Il servizio di food delivery Moovenda non ha neanche due anni di vita, ma già pensa in grande. La nuova sfida si chiama Moovenda Black. Ecco di che si tratta.
Il servizio di food delivery Moovenda
I ragazzi di Moovenda colpiscono ancora. Di loro vi abbiamo parlato qui e qui. Ma vale la pena riassumere le puntate precedenti: nati nel 2015 a Roma come servizio di spedizioni pacchi, ben presto si sono specializzati solo nel food, di qualità però. Tra i loro clienti si annoverano Trapizzino di Stefano Callegari, Otaleg, una delle gelaterie migliori di Roma, Fonzie The Burger's House, paninoteca d'eccellenza che punta su carne Kosher, Grezzo, pasticceria, cioccolateria e gelateria crudista vegana. E ancora Banco, Casa Braciola by Bonci, Pizzarium sempre di Bonci, Mordi & Vai o Le Levain. Oggi hanno superato i 30mila utenti iscritti, nel 2016 hanno fatturato 1 milione di euro e prevedono, nel 2017, di raggiungere i 2,5 milioni, chiudendo così in positivo, nonostante gli ultimi investimenti fatti soprattutto sul fronte marketing (come dovrebbe essere per tutti?!). Ed è notizia di pochi giorni fa la loro ultima sfida: Moovenda Black.
La nuova sfida: Moovenda Black
Simone Ridolfi, CEO & Co-Founder, ci ha raccontato il nuovo servizio dedicato alla ristorazione gourmet (passateci il termine) capitolina: “Moovenda Black ti porta a casa il menu di un ristorante, confezionato per il delivery. Lo abbiamo rodato con il nipponico Shinto, che in occasione di San Valentino ha studiato tre menu”. In pratica il ristorante in questione confeziona un menu apposito e dedicato solo agli utenti Moovenda, capace di raccontare una storia anche tra le mura che gli italiani conoscono meglio: quelle di casa propria. “Moovenda Black è anche una sfida per gli chef, che devono mettersi in gioco con impiattamenti pensati allo scopo, un packaging che per quanto funzionale non sarà mai come il piatto del ristorante e un menu che non soffra troppo gli spostamenti”. Sfida accettata già da Yugo e Madre, anche se sono in moltigli chef interessati. “Purtroppo non possiamo anticipare nulla perché siamo in fase di chiusura contratti, ma la cosa incredibile è che molti di loro ci hanno contattato appena appresa la notizia. Sarà la crisi? Sarà la volontà di differenziarsi? O la stimolante sfida? Non lo so, fatto sta che le premesse sono positive”.
Come funziona
Come funziona esattamente? L'utente prenota il menu del ristorante scelto – “il nostro obiettivo è di avere un portale dove ogni giorno si può scegliere da un ristorante diverso, così il lunedì si può prenotare da un ristorante e il martedì da un altro” – e all'orario prestabilito arriva a casa la cena. A differenza di Moovenda base, il servizio Black prevede un packaging più evoluto e il trasporto in macchina da parte di personale preparato. Non dimentichiamoci che rimpiazzeranno i camerieri, quindi dovranno essere in grado di raccontare il menu. E tutta la parte di quella che in gergo si chiama “esperienza”? “Il nostro target sono quelle persone che non hanno ancora provato un ristorante gourmet, comunque curiose e appassionate. A loro vogliamo dare la possibilità di conoscere qualcosa di nuovo senza doversi mettere troppo in gioco. Con Moovenda Black abbiamo scelto di occupare uno spazio in più all’interno del settore food italiano, che per quanto culturalmente ricco, manca di alfabetizzazione nell’ambito gourmet”.
Nota a margine
In Italia, tolti i big del delivery, oggi esistono nell'ordine: Cosa Ordino, Food Racer, Flash Food, Glovo, Il Panino Tondo, My Menu, Presto Food, Sgnam, The Food. E probabilmente ci siamo persi qualcuno per strada. Perché non unire le forze per competere concretamente con i grandi del settore?“Domanda attuale. Noi ci stiamo lavorando, tant'è che abbiamo già annunciato l'acquisto di iAmbrogio, applicazione per servizi di consegna a domicilio, e stiamo per annunciare l'acquisizione di una startup locale in una grande città. Certo è che per unire le forze, bisogna essere tutti “sani”, altrimenti si fallisce”.
https://www.moovendablack.club/
a cura di Annalisa Zordan