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Arte in tavola nella metropolitana di Milano. Affissioni in mostra con Esselunga e Philippe Daverio

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L'iniziativa promossa dal gruppo di Bernardo Caprotti con la collaborazione del celebre storico dell'arte racconta il cibo in tre secoli d'arte... Ma in metropolitana! È sufficiente fare un giro tra le stazioni milanesi. Intanto Daverio firma il catalogo della “mostra”. 

 

 

Tre secoli di cibo nell'arte, tra banchetti e nature morte

La colazione alle ostriche di Jean Francois de Troy al Duomo, la tavola imbandita di Cadorna, una cesta di frutta e un buon calice di vino da meditazione a Porta Genova. Da qualche mese i pendolari milanesi che ogni giorno passano distratti sulle banchine del metrò hanno un motivo in più per concedersi un attimo di tregua dal frenetico ritmo cittadino. E apprezzare l'arte che scende in metropolitana (con tanto di cornice dorata da museo prestigioso), quella dei pittori che tra il Seicento e il Novecento hanno saputo immortalare abitudini alimentari e gusti della società europea, fissando sulla tela una serata trascorsa in qualche bettola della periferia parigina o la nobiltà francese che scopre la passione per le bollicine appena dieci anni dopo l'invenzione dello Champagne da parte del monaco Dom Perignon.

 

Arte in metropolitana. Esselunga e Daverio per Expo

Sono una quarantina i quadri (o dettagli di quadri) riprodotti al computer e incorniciati in duecento stazioni milanesi per iniziativa di Esselunga – e con la collaborazione dell'eclettico storico dell'arte Philippe Daverio – che ha scelto di mettere in scena una campagna promozionale che punta sulla valorizzazione culturale, offrendo ai milioni di visitatori attesi per Expo una “mostra” gratuita che punta a essere “la più vista della storia”, come ha dichiarato lo stesso Daverio, in sintonia con il progetto di Bernardo Caprotti, patron della celebre catena di supermercati.

Sono principalmente pittori francesi e olandesi specializzati in nature morte e scene di genere quelli che meglio hanno saputo trarre ispirazione dal cibo, ma non manca qualche esempio italiano, da Cristoforo Munari a Giuseppe Recco, a Caravaggio. Un progetto che è libero da vincoli di riproduzione – trattandosi nella maggior parte di porzioni di opere – e nasce per essere plasmato in base alla risposta del pubblico.

Alla fine di luglio le stazioni coinvolte dovrebbero aumentare, le affissioni cambieranno più volte di posto, il ritorno di immagine per il brand sarà elevato, anche per l'escamotage adottato da Esselunga, che ha scelto di relegare il marchio alla simpatica dicitura apposta sulla finta cornice (su ognuna si leggono nome e estremi cronologici del pittore “per Esselunga”). Intanto, qualche giorno fa, è stato presentato alla stazione Gioia il catalogo (edito da Rizzoli, in esclusiva per Esselunga, venduto in tutti i negozi della catena fino alla fine dell'anno) ricavato da questo originale viaggio artistico-enogastronomico a firma Philippe Daverio. Arte in Tavola è diviso in tre sezioni – la spesa, la cucina e la tavola – e riunisce nature morte, scene di cucina e sale da pranzo apparse negli ultimi mesi in metropolitana.

 

 


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