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Mercato vinicolo. Dall'International Wine Challenge di Londra le ultime novità dal mondo

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47 Paesi in concorso e qualche considerazione sulle ultime tendenze del mercato vinicolo globale. L'Italia si conferma al top non solo con i nomi di punta: bene anche Vermentino di Sardegna, vini veneti, friulani e campani.

Non solo moda, cultura o musica, ma anche le ultime tendenze sul vino passano dalla capitale inglese. Per capirlo basta dare un'occhiata al concorso enologico internazionale IWC (International Wine Challenge): la 32ma edizione ha visto 14 mila vini di 47 Paesi, con new entry come Kazakhstan ed Ecuador. Ogni etichetta concorre per la classifica tra i vini “consigliati” o per l’eventuale assegnazione delle medaglie (oro, argento, bronzo); gli ori, in seguito, concorrono all’assegnazione dei trofei.

Il mercato vinicolo inglese

La prima considerazione riguarda i padroni di casa che proseguono la loro crescita e superano il proprio record di medaglie: 72 rispetto alle 48 del 2014, spinti dagli spumanti. Una tendenza che trova riscontro nell'incremento produttivo inglese degli ultimi due anni (4,45 milioni di bottiglie nel 2013, 6,3 milioni nel 2014). Protagonisti i vini prodotti dalle grandi catene come Tesco, Marks & Spencer, Sainsbury’s, o Aldi che raggiunge l'oro con un Riesling da 6.99 sterline. Anche questa un'altra tendenza tutta inglese che può riassumersi nello slogan: “Gli amanti del vino non devono andare oltre il proprio supermercato”. Vere sorprese del concorso sono state la Svizzera, che accede ai Trofei per la prima volta, assieme Grecia e Ungheria. Si aggiudicano più di una medaglia, al di là di ogni pronostico, Giappone, Taiwan, Brasile, Israele, Turchia. Alcuni bronzi a Cina e Russia, mentre Croazia, Georgia, Serbia e perfino Kazakhstan arrivano all’argento.

I premi per l'Italia. Riscontri positivi da Nord a Sud

La maggior parte dei trofei resta in ogni caso in mano ai grandi Paesi produttori, con la Francia che si conferma “Campione del mondo” con un numero di ori che supera il centinaio, superando l'Australia che si è fermata a 91 ori. E l'Italia? Resta tra i top offrendo grande qualità da nord a sud, anche se con 24 ori e 12 trofei, si fa superare da Spagna (56 ori) e Portogallo (60), Nuova Zelanda (41 ori) e Sud Africa (28, il doppio del 2014). La buona notizia è che non vincono solo Chianti Classico, Brunello e Amarone, ma anche vini veneti e friulani, il Vermentino di Sardegna, diversi prodotti campani, un vino delle Marche, il Primitivo pugliese. “L’Italia è un Paese complicato” afferma Peter McCombie, esperto consulente e formatore in istituti importanti come Wine & Spirit Education Trust“tante regioni, tante denominazioni: questo è molto stimolante per gli esperti ma il consumatore può provare confusione, per questo ha bisogno di riferimenti, rivolgendosi spesso a nomi noti come il Chianti che riesce anche a pronunciare”.


Qui tutti i risultati www.internationalwinechallenge.com/search.php

a cura di Chiara Giorleo


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