Un tour di mille chilometri per mettere insieme produttori e consumatori, stimolando la nascita di tante piccole reti di filiera corta. È l’obiettivo di "L'Alveare che dice sì!", start up creata nell’incubatore del Politecnico di Torino, I3P, che quest’estate trasformerà 6 città italiane in Food Innovation Villages.
Il tour dell’Alveare
Grazie ad un Food Truck e a un team formato da cameraman e storyteller, L’Alveare che dice Si! attraverserà il nostro territorio per scoprire prodotti e aziende locali, analizzare le pratiche che ruotano attorno al consumo di cibo e raccontare come la tecnologia abbia cambiato e stia rivoluzionando le nostre società, soprattutto in ambito alimentare. L’obiettivo è mettere insieme tutte quelle esperienze che cercano di cambiare il volto del consumo attuale di cibo, puntando su sharing economy, filiera corta e sostenibilità.
Sarà Torino ad aprire il tour, in occasione dell’inaugurazione del Salone del Gusto Terra Madre prevista per il 22 settembre. Il team di L’Alveare che dice si! si sposterà a Milano dal 28 al 30 settembre, per proseguire verso Bologna dove sosterà dal 1 al 3 ottobre. La Capitale ospiterà i trucker dal 5 al 7 ottobre, mentre Napoli dal 5 al 7. Infine Bari, ultima tappa del viaggio, dal 13 al 15 ottobre. Ma i giovani imprenditori non saranno da soli: ad accompagnarli in ogni tappa del tour ci saranno alcune fra le più brillanti e innovative aziende in ambito food e sharing economy. Al fianco dei trucker ci sarà ad esempio Gnammo, portale di social eating più grande d’Italia, o Last Minute Sotto Casa, piattaforma che permette ai negozianti di vendere gli alimenti rimasti in dispensa a fine giornata con prezzi al ribasso, riducendo così gli sprechi.
Come si crea un alveare
Fondato da Eugenio Sapora, L’Alverare che dice Si! è un progetto che mette insieme domanda e offerta declinandole localmente: l’app gratuita, infatti, permette di creare dei piccoli alveari, ossia delle reti di consumatori e produttori su base geografica.
Per partecipare basta scaricare l’app gratuita o iscriversi al portale: da qui ogni utente potrà unirsi a un alveare già creato, oppure crearne uno che raggruppi consumatori e produttori più vicini a lui. Una volta entrati nell’alveare, il consumatore può comprare i prodotti on line e ritirarli nei punti di raccolta settimanali, senza obbligo di frequenza o di spesa minima. Dalla frutta e verdura alle uova, passando per miele, pane ma anche carne e formaggi: il tutto rigorosamente a chilometro zero, o quasi. Il gestore dell’alveare tiene i contatti tra produttori e consumatori e ha la possibilità di organizzare delle vere e proprie gite, per conoscere i produttori.
https://alvearechedicesi.it/it
a cura di Francesca Fiore