Il paradosso del primo mercato al mondo per il vino tricolore: il più remunerativo e, al contempo, quello con i maggiori margini di crescita. Chicago, New York, Los Angeles e San Francisco: il Gambero Rosso torna negli Usa e premia i migliori ristoranti italiani.
Siamo tornati negli Stati Uniti per quattro tappe di eventi enoici che confermano la via preferenziale per il vino tricolore negli Usa: una corsia solidissima costruita nel tempo con anni e anni di promozione, flussi migratori, e la forza di una ristorazione sempre più autentica e dinamica. Il viaggio negli Stati Uniti è ancora una volta, non solo una boccata d’entusiasmo, ma anche lo stimolo per alzare l’asticella del nostro lavoro di selezione, da una parte, e racconto, dall’altra.
In un settore frammentato come quello italiano, vedere oltre 200 produttori italiani, premiati in Guida, lavorare insieme su una piazza come New York City, confrontarsi, fare sistema e supportarsi l’un l’altro, è qualcosa che dà la forza davvero di quello che può fare il settore. Triplice la direttiva sulla quale si sono strutturati gli eventi: banchi degustazioni per assaggiare le ultime annate direttamente dal produttore, seminari di approfondimento sui premi speciali e primi riconoscimenti ai ristoranti italiani nel mondo, con le anticipazioni della guida alla quale stiamo dedicando le principali attenzioni. Ci ripetiamo, il salto di qualità della ristorazione italiana nel mondo è la chiave per comprendere l’evoluzione del nostro export agroalimentare. E non esageriamo quando vi diciamo che alcune delle cene più stimolanti, alcuni degli impasti migliori con prodotti italiani, le stiamo provando all’estero: dalla Danimarca agli Stati Uniti.
Anche se non è un momento storico semplice, come racconta lo chef dell’Accademia Barilla Alfonso Sanna, che ha realizzato una serie di primi piatti per il pubblico dei Tre Bicchieri al Metropolitan Pavilion (inaugurando così una collaborazione che si replicherà in 12 delle 40 metropoli toccate dagli eventi del Gambero Rosso) “I ristoranti fine dining stanno avendo difficoltà anche qui, per questo abbiamo puntato su un progetto fast casual e specialità regionali. Abbiamo già aperto tre locali a Manhattan, tutti sulla 6th Avenue. Prossimo passo? Ci stiamo espandendo in California: apriremo a Los Angeles e poi scenderemo verso San Diego”.
Taglio del nastro, Chicago
La Windy City ha regalato un clima insolitamente “mite” ai 150 produttori italiani accorsi in città per una delle tappe che negli anni è cresciuta di più per numeri e qualità dei partecipanti. A fine evento, 2000 le persone registrate all’ingresso, con operatori e appassionati anche dagli stati limitrofi: Indiana, Ohio, Michigan e Wisconin. Tra i vini più apprezzati nel seminario con i giornalisti, il Pigato Bon da Bon di Bio Vio, raccontato dal vigneron dell’anno, Aimone Vio, insieme ala figlia, l’enologa di casa: Caterina. Nella capitale della pizza americana - conosciuta come la Chicago Deep Style Pizza, piuttosto generosa nei condimenti - è stata premiata come migliore pizza in città Spacca Napolidi Jonathan Goldsmith, pioniere della pizza verace campana. “L’abitudine qui è di bere vino con la pizza. Abbiamo solo vini del Sud Italia e da adesso in poi voglio concentrarmi solo su vini campani”, racconta Jonathan, che ha già in carta alcuni dei più rari vignaioli della regione. Come migliore selezione di vini tricolore premiato il ristorante Coco Pazzo, uno dei primi ristoranti italiani in città, aperto nel 1992, a focalizzarsi su una cucina di stampo regionale, nello specifico toscana, insieme a una carta profonda e strutturata di sole etichette italiane. “Nell’anno abbiamo modificato la carta, ma devo dire che il pallino per Brunello rimane la costante della nostra clientela”, segnala Tamra Presley Weiss.
La tempesta di NYC
Voli cancellati, scuole chiuse, allarmi meteo a raffica. Eppure, alle 14 del 9 febbraio, in una Manhattan deserta e interamente ricoperta dalla neve, una lunga fila premeva all'ingresso del Metropolitan Pavilion. In sala 203 produttori e oltre 400 vini, per una degustazione senza eguali in città. “È un grande momento per il vino italiano e per gli autoctoni”commenta un euforico Sergio Mottura. “È finita l'era del pinot grigio, il Sud Italia sta recuperando posizioni, la nicchia è sempre di più il valore aggiunto”, commenta Michael Acheson, wine director di Babbo, ristorante italiano della coppia Batali/Bastianich, premiato per la migliore carta dei vini in città: una tra le più articolate e contemporanee selezioni che abbiamo trovato in giro per il mondo. Per dire, a Roma facciamo fatica a trovare qualcosa di simile.
L'altra anticipazione, quella sulla migliore pizzeria in città, rende merito a Ribalta, il progetto di Rosario Procino e Pasquale Cozzolino. Cornicione alto e ben delineato, impasto e soffice e arioso: la versione provolone e zucchine alla scapece ci ha fatto saltare dalla sedia, oltre a uno spaghettone al pomodoro da incorniciare. Sui tanti pizzaioli che stanno aprendo in città, chiosa Rosario: “New York ha 9 milioni di abitanti, senza contare i turisti: c’è spazio per tutti, per lavorare insieme, per aumentare la riconoscibilità e la qualità della pizza napoletana. Il nostro nemico è la pizza americana”.
Santa Monica, vino e motori
Dopo diversi anni, i Tre Bicchieri tornano a Los Angeles, nello specifico a Santa Monica, a pochi metri dal Pacifico. Nuova la meta scelta: il Barkar Hangar con vista sulla pista di decollo dell’aeroporto di Santa Monica. Oltre 1200 persone da tutta l’area con una presenza altissima di ristoratori; Los Angeles ha un bacino infinito di oltre 200 chilometri che supera i 12 milioni di persone e conta un numero altissimo di nuove aperture italiane. Nel corso del seminario sui premi speciali, standing ovation per il Primitivo Contrada Barbatto di Nicola Chiaromonte, nella patria dello Zinfandel. “A mesmerizing wine!”, ovvero “Un vino ipnotizzante!”, è stato il commento ripetuto più volte dalla stampa locale. Apprezzatissimo quanto la riserva di Chianti Classico Le Vigne 2013 di Istine di Agela Fronti, la cantina emergente dell’anno: un vino che materializza il motto di Robert Browning: “Less is more”. Tutta la precisione ed essenzialità di Radda in Chianti nel bicchiere.
“L’interesse degli operatori è in crescita sui bianchi e bollicine italiane che stanno conquistando posizioni in tutti i segmenti del mercato californiano, ovvero le tipologie dove abbiamo poche contropartite tra le nostre vigne”, commenta Patricia Decker della testata Wine Along the 101. Oltre 450 le pizze sfornate sul posto dal pizzaiolo Augusto Folliero. Attenzione altissima anche sull'olio extravergine di qualità, in collaborazione con la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) si è svolto un seminario per apprezzarne qualità, guidato da Maria Paola Gabusi, oltre a un ricco corner di assaggi.
Pizza verace, olio di qualità e vino. Sul lato ristorazione italiana, Vito Iacopelli ha ricevuto il premio come migliore pizza di Los Angeles con il suo locale Prova a Downtown LA, aperto da 2 anni e mezzo. Vito è la terza generazione di pizzaioli pugliesi, il suo piccolo locale è il ritrovo degli italiani in città: Vecchia Bari, rapini e salsiccia, è tra le pizze più gettonata; a Piero Selvaggio, proprietario dello storico Valentinoa Santa Monica, aperto nel 1972, va il riconoscimento per la migliore carta dei vini grazie a una collezione di oltre 100 mila bottiglie che non ha eguali sul territorio americano per profondità di annate e varietà; infine, il premio miglior ristorante italiano a Los Angeles, Officine Brera, il nuovo progetto dello chef Angelo Auriana, negli Stati Uniti dal 1985, lo specialista del risotto. “Qui 30 anni fa non sapevano che cos’era il tiramisù. Oggi ne sanno tantissimo, viaggiano molto e c’è un netto ritorno verso una cucina semplice e autentica”, aggiunge Angelo.
San Francisco, la festa
Come di consueto l’evento finale del tour americano va in scena al Fort Mason Center, con l’isolotto di Alcatraz e la nebbiolina del Golden Gate Bridge sullo sfondo. Una fila lunghissima e ordinata ha acceso l'ultima tappa del tour americano. Più di 1800 persone hanno festeggiato l'evento Tre Bicchieri di San Francisco: 140 produttori si sono cimentati con uno tra i mercati più consapevoli e remunerativi al mondo. Mischiati tra gli operatori anche tanti produttori di Napa e Sonoma, accorsi per un confronto nel bicchiere. Dal punto di vista della ristorazione, San Francisco ha pochi eguali in America per numero di indirizzi e qualità media, un aspetto che traina i consumi di vino, incluso quello italiano che può vantare su alcuni tra i migliori locali a livello mondiale.
Le pizze di Tony Gemignani, tra le migliori in città con la sua Tony's Pizza Napoletana,hanno accompagnato i Tre Bicchieri; tra i giovani italiani più promettenti, premiato Michele Belotti, bergamasco, con base a Oakland; mentre Acquerello, miglior ristorante italiano in città nella nuova Guida, è il primo ristorante Usa ad aggiudicarsi le Tre Forchette Tricolore di slancio, il massimo riconoscimento. Aperto nel 1989, offre una delle più raffinante esperienze gastronomiche italiane con una cantina da sogno, fresca e fruibile, e una mano in cucina felicissima, pulitissima negli accostamenti. Sarebbe tra i primissimi posti anche rapportato con il contesto gastronomico in Italia. La chef, lo dice sottovoce, ha origini francesi: è Suzette Gresham, proprietaria del locale insieme a Giancarlo Paterlini.
Per il prossimo anno sarà programmata una tappa in un nuovo Stato, il mercato americano è ancora molto poco esplorato considerando l’esiguità delle rotte battute. C’è tutto l’interno da scoprire, Stati che condividono propensione alla spesa, conoscenza e passione per l’Italia: tre condizioni ideali. Al netto delle preoccupazioni per le politiche protezionistiche di Trump, il Paese più battuto dai produttori italiani è ancora quello più inesplorato. E tra poco meno di un mese si riparte, il circuito si rimetterà in moto il 18 marzo a Düsseldorf:i Tre Bicchieri apriranno la 24esima edizione della ProWein.
Acquerello | San Francisco | 1722 Sacramento St | tel. +1 4155675432 | www.acquerello.com/
Babbo | New York | 110 Waverly Pl | tel. +1 2127770303 | www.babbonyc.com/
Coco Pazzo | Chicago | 300 W Hubbard St | tel. +1 3128360900 | www.cocopazzochicago.com/
Officine Brera | Los Angeles | 1331 E 6th St | tel. +1 2135538006 | officinebrera.com/
Prova | Los Angeles | 8729 Santa Monica Blvd | tel. +1 3108557285 | pizzaprova.com/
Ribalta | New York | 48 E 12th St | tel. +1 2127777781 | www.ribaltapizzarestaurant.com/
Spacca Napoli | Chicago | 1769 W Sunnyside Ave | tel. +1 7738782420 | www.spaccanapolipizzeria.com/
Tony's Pizza Napoletana | San Francisco | 1570 Stockton St | tel. +1 4158359888 | tonyspizzanapoletana.com/
Valentino | Santa Monica | 3115 Pico Blvd | tel. +1 3108294313 | valentinosantamonica.com/
a cura di Lorenzo Ruggeri
Questo articolo è uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 23 febbraio
Abbonati anche tu se sei interessato ai temi legali, istituzionali, economici attorno al vino. È gratis, basta cliccare qui