutto nitido e dalla beva fresca. Prodotto dalla cantina nell'area del Vulture è un vino immediato, concentrato su toni di piccoli frutti rossi e aromi speziati, sentori che in maniera coerente ritroviamo nella piacevole chiusura di beva.
Aglianico del Vulture Donato D'Angelo '07 - Donato D'Angelo
Azienda simbolo dell'Aglianico del Vulture della tradizione, comincia la sua avventura enologica nel dopoguerra e preserva il suo tratto distintivo nella produzione di ogni singola bottiglia. Naso di liquirizia, humus e radici, l'annata 2007 in degustazione conserva grande tensione e sapore e una nota delicatamente boisé.
a cura di Stefania Annese