L'edificio risale alla seconda metà dell'Ottocento, ma solo recentemente ha ritrovato la struttura originale. E dal dicembre 2015 all'interno si contano i prodotti di oltre 60 aziende agricole della provincia aretina, che promuovono la filiera corta e la qualità. Tra vendita, degustazioni, percorsi guidati... Aspettando la ristorazione.
Le Logge del Grano. Dall'Ottocento a oggi
Di garantire ai visitatori la possibilità di consumare un pasto veloce, alle Logge del Grano di Arezzo si parla ancor prima che il mercato contadino vedesse la luce dalla ristrutturazione del fabbricato progettato e adibito al commercio di cereali e grano nella seconda metà dell'Ottocento. A partire dagli anni Trenta, per dir la verità, l'edificio perse la sua attinenza con il settore alimentare, trasformato dapprima in palestra militare, poi in autostazione e infine a disposizione dell'amministrazione cittadina. Ma a partire dal 2012, con il sostegno di contributi europei e regionali, l'immobile ha ritrovato la sua struttura originale – a capanna, con copertura in legno e tegole marsigliesi – è stato dotato di un ballatoio perimetrale e pure di un vano cucina al primo piano, predisposto per sopperire alla mancanza di canne fumarie e laboratori al piano di vendita e offrire così alla cittadina toscana l'opportunità di vantare un moderno mercato gastronomico con cucina e somministrazione. In relazione con la campagna circostante e la scena ristorativa di Arezzo al contempo. Finora però solo metà dell'opera può dirsi compiuta. Nel dicembre 2015 l’inaugurazione delle nuove Logge del Grano ha visto in prima linea il sindaco Alessandro Ghinelli e l’assessore alle attività produttive Marcello Comanducci (ma il progetto risale alla precedente giunta), oltre al presidente della rete mercato costituitasi per l’occasione Antonio Tonioni, titolare dell’omonima azienda agricola nella provincia aretina. Oggi la Rete di imprese costituitasi gestisce in concessione d'uso oneroso l'attività.
La filiera corta. Il mercato contadino nel cuore della città
E da subito ha dimostrato la volontà di scommettere su un rilancio della filiera e dell’agricoltura di qualità, privilegiando prodotti certificati ed eccellenze del territorio in una cornice che li valorizzasse, con banco frigo centrale, scaffali in legno ben distanziati e tanti prodotti artigianali frutto della trasformazione delle materie prime fornite dalle campagne. Il regolamento del mercato, infatti, vincola gli artigiani che aderiscono alla rete all’uso di prodotti del territorio e ricette tradizionali, con l’idea di orientare i consumatori all’acquisto consapevole e “creare una struttura che contribuisca a rianimare il tessuto socio-economico del centro storico di Arezzo e idonea all'approvvigionamento di ristoranti, altri locali pubblici, mense scolastiche e aziendali”, si legge sul documento da cui il progetto ha preso le mosse.
Sfida raccolta solo in parte, come dicevamo: i produttori attualmente coinvolti nel circuito sono oltre 60 (61 in rete e 9 affiliati, in periodo di prova), ognuno contribuisce a promuovere il km 0, con una varietà di prodotti agricoli che spazia, secondo stagione, dall’uva fragola alla zucca, dal cavolo cappuccio ai fichi, dalla pera spadona ai pomodori. E poi formaggi e latte, salumi, carne e pane (del Bioforno Biogiorno di Subbiano), ma anche conserve, olio, vino, birra artigianale, pasta (quella di Podere Pereto). Tra le aziende agricole Petruzzi e Tunia, Bio Fattorie Toscane e Bencini, Bartoli e Pian dei Reggi, Fattoria Santa Vittoria, Nuova Era e un terzetto per l’approvvigionamento di salumi locali: Agricola Praticino, Le Selve di Vallolmo, Fattoria San Pancrazio (il formaggio invece arriva da Podere Panzano, Ledda e azienda agricola Paolino Pira). E tra gli ultimi arrivati c'è la Conserveria, “un progetto a cui tengo particolarmente”, rivela Tonioni: l'azienda di Castiglion Fiorentino recupera ricette della tradizione con il contributo dell'Associazione Cuochi di Arezzo – dalla scottiglia casentinese alla pappa al pomodoro – e le realizza in vasocottura con il contributo di 12 ragazzi diversamente abili impiegati nell'attività. Al mercato i barattoli sono disponibili in degustazione o take away, con opzione di vuoto a rendere.
Il pranzo al mercato. E il progetto per la ristorazione serale
L’apertura si protrae dalle 9 alle 20, dal lunedì al sabato, ma spesso il mercato resta aperto anche la domenica e nei giorni di festa particolarmente sentiti dalla città, come l’ultima Giostra del Saracino, o durante Fiera Antiquaria della prima domenica del mese. E il banco gastronomia del pian terreno dispensa piatti pronti da mangiare in ballatoio, tra panzanella, insalata nizzarda e torte da forno. Agli assaggi si aggiungono i prodotti in degustazione (spesso organizzate su prenotazione); nulla però è ancora stato fatto per rendere operativa la cucina e offrire così un vero e proprio servizio di ristorazione, trasformando di fatto la struttura di Arezzo in uno dei moderni mercati gastronomici che cominciano a prendere piede anche in Italia.
Ma a distanza di quasi un anno dall’apertura, l’intenzione di completare il tassello mancante si avverte nelle parole del presidente Tonioni, che ha più volte ribadito il desiderio di sfruttare quanto prima le strutture a disposizione per dotare il mercato di un’ideale ristorante a km 0: “Da ottobre partirà il servizio di cucina al primo piano, come forma di supporto al mercato, solo durante l'ora di pranzo. Ma entro la prossima estate abbiamo intenzione di sfruttare uno spazio di 150 metri quadri al pian terreno, originariamente destinato ai banchi del pesce, per aprire un ristorante serale”. Gli operatori del pesce, infatti, non sono mai arrivati, e lo spazio sarà riconvertito proprio nei prossimi mesi, per dotare le Logge di un'anima in più, con possibilità di sfruttare lo spazio esterno antistante.
E i turisti? Strategie di promozione
E donare così al progetto quel calore che finora è mancato, nonostante la buona risposta del pubblico, soprattutto aretino e molto esigente: “Attraverso un tesseramento dei clienti siamo in grado di controllare le presenze. Ci aspettavamo una risposta dei turisti più massiccia, ma d'altronde la miglior promozione è l'assaggio e la ristorazione aiuterà”. Ricordando anche che ci troviamo in pieno centro città, a pochi metri da piazza San Francesco. Altri auspici per il futuro? Attivare la vendita online. Mentre si è già lavorato molto sulla dimensione culturale, con degustazioni guidate, pannelli didattici e iniziative dedicate alle scuole: “Ma bisogna insistere ancora sulla comunicazione e la visibilità, portare i produttori al mercato. È un'esperienza nuova per tutti, provando e sbagliando possiamo solo migliorare.”
Logge del Grano | Arezzo | piazzetta delle Logge del Grano, 5 | lun-sab 9-20, prima domenica del mese e festività | www.facebook.com/loggedelgrano/?fref=ts
a cura di Livia Montagnoli