Nella capitale del gioco d’azzardo l’arrivo di Chang è solo l’ultimo di una serie di investimenti che disegnano un nuovo profilo gourmet per Las Vegas. E Momofuku porta al Cosmopolitan un concept ben rodato che sta conquistando l’America, in attesa dell’apertura al Pier 17 di New York.
Las Vegas gourmet
Casino, slot machine e luci al neon che illuminano le notti dei giocatori d’azzardo, nel bel mezzo del deserto del Nevada. È così che Las Vegas si presenta agli occhi del mondo che l’ha eletta capitale dell’intrattenimento senza inibizioni, metropoli statunitense dell’eccesso e dello sfarzo allineato lungo la celeberrima Strip. Un luna park di alberghi extra lusso, centri commerciali, club e tavoli verdi assemblati per dimostrarsi all’altezza della fama che attira ogni giorno dell’anno un gran numero di americani e turisti stranieri. Oltre il luccichio di paillettes e lustrini, però, anche Las Vegas sta cambiando, ben disposta a riscoprirsi centro culturale e creativo, come vi raccontavamo qualche mese fa soffermandoci sulla nuova Las Vegas gastronomica, accattivante e sorprendete per varietà e qualità dell’offerta. Sono molti i grandi gruppi alberghieri che prestano il fianco alle ambizioni di chef di fama internazionale in cerca della dimensione ideale per cimentarsi con un side project di successo: al The Venetian Daniel Boulud ha aperto la sua brasserie, al resort Ariadel la premiata ditta Torrisi-Carbone-Zalaznick ha riadattato il format italiano che ha conquistato New York con Carbone. Ma ci sono anche l’Atelier di Joel Robuchon al The MGM, Pierre Gagnaire e il suo Twist al Mandarin Oriental, Guy Savoy al The Caesar Palace, dove più di recente ha aperto pure il colosso Mr Chow. Ed entro il 2018 il gruppo MGM porterà in città anche una rivisitazione de NoMad Restaurant di New York e un nuovo punto vendita di Eataly America all’interno del faraonico resort Park MGM in via di realizzazione.
David Chang a Las Vegas
Intanto nella capitale del Nevada è arrivato anche David Chang, con la prima apertura del gruppo Momofuku sulla West Coast (dopo New York, Washington, Sydney, Toronto), presso l’hotel The Cosmopolitan. Atteso a lungo e preceduto dall’inaugurazione del Milk Bar di Christina Tosi, Momofuku Las Vegas è stato progettato dalla Design Agency di Toronto per coniugare lo stile metropolitano di New York, dove il progetto è nato, con l’atmosfera frizzante di Las Vegas, tra luci al neon e murales che decorano le pareti della sala principale da 200 coperti (cui si aggiunge una saletta riservata con vista sulla Strip, ma si può anche cenare al banco apprezzando il lavoro che ferve nella cucina a vista), al secondo piano del celebre hotel con casino.
Momofuku. Presente e futuro
La cucina, invece, è un mix delle idee vincenti di casa Chang, affidata alle cure di Michael Chen, già attivo nel panorama gastronomico locale da molti anni. E il menu alterna specialità del noodle bar e panini col pollo fritto sdoganati da Fuku, invenzioni più raffinate del primo Momofuku e dessert in arrivo dall’adiacente Milk Bar. Ma anche zuppe orientali e uno speciale pollo fritto con caviale in omaggio allo sfarzo di Las Vegas. E così, mentre per la città delle roulette si profila un futuro sempre più gourmet, l’impero di David Chang cresce, confermandosi solido nonostante qualche piccolo inciampo, come il flop del fusion italo-coreano Nishi, che a New York non molti sembrano aver compreso. Eppure proprio nella Grande Mela Chang si appresta a intraprendere l’ennesimo progetto ambizioso: l’inaugurazione di un nuovo Momofuku nell’ambito del progetto di ristrutturazione del molo Pier 17, tra i cantieri più chiacchierati di New York.
Momofuku Las Vegas | Las Vegas Boulevard South | www.cosmopolitanlasvegas.com/restaurants/momofuku
a cura di Livia Montagnoli