Cibo di strada di qualità per completare l'offerta gastronomica di uno dei più celebri musei del mondo. Ci ha pensato il bistrot del Guggenheim, che ha commissionato allo studio creativo Arquimana un carretto degli hot dog moderno, bello e funzionale. Per vendere salsicce locali e birra artigianale.
Street food al museo
Design, musei d'arte e cibo di qualità. Il binomio ormai non fa più notizia, e anzi i confini tra l'una e l'altra disciplina sfumano in quella corrispondenza d'intenti che sempre più spesso origina incursioni di food design in tavola e, per altro verso, partecipazione attiva di celebri architetti e designer all'elaborazione di nuovi format gastronomici. A Bilbao, il museo del Guggenheim ha saputo sublimare questa collaborazione diversi anni fa, dotando uno dei più celebri complessi architettonici del mondo di una proposta gastronomica altrettanto degna, per il respiro dell'operazione e i nomi coinvolti, quello di Josean Alija e del suo Nerua in primis. Progettato da Frank O' Gehry e inaugurato nel 1997, oggi il museo custodisce un'importante collezione di arte contemporanea del XX e XXI secolo, offrendo ai visitatori la possibilità di rifocillarsi velocemente al bistrot o godere di un pranzo stellato al Nerua. Ma diversificare l'offerta, senza prendersi troppo sul serio, sembra essere un obiettivo ancora all'ordine del giorno. E allora perché non assoldare uno studio di creativi per conquistare la città nel segno di una proposta gastronomica informale in grado di farsi notare?
Il Salchibotxo. Hot dog artigianali e design moderno
Al progetto hanno pensato i designer di Arquimana, su committenza del bistrot del Guggenheim, che ora dispone di un originale food truck per la preparazione, cottura e vendita di hot dog artigianali, da proporre non solo a chi si rilassa sul lungo fiume Nervion prima di entrare al museo, ma anche ai biscaini che passeggiano per la città. L'idea è quella di ripensare il carretto ambulante degli hot dog, dotandolo di specifiche tecniche che garantiscano una conservazione ottimale degli ingredienti, tutti di origine locale e selezionati in base alla qualità. E il prototipo, ribattezzato “Salchibotxo”, è già in circolazione per le strade della città basca, con il suo carico di 500 salsicce e 150 bottiglie di birra, fornite da un microbirrificio regionale (La Salve). All'approvvigionamento di cibo, invece, provvedono i fratelli Thate, che producono frankfurter, bratwust e tante altre specialità di origine tedesca a Zamudio, nella piccola azienda di famiglia fondata nel 1922. Carni locali e ricette antiche per un prodotto artigianale certificato, che valorizzerà lo street food del Guggenheim, a disposizione anche per gli eventi organizzati dal bistrot all'interno del museo. Un ottimo esempio di come cibo di strada e cucina d'autore possano convivere nello stesso spazio nel segno della qualità. E con un po' di audacia. Guardare per credere.
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