Pioniere del Single malt, che dagli anni Sessanta selezionava in Scozia per promuoverlo sul mercato italiano e internazionale, in oltre 50 anni di carriera Samaroli è diventato sinonimo di distillati di prestigio. Whisky e rum. Nel 2016 un libro biografia per Giunti, Whisky Eretico.
Una vita per il whisky
Dopo decenni trascorsi in distilleria, per tutti era il Signore degli Spiriti. Silvano Samaroli, classe 1939, era bolognese (nato a Bengasi), ma il suo cuore, l'affinità elettiva con una tradizione di cui si sarebbe fatto ambasciatore in Italia e nel mondo, l'aveva portato a stabilire un legame privilegiato con la Scozia, nelle Highlands dove nasce il whisky di malto. Prima agente, poi direttore commerciale di un'azienda di liquori, e la scintilla per quell'universo di spiriti ancora da scoprire, quando dall'altra parte della Manica, e in Italia, il mercato importava solo i Blended. Lui invece, a partire dagli anni Sessanta (del 1968 è la prima società col nome di Samaroli Srl Wine & Spirits Merchants), era diventato il nome per eccellenza del Single Malt, whisky selezionati sul territorio scozzese e imbottigliati con l'etichetta Samaroli. Poi cominciava il lavoro di promozione, l'appassionato pellegrinaggio presso chi in Italia poteva dare fiducia a lui e alle sue bottiglie senza compromessi. Uniche nel loro genere. E oggi tra le più costose, pregiate, bevute. Apprezzate dagli intenditori del genere. Un catalogo di referenze da imbottigliatore indipendente (il primo non scozzese o inglese ad approcciare il mestiere), persino “eretico”, che il suo fiuto da talent scout del whisky single malt l'aveva saputo imporre ai grandi professionisti del settore – chef, barman, imprenditori della ristorazione - conquistando un posto nei migliori bar ed enoteche del mondo. Il Veronelli dello spirito, come lo definiscono molti, che proprio a Luigi Veronelli riconosceva di aver creduto per primo nel suo lavoro.
Whisky eretico. Il manuale autobiografico
Proprio nel 2016 Giunti pubblicava per la collana I contorni di Piattoforte un libro agile a sua firma, Whisky Eretico, non un vademecum sul tema come tanti altri, ma “una provocazione ai metodi classici e un po' polverosi”, oltre che “il racconto di un uomo, di un professionista, di un fine bevitore che è stato capace di trovare l'anima del whisky”. Negli ultimi anni, dopo aver risollevato la sorte dei single malt (ormai caduti in declino, sosteneva, e tutto per colpa delle mode che inquinano il mercato), era tornato a interessarsi dei blended, sempre alla sua maniera. Assemblando per esempio un No Age di grande successo. Nel frattempo era arrivato anche il rum. Silvano Samaroli è scomparso all'età di 77 anni, tornando in volo da Singapore; la notizia circola da qualche ora, e sancisce la perdita di un professionista lucido e ancora pieno di voglia di fare. “Sono sostenitore delle armonie, delle sfumature calde e avvolgenti, degli accordi complessi, dei gusti naturali e dei respiri sottili e ampi al tempo. Amo il difetto a condizione che esprima personalità. Non credo nelle scelte facili e non sopporto le banalità”: così si descriveva tra le pagine raccolte per Giunti. Ci piace ricordarlo così. Mentre si abbandona col naso sul suo bicchiere di whisky.