Si mangia la pizza dei più grandi maestri della pizza italiana, ci si diverte, si impara. Dal 31 marzo al 2 aprile Vinòforum inventerà una città della pizza aperta a tutti, per valorizzare l'intera filiera di qualità, dalle materie prime all'artigianalità del prodotto. Ecco i protagonisti e cosa si mangerà.
Il format. La pizza protagonista
A pensare che mai prima d'ora qualcuno avesse sviluppato un format misto di intrattenimento e approfondimento dedicato alla pizza, considerando quanto il prodotto simbolo del made in Italy per eccellenza sia amato nel mondo, viene da sorridere. Soprattutto perché le potenzialità commerciali e divulgative di una manifestazione concepita per essere itinerante, popolare e per addetti ai lavori allo stesso tempo, sono chiaramente intuibili. Emiliano De Venuti, ceo e fondatore di Vinòforum, non ne fa mistero. A lui e al suo gruppo, specializzato nella produzione di format di comunicazione enogastronomica, è venuta l'idea di posare la prima pietra di una Città della pizza che prenderà forma a Roma tra qualche settimana, dal 31 marzo al 2 aprile, per un battesimo che già si preannuncia di fuoco: “Sarà uno spazio metaforico, un luogo che somma e coinvolge tutti gli stili e le scuole della pizza italiana che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni, in arrivo dall'intera Penisola. E ci aspettiamo di accogliere 15mila visitatori in tre giorni, anche se Roma è sempre una piazza imprevedibile”. Però è difficile nascondere la soddisfazione per la messa a punto di un format potente, che individua un trend letteralmente esploso negli ultimi anni – la pizza gli italiani ce l'hanno nel Dna, ma quanti fino a qualche tempo fa si interrogavano sulla differenza tra una napoletana e una pizza a degustazione, quanti ricercavano digeribilità dell'impasto e qualità degli ingredienti in pizzeria? - e lo trasforma, nelle intenzioni, in un parco dei divertimenti tematico, coinvolgendo i più affermati maestri del settore e i talenti emergenti, “i volti nuovi che abbiamo cercato sin negli angoli più impensabili d'Italia, con l'idea di valorizzare la qualità di un settore che oggi sa spingersi oltre i soliti nomi”.
Gli autori, gli stili
E questo chiamando in causa un comitato scientifico di “autori” che sono personalità note e stimate del mondo enogastronomico, con particolare dedizione e conoscenza del mondo della pizza: il giornalista napoletano, appassionato ed esperto di pizza Luciano Pignataro, Luciana Squadrilli e Tania Mauri (autrici per Giunti del libro Pizza on the Road), Stefano Callegari, che le mani in pasta ce le mette tutti i giorni, in prima persona. Certo, spiace considerare che dal novero delle voci competenti resti fuori un gruppo come il Gambero Rosso, unica realtà editoriale italiana di settore che dal 2013 (siamo alla quinta edizione) dedica una guida alle Pizzerie d'Italia, premiando le migliori e facendo chiarezza sugli stili che vanno per la maggiore: pizza napoletana, a taglio, pizza all'italiana, pizza a degustazione. Proprio le stesse categorie (più uno spazio dedicato alla pizza fritta) che il pubblico della Città della Pizza ritroverà rappresentate negli spazi dell'ex caserma di via Guido Reni, dirimpetto al MAXXI. Fuor di polemica, ecco cosa succederà durante l'evento.
30 maestri per 90 pizze. E le cene a 4 mani con gli chef
Ogni giorno, la “piazza” romana accoglierà le “case” di 10 maestri pizzaioli (30 in totale, da Nord a Sud della Penisola). A loro il compito di conquistare una platea eterogenea: l'ingresso è gratuito, le consumazioni si scalano da una card ricaricabile all'ingresso. Presso ogni postazione, attrezzata con forni elettrici o a legna - “secondo le esigenze dei pizzaioli abbiamo coinvolto partner diversi, così da avere a disposizione 15-16 forni professionali” - ognuno proporrà tre linee: margherita o marinara a scelta, una pizza gourmet, un'edizione limitata ideata proprio per la manifestazione. Si consuma in aree comuni o a passeggio per la “città” (per questo le tonde saranno servite già tagliate), con prezzi che variano tra i 6 e i 14 euro. Per un totale di 90 pizze differenti in menu. E presso l'area del ristorante Premium Lunch e Dinner, modulata su esperienze precedenti del gruppo, ogni sera – o all'ora di pranzo - una ventina di commensali (su prenotazione) potrà partecipare alle cene a 4 mani che vedono insieme un pizzaiolo e uno chef. Da bere le bollicine del Consorzio di Tutela Prosecco Doc o birra artigianale Baladin, su abbinamenti studiati.
Intrattenimento e formazione
Per la parte didattica e formativa l'attenzione è caduta tanto sul processo produttivo che sulle materie prime indispensabili per sfornare una buona pizza. E l'idea è quella di educare divertendo il pubblico amatoriale – con 4 spazi per Farina, Pomodoro, Olio Evo e Mozzarella, animati da molini e produttori con laboratori, degustazioni e piccoli show – ma pure di catturare l'interesse degli addetti ai lavori e degli aspiranti pizzaioli con un programma congressuale di livello, che coinvolgerà i maestri pizzaioli per parlare di tendenze, evoluzione del settore, eccellenza del prodotto. Ultimo spazio da scoprire – tutta la città è indoor, al riparo dagli scherzi del tempo – il Pizza Lab, dove tutti potranno mettersi alla prova con impasti e farciture.
E dopo la prima? “Il format vuole essere un canale veloce e sincero, una comunicazione a cuore aperto sull'eccellenza e la diversificazione della pizza italiana. Nasce per essere itinerante e stiamo già organizzando una seconda edizione... All'estero”. Perché no, con la possibilità di coinvolgere anche i professionisti che alla pizza rendono giustizia in tante città del mondo. Intanto però i riflettori sono puntati su Roma. Ecco il parterre dei pizzaioli coinvolti:
Gino Sorbillo, Pizzeria Gino Sorbillo // Napoli
Corrado Scaglione, Enosteria Lipen // Monza Brianza
Renato Bosco, Saporè //Verona
Gabriele Bonci, Pizzarium, categoria “Al taglio” // Roma
Giancarlo Casa, La gatta mangiona, categoria “All’italiana” // Roma
Massimo Bosco, Pizzeria Bosco, categoria “Al taglio” // Olbia
Marzia Buzzanca, Percorsi di gusto, categoria “A degustazione” // L’Aquila
Gianfranco Iervolino, Morsi e rimorsi, categoria “Napoletana” // Caserta
Ciro Oliva, Concettina ai tre santi, categoria “Napoletana” e “Fritta” // Napoli
Francesco Vitiello, Casa Vitiello, categoria “Napoletana” // Caserta
Petra Antolini, Casa Petra, categoria “Al taglio” // Verona
Pierluigi Police, O’ scugnizzo, categoria “Napoletana” // Arezzo
Gennaro Battiloro, La Kambusa, categoria “Napoletana” // Lucca
Massimiliano Prete, Gusto divino, categoria “A degustazione” // Cuneo
La Confraternita della Pizza, categoria “Al taglio” // Roma
Famiglia Condurro, Da Michele, categoria “Napoletana” // Napoli
Stefano Vola, Vola Bontà per tutti, categoria “All’italiana” // Cuneo
Pierdaniele Seu, Mercato Centrale,categoria “All’Italiana” // Roma
Alessandro Coppari, Mezzometro, categoria “Al taglio” // Senigallia
Antonio Pappalardo, La cascina dei sapori, categoria “A degustazione” // Brescia
Mirko Rizzo, Pommidoro, categoria “Al taglio” // Roma
Emiliano Aureli, La taverna dei corsari, categoria “All’italiana” e “A degustazione” // Rieti
Cristiano Piccirillo, La Masardona, categoria “Fritta” // Napoli
Luca Belliscioni, Grecco Enjoy, categoria “Al taglio” // Roma
Francesco Martucci, I Masanielli, “Napoletana” // Caserta
Salvatore Di Matteo, Di Matteo, categoria “Napoletana” e “Fritta” // Napoli
Matteo Aloe, Berberè categoria “All’Italiana” // Bologna
Giuseppe Pignalosa, Le Parule, categoria “Napoletana” // Napoli
Diego Vitagliano, 10, categoria “Napoletana” // Napoli
Vincenzo Esposito, Carmnella, categoria “Napoletana” e “Fritta” // Napoli
Matteo Tambini, O fiore mio, categoria “A degustazione” // Faenza
Edoardo Papa, Biglietto prego, categoria “All’italiana” // Roma
Isabella Decham, 1947 Pizza Fritta, categoria “Fritta” // Napoli
Salvatore Gatta, Fandango, categoria “Napoletana” // Potenza
La Città della Pizza | Roma | via Guido Reni, 7 | dal 31 marzo al 2 aprile | ingresso libero | www.lacittadellapizza.it
a cura di Livia Montagnoli