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La semplicità del made in Italy a Parigi. La quinta edizione di Cultural e chi ci sarà

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In passato ha celebrato il gesto, la voglia di mettere le mani in pasta e condividere un impegno concreto per la valorizzazione del made in Italy. Poi, a settembre scorso, è toccato al Sud, e alla potenza comunicativa di Matera. Dal 25 al 27 marzo la manifestazione ideata da Mauro Bochicchio torna a casa, a Parigi. E propone la semplicità della tavola italiana. Con grandi ospiti. 

Il ritorno a Parigi. La semplicità nel piatto

Dopo Matera, si torna a Parigi. Alla fine dell'estate scorsa la città dei Sassi aveva accolto la prima trasferta italiana del festival nato in Francia qualche anno fa proprio per difenderla e valorizzarla oltreconfine quella cultura gastronomica di casa nostra che si identifica con un preciso stile di vita, oltre che con un modo di pensare alla (buona) tavola. E alle relazioni che il cibo è capace di generare. Tre anni fa Cultural nasceva da un’idea di Mauro Bochicchio, giornalista e presidente dell’associazione Consortium Paris, con l’obiettivo di presentare a una delle capitali europee che meglio sa raccontare il suo legame con la tradizione enogastronomica il made in Italy autentico, perché le giornate trascorse al Bastille Design Center fossero insieme momento di crescita, insegnamento e festa conviviale. E così è stato fino a oggi. Dal 25 al 27 marzo il festival celebrerà la sua quinta edizione all’insegna della sottrazione in cucina, che non significa però privazione, ma Semplicità. E quindi essenza della materia prima come vorranno interpretarla i sessanta ospiti di una manifestazione che sembra aver trovato la sua maturità, e oggi richiama un numero crescente di visitatori (per l'ultima edizione parigina si parla di duemila accessi). Per l’occasione arriveranno nella Ville Lumiere produttori, chef, pizzaioli, panificatori, pasticceri e tanti addetti ai lavori capaci di farsi ambasciatori di un made in Italy spesso invocato senza attribuirgli il rispetto che merita. Del resto sono questi i momenti di riflessione – pure molto concreti, per la gioia di chi assaggerà i prodotti in vetrina e le proposte degli chef – che fanno bene a un sistema, quello del cibo di casa nostra, che ha sempre bisogno di ritrovarsi (ricordando gli ultimi successi del tour europeo di LSDM, al suo decimo anno di vita, o il tripudio che ha accolto l’intervento di Diego Rossi sul palco di Omnivore appena qualche settimana fa, con la mediazione del genio della cucina italiana a Parigi Giovanni Passerini). Perché no, anche ritrovando spinta fuori dai confini nazionali, dove l’unione fa la forza se tutti si impegnano per un obiettivo comune.

Gli ospiti. Dall’Italia e per l’Italia

Nello specifico quest’anno l’area masterclass ospiterà tanti chef e pizzaioli d’eccellenza, molti in arrivo da quel Sud protagonista dell’ultima edizione materana, da Leonardo Lacatena a Vitantonio Lombardo, da Nino Rossi ad Antonio Biafora, da Corrado Assenza (chi meglio di lui può dibattere sul tema della semplicità, di cui si fa promotore da anni?) a Peppe Guida, ad Angelo Sabatelli. Poi, chiaramente, ci sarà anche una rappresentanza degli italiani di stanza a Parigi, Michele Farnesi, Gennaro Nasti, Denny Imbroisi, Mauricio Zillo (che italiano non è del tutto, ma dopo tanti anni passati a Milano è un po’ come se lo fosse). E ancora Roy Caceres, Roberto Petza, i fratelli Costardi, Eugenio Boer, Cristoforo Trapani. Durante le giornate di lavori si avvicenderanno sul palco, la sera invece sarà l’occasione giusta per ritrovarsi a tavola, con la Special dinner del 25 marzo (in cucina Caceres, Sabatelli, Assenza, Trapani) e la replica di sabato 26, quando la squadra sarà composta dai fratelli Costardi, Lombardo, Guida, Rossi e Boer.

 

Formazione, intrattenimento, buona tavola

Senza dimenticare i momenti dedicati alla convivialità per tutta la famiglia, perché anche questo è un leit motiv della cultura gastronomica italiana più autentica: proprio il 26 marzo il programma prevede diversi momenti di intrattenimento formativo, con gli atelier di cucina e pizza per i più piccoli, il laboratorio del formaggio, la “colazione” all’italiana per un pranzo diverso dal consueto. Tutto questo nel cuore della città, a pochi metri da Place de la Bastille. L’ingresso per la singola giornata costa 10 euro, ma i bambini sotto i 12 entrano gratis. Chi invece volesse partecipare alle cene di gala presso La Table du Flow deve mettere in conto 150 euro. Per un’esperienza che si preannuncia unica.

 

Cultural 2017 | Parigi | Bastille Design Center | dal 25 al 27 marzo | www.culturalfestival.eu

 

a cura di Livia Montagnoli

 


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