Tre giorni a Palazzo Re Enzo per scoprire il meglio dell'enogastronomia regionale con i protagonisti della Food Valley. In programma incontri, degustazioni, lezioni di cucina e tante isole tematiche per gustare le specialità locali. Trait d'union la pasta ripiena.
Il gusto dell'Emilia Romagna
In fatto di comunicazione e autopromozione il sistema enogastronomico emiliano conosce pochi eguali in Italia. Questo per la solidità di una rete di operatori e realtà d'eccellenza che sanno fare circuito di fronte all'interesse comune, per la molteplici opportunità di un territorio dove la buona tavola è uno stile di vita e la passione per la cucina autentica è radicata nel dna degli emiliani, e pure, non meno importante, per la capacità di saperla raccontare agli altri questa bella storia di cultura gastronomica. Un esempio concreto di quanto sopra? Cibò. So Good!, il festival della cucina emiliana e romagnola in programma a Palazzo Re Enzo, Bologna, dal 3 al 5 febbraio. L'anno scorso la manifestazione si affacciava speranzosa di fare breccia sulla scena enogastronomica, facendosi spazio in un calendario già affollato di appuntamenti tematici per appassionati e addetti ai lavori. E il pubblico ha premiato le aspettative. Ecco perché tra pochi giorni si ripete, con una seconda edizione che promette di accompagnare i visitatori in una viaggio lungo la via Emilia – 420 chilometri di pasta ripiena da percorrere, da Rimini a Piacenza, passando per Bologna, Parma, con un'incursione a Ferrara e Ravenna – alla scoperta delle eccellenze regionali, 43 prodotti certificati Dop e Igp, e i vini del territorio. Trait d'union sarà proprio la pasta all'uovo, quella ripiena, nelle molteplici declinazioni locali, tra balanzoni e tortelli di zucca, cappelletti (ma attenzione a distinguere i romagnoli dai ferraresi, o dagli emiliani) e cappellacci, tortelli di patate, ravioli di pesce e anolini. Una varietà di proposte, ingredienti e preparazioni emblematica della ricchezza del paniere regionale, che si nutre tanto del pescato della costa Adriatica che della tradizione salumiera e casearia emiliana. Solo per citare alcune delle punte di diamante del sistema del cibo della food valley padana.
Il programma a Palazzo Re Enzo
Il programma, articolato in tre giornate, attinge alle ricette della tradizione e al know how dei protagonisti regionali per costruire un calendario di incontri in cucina, degustazioni, lezioni pratiche e approfondimenti teorici, in quattro aree tematiche: il Mercato dei prodotti che riunisce gli attori della filiera agroalimentare locale, i Laboratori del gusto con gli chef della scuola di cucina Cibologna, tanti corsi di pasta ripiena e degustazioni di culatello, mortadella, parmigiano reggiano, aceto balsamico (attività su prenotazione), l'Arena eventi con dibattiti e cooking show, tra consapevolezza alimentare e incontri con gli chef, verso la conclusione di domenica sera con la Social Dinner Solidale in favore di Cucine Popolari. L'area ristorazione, invece, si articolerà in Isole del gusto: la pasta ripiena (con i tortellini in brodo o alla parmigiana di Bottega Portici), la salsamenteria (per tigelle e piadine cotte sul momento e farcite), i formaggi, la bottega gastronomica dei finger food, pane&pani – anche in questo caso il capitolo è nutrito, dalla coppia ferrarese alla micca di Parma, alla treccia piacentina – l'enoteca con gli autoctoni regionali, le birre artigianali del territorio. L'ingresso è gratuito, e a Bologna si conta sulla partecipazione di tutta la città.
CiBò | Bologna | Palazzo Re Enzo | dal 3 al 5 febbraio | ingresso gratuito | www.cibosogood.it