Cinque anni fa il giovane chef Ollie Dabbous apriva il suo primo ristorante in proprio insieme al socio Oskar Kinberg, celebre barman londinese. La città gli ha tributato successo immediato, ma ora Dabbous si prepara a chiudere i battenti. Per riaprire, in nuova veste, entro il 2018.
5 anni di Dabbous
Cinque anni fa, a soli pochi mesi dall'apertura di Dabbous, il Guardian dedicava a Ollie Dabbous un titolo che lasciava pochi dubbi: lo chef più ricercato della Gran Bretagna. Un successo folgorante, il suo, che dopo anni trascorsi nell'anonimato delle cucine di grandi ristoranti, dal Fat Duck a Pierre Gagnaire, da Hibiscus al Mugaritz di San Sebastian, al Noma di René Redzepi (ma il suo vero mentore è stato Raymond Blanc, a Le Manoir aux Quat'Saison), decideva di mettersi in proprio, appena trentenne, a Fitzrovia, nel centro di Londra. Con lui il socio Oskar Kinberg, barman di solida fama, che negli anni a venire avrebbe preso la guida dell'Oskar's Bar – sotto al ristorante – facendone uno degli indirizzi più ambiti di Londra per gli amanti della miscelazione.
Insomma, la fama del ristorante amato dal jet set londinese (ma per dir la verità non altrettanto osannato oltre i confini nazionali) è cresciuta in tempi rapidi, sin dall'esordio nel 2012: prenotazioni disponibili solo con un anno d'anticipo, e una stella Michelin conquistata dopo otto mesi dall'apertura. Design industrial, sapori puliti, piatti buoni e non inutilmente complicati. Menu degustazione da otto portate a 75 sterline. Così Ollie Dabbous – nato in Kuwait, da padre italo-francese – è stato inizialmente riconosciuto in patria come l'ambasciatore della bistronomia francese a Londra, alla guida di un'insegna destinata a fare la differenza in città. E nel corso degli anni non ha deluso le aspettative.
La chiusura e il nuovo progetto
Tanto che la notizia della sua chiusura definitiva, prevista per la fine di giugno 2017, sta facendo molto parlare di sé. Con l'arrivo dell'estate, Dabbous, che ha recentemente festeggiato il suo quinto compleanno, chiuderà i battenti per permettere ai suoi ideatori di lanciarsi in un nuovo progetto, che Dabbous e Kinberg sveleranno già alla fine dell'anno, o al più tardi entro l'inizio del 2018. Stesso team, energia inalterata, la nuova apertura promette di scombinare le carte sfruttando “una grande opportunità” per presentare ai londinesi “un ristorante dall'identità completamente differente, in uno spazio fenomenale” (mentre Ollie Dabbous, proprietario dal 2014 anche di Barnyard, è coinvolto anche nell'imminente inaugurazione di Henrietta, il ristorante dell'omonimo hotel a Covent Garden gestito da The Experimental Group, che aprirà nel giro di un mese). Sarà in grado, il nuovo locale, di bissare il successo di Dabbous? Chi ha già nostalgia può prenotare un tavolo al 39 di Whitfield Street fino alla fine di giugno: è difficilissimo trovare un posto, ma non impossibile.
Dabbous | Londra | Whitfield street, 39 | fino alle fine di giugno 2017 | http://dabbous.co.uk/
a cura di Livia Montagnoli