Entro l'autunno dovrebbe partire il progetto di valorizzazione del piano superiore del principale mercato cittadino, che presto potrà disporre di una food hall con cucine e spazi formativi. Intanto rinasce da iniziativa privata il mercato rionale della Foce. Ecco come Genova investe sui suoi mercati.
Il Mercato Orientale. La Storia
Per tutti, a Genova, il Mercato Orientale è quello più rappresentativo dell'identità cittadina, e il più frequentato del capoluogo ligure. E dal 1898 apre i battenti dove un tempo c'era il chiostro dell'antico Convento della Consolazione, nelle vicinanze della porta orientale d'accesso alla città. Oggi somma un gran numero di commercianti, frequentato da tanti genovesi in cerca di generi alimentari del territorio, dalla trippa al pollame, dal pescato di giornata al pane fresco. Una vocazione prettamente commerciale che tra qualche tempo potrebbe completarsi di una nuova spinta, più al passo con i tempi che corrono, che del mercato evidenzia le potenzialità turistiche e culturali. L'idea, insomma, è quella di seguire le orme di illustri “colleghi”, Firenze in primis, e garantire al mercato orientale l'affluenza di turisti in visita alla città e pubblico in cerca di un rifugio sicuro per mangiare di qualità e locale (con prodotti di filiera corta e alta gamma). E questo anche per correre ai ripari, visto che come tanti mercati rionali abbandonati a se stessi anche l'Orientale soffre di abbandoni e chiusure, in mancanza di un progetto moderno che torni a restituirgli il ruolo di piazza conviviale. Proprio a questo puntava la delibera approvata alla fine del 2016 dalla giunta comunale per sfruttare gli spazi del piano superiore dotandoli di un nuovo sistema di servizi. Riqualificazione e valorizzazione che dovrebbero passare per la realizzazione di una food hall con cucine, aperta a degustazioni, show cooking, lezioni pratiche, laboratori di educazione alimentare per promuovere il sistema alimentare ligure e le specialità gastronomiche cittadine, dal pesto alle acciughe fritte, alla celeberrima focaccia.
La nuova food hall. Il bando
Così presto il mercato dovrebbe garantire un'offerta per il pranzo, ma anche – estendendo l'orario di apertura – per l'aperitivo e la cena. Per il momento circola l'entità dell'investimento, un milione e mezzo di euro circa, che dovrebbe assicurare il completamento dei lavori tra l'autunno prossimo e la fine del 2017. E ad aggiudicarsi il bando è stata la società MOG (Mercato Orientale Genova srl), che “dovrà essere in grado di compiere gli interventi di ristrutturazione e recupero del primo piano della struttura e soprattutto di avviare un'attività di market food”, agendo in sinergia con il Consorzio di gestione del Mercato Orientale, per ottenere in cambio una concessione della durata massima di 30 anni, e la possibilità di creare un cinquantina di nuovi posti di lavoro. Ma per scoprire i soggetti coinvolti sarà necessario aspettare ancora qualche mese.
Il Mercato della Foce
Chi già celebra il rinnovato impulso alla rinascita dei mercati rionali di Genova, invece, sono i frequentatori del Mercato della Foce, che sulle orme del Mercato del Carmine (progetto ambizioso nelle premesse, ma ancora in cerca di una chiave di lettura più convincente, probabilmente con la complicità di un ulteriore rinnovamento), ha riaperto i battenti totalmente rinnovato lo scorso dicembre. La struttura di via Ruspoli - mille metri quadri aperti dalle 8 alle 20 - era chiusa dal 2014 e dopo un lungo cantiere finanziato da un consorzio privato di commercianti ha ritrovato una veste accattivante che conta banchi di salumi e formaggi, un laboratorio di pasta fresca, la macelleria, un panificio e il bar – al Mata Caffè e Bistrot – che porta in tavola in prodotti del mercato. Del resto, lo scorso autunno, Genova aveva ricevuto il premio Urbanistica 2016 all'Urban Promo Progetto Paese per il progetto sulla riqualificazione dei suoi mercati rionali. La strada è lunga, ma le buone intenzioni non mancano.
Mercato Orientale | Genova | via XX settembre, 75r
Mercato della Foce | Genova | via Ruspoli/via Libertà
a cura di Livia Montagnoli