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Il 2017 della ristorazione romana. Niko Romito a Piazza Verdi, Seu a Trionfale e Birra del Borgo nell’ex Romeo

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Si apre un anno che si preannuncia particolarmente allettante per il panorama gastronomico capitolino. Almeno stando a rumors e boatos che mettono in subbuglio gli addetti ai lavori. Così in primavera potremmo ritrovare Niko Romito e i suoi ragazzi ai Parioli, Pier Daniele Seu a Trionfale, Birra del Borgo al posto di Romeo. E così dicendo tra trattorie della tradizione e restyling d'autore. Qualche considerazione. 

Ormai chiuso il bilancio sulle migliori buone nuove del 2016, sul mercato della ristorazione capitolino che guarda all'anno che inizia si apprestano a imperversare diverse interessanti novità, che promettono di riconfigurare finanche lo scacchiere delle insegne più in vista. Ci muoviamo su un terreno ancora piuttosto scivoloso, e il condizionale è d'obbligo e di premessa a tutto, ma con un po' di prudenza alla mano è possibile tracciare una visione complessiva delle aperture (e dei traslochi) di peso che movimenteranno i primi mesi del 2017. Alcune, peraltro, sono di rilevanza non solo cittadina ma nazionale e addirittura internazionale.

Trasloco per Spazio di Niko Romito?

A cominciare da un colpo di scena che sembrerebbe allontanare definitivamente il nome di Niko Romito dal futuro di Eataly: erano ormai insistenti i rumors sul trasloco di Spazio Roma, che entro la primavera dovrebbe trovare una nuova sistemazione a Piazza Verdi, Parioli, di fronte al più clamoroso sviluppo alberghiero che atterrerà in città nei prossimi anni (il Rosewood hotel negli spazi dell’ex Poligrafico dello Stato), e per la prima volta in una grande città come solista, fuori dalla pancia di grandi gruppi (a Roma era Eataly, a Milano è Autogrill) in uno spazio ambizioso che sommerebbe bar, bakery e il ristorante dei ragazzi della Niko Formazione che ha saputo conquistare critica e pubblico. Non è complicato prevedere uno sviluppo internazionale per questo format che potrebbe portare nel mondo il progetto: il 2017 potrebbe già vedere nuove aperture all'estero a partire dal modello romano, che così si configurerebbe come un primo prototipo. Difficile prevedere quali nuovi scenari si aprirebbero per Eataly Ostiense, e chi eventualmente potrebbe arrivare alla guida del ristorante di punta dello store, che con Spazio aveva trovato la stabilità dopo il tiepido esordio affidato al ristorante Italia. Ed è Francesco Farinetti a confermare un lavoro di ricerca in fieri, che entro Pasqua restituirà una risposta definitiva: “Stiamo valutando diverse opzioni sul lato della formazione, in continuità con il discorso portato avanti finora, come sul fronte del coinvolgimento di nomi noti della ristorazione italiana. Senza escludere la possibilità di un ristorante a rotazione: le ipotesi sul tavolo sono molte e abbiamo tempo fino alla primavera per vagliarle al meglio”. Il fil rouge con il grande cuoco abruzzese però non si rompe: “i rapporti con Niko rimangono ottimi e faremo ancora cose insieme”. D’altronde negli anni in cui è stato “incubato” in Eataly, Spazio è riuscito a diventare uno dei ristoranti più significativi della città. Senza ombra di dubbio nella top five dei più interessanti nella sua fascia di prezzo.

 

Birra del Borgo al posto di Romeo

Progetto altrettanto ambizioso quello che dovrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi sull'altra sponda del Tevere, in un quartiere Prati particolarmente ambito da chi scommette nella ristorazione capitolina. In uno dei suoi snodi più trafficati, quella piazza Risorgimento che fronteggia le mura vaticane, la zona ha recentemente beneficiato dell'arrivo dell'inedita accoppiata Manuele Colonna e Stefano Callegari: un team delle meraviglie che conferisce sostanza e qualità all'offerta di Be.Re., tra birre della Franconia e Trapizzini d'accompagnamento. Ma poco distante via Silla è rimasta orfana di Romeo e dell'intraprendenza di Cristina Bowerman (che presto ritroveremo all'Emporio nel quartiere Testaccio, come più volte anticipato, con un progetto che segnerà il 2017 per dimensioni, squadra e contenuti): l'ex concessionaria che per tanti anni ha ospitato il progetto ambizioso della coppia Spada-Bowerman però tornerà presto a macinare grandi numeri; e c'è da scommetterci, visto il calibro della realtà che ha rilevato lo spazio, quella Birra del Borgo in Ab Inbev che dopo il recente passaggio di proprietà ha tutta l'intenzione di intraprendere nuove sfide, come quella della ristorazione. Con la scommessa di Prati Leonardo Di Vincenzo inaugurerebbe un progetto di espansione (anche internazionale, già nei piani mesi fa, come rivelava allora Di Vincenzo) improntato alla realizzazione di una catena di gastropub (birra e cucina) a nome Birra del Borgo. Il cantiere comincia a muoversi in queste settimane, di indiscrezioni ne trapelano poche (una riguarda la più che probabile presenza di Gabriele Bonci e della sua pizza): scopriremo che ne sarà a tempo debito. L’unica certezza, tutt’altro che trascurabile, è che in questo caso, così come per Romito, siamo in presenza del prototipo di un grande progetto di ristorazione con respiro internazionale.

I rumors. Dall'Enoteca Capranica alla nuova pizzeria di Seu

A tornare nel campo dei rumors appena sussurrati, invece, si intravedono all'orizzonte diverse tracce da seguire. Come l'ipotesi che all'Enoteca Capranica, storica insegna inaugurata nell'omonima piazza nella prima metà del Novecento dalla famiglia Santarelli (all'epoca era solo un Vini e Olii), le carte in tavola stiano per cambiare ancora una volta. Lo spazio che assomma ristorante ed enoteca potrebbe accogliere un nuovo staff di volti noti, con Alessandro Cecere in cucina ed Emanuele Broccatelli ai cocktail, sotto l'egida del gruppo di imprenditori storicamente proprietari della casa vitivinicola Casale del Giglio e col benevolo zampino di Maurizio Bistocchi. E nel campo dei rumors torniamo a fare pure il nome di Pier Daniele Seu, appena confermato alla guida della pizzeria del Mercato Centrale di Roma. Per il pizzaiolo che si è distinto davanti al (non facile) forno di Gazometro 38, il 2017 potrebbe essere foriero di altre novità, con il probabile esordio solista al quartiere Trionfale: un'insegna tutta sua non molto distante dal maestro e amico Gabriele Bonci. Lo stile sarà però “nordico”, vicino a quello dei pizzaioli Renato Bosco e Simone Padoan: pizze in diverse consistenze, al vapore, croccante, fritta. E poi diversi impasti a seconda del topping. Tutte le declinazioni della pizza per soli 60 coperti: una cosa che a Roma oggettivamente manca.

Trattoria d'autore a San Giovanni

Possibili novità in vista anche in zona San Giovanni, dove il buon risultato di Sbanco (che sta ampiamente ripagando le aspettative a nemmeno un anno dall'apertura) potrebbe dar vita a una costola d'autore – sotto la guida della giovane e talentuosa Sarah Cicolini, ora a capo della cucina della pizzeria di piazza Zama, in perfetta sintonia con Stefano Callegari e col pizzaiolo resident Valerio Piccirilli - in piazza Tuscolo. Una trattoria della tradizione come non se ne vedono più molte in città, pochi posti a sedere (una quarantina) e una carta agile che spazierebbe tra i grandi classici della tavola romana – dalla carbonara alla fettuccine con rigaje di pollo, ai ravioli di broccoli in brodo di arzilla – eseguiti con cura da una mano che può vantare trascorsi eccellenti come la militanza nella brigata di Roy Caceres. Insomma, un ritrovo familiare ed informale a prezzi popolari, che porterebbe una bandierina in più sulla mappa della San Giovanni gastronomica. E così anche Sbanco potrebbe nei prossimi mesi rivedere la propria formula di cucina (comunque presente), con una proposta che lascerebbe più spazio alle pizze di Stefano Callegari.

Cucina Eliseo. Magnolia Eventi a teatro

In attesa di avere conferme, chiudiamo con una novità che è già certezza, la nuova Cucina Eliseo, che da un paio di mesi ha ridisegnato ancora una volta il ristorante del celebre teatro di via Nazionale. All'interno del Foyer, alla guida della cucina è arrivato lo chef Lorenzo Buonomini, per conto del gruppo Magnolia Eventi, celebre realtà di banqueting nata nel 2006 ai Castelli Romani. Il gruppo ha preso in mano le redini del progetto impostando una proposta stagionale, da filiera corta, che omaggia la tradizione del territorio grazie all'esperienza dello chef in arrivo dal Torchio di Frascati. Dalla colazione fino al dopo teatro, aperto anche al pubblico esterno.

Gli ultimi boatos

Finito qui? Neanche per sogno. È in subbuglio il mondo dell’alta hotellerie. Sta nascendo un grande cinque stelle lungo Via del Corso, seguito dal grande immobiliarista della comunità ebraica Eduardo Safdie, mentre sopra Piazza Barberini (dove, a proposito di alberghi, Andrea Fusco rilancia il suo ruolo all’Hotel Bernini Bristol con grandi investimenti in vista, raddoppio del terrazzo e rifacimento della cucina) arriverà l’Hotel W del gruppo Westin. Tutti progetti che promettono di puntare molto sulla parte mangereccia. Altre voci riguardano ZUM, il progetto dedicato (non solo) al tiramisù vicino Campo de’ Fiori, che dopo il successo dell’avvio parrebbe pronto al raddoppio in uno spazio di Trastevere, ma con contenuti nuovi e diversi dalla prima sede. C’è poi il progetto Fòndaco, di cui abbiamo parlato più di un anno fa, che sta arrivando a destinazione dopo assurdi impedimenti burocratici (gli stessi che hanno bloccato il nuovo ristorante dentro il Parco Nemorense, che invece a marzo aprirà. Ma sul versante sociale si segnala pure l'inizio imminente della bella esperienza di Altrove, in zona Ostiense: scuola, laboratorio e bistrot che impiega i ragazzi immigrati desiderosi di cimentarsi con la ristorazione. Ne riparleremo): una intera strada del centro – via della Frezza – totalmente trasformata e destinata al commercio di qualità. Ovvio che non mancherà la ristorazione, con un american bar, un ristorante da una settantina di coperti e due altri spazi (uno forse destinato allo street food d’autore). Riserbo ancora sul nome dello chef che sovraintenderà a tutta la macchina. Infine novità in vista per il 2017 di Caffè Propaganda, il bel locale di fronte al Colosseo, che ha modificato un po’ gli standard di una certa ristorazione qualche anno fa, punta a rinnovarsi radicalmente inserendo personalità di rilievo in tutti i settori, dal bere al mangiare alla sala: “Vogliamo diventare il locale più completo di Roma”, trapela dai responsabili del progetto di restyling. Vedremo.  

 

a cura di Livia Montagnoli e Massimiliano Tonelli


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