Dopo il Giappone, Stefano Callegari esporta il suo Trapizzino negli Stati Uniti. E a New York celebra la storia di un successo iniziato nel 2008 e in costante ascesa. Il locale aprirà nel LES, ereditando gli spazi della pizzeria Goodfella’s.
Tutti pazzi per il Trapizzino
L’aveva promesso, l’ha fatto. Difficile, ormai, pensare che il Trapizzino possa conoscere limiti geografici o culturali. A Roma non esiste amante della pizza e della buona tavola che non l’abbia addentato almeno una volta, a ognuno la propria variante del cuore – dal pollo alla cacciatora alla lingua in salsa verde, dalle polpette al sugo alle zucchine alla scapece con stracciatella – purché la farcitura finisca dritta dalla pentola alla tasca di pizza che l’attende. Pratico da mangiare e goloso come il pizzaiolo che l’ha inventato - Stefano Callegari - da qualche mese il Trapizzino (che oggi è marchio registrato) ha conquistato anche il Giappone: lo scorso febbraio è arrivato a Kanazawa, ad aprile ha raddoppiato per le strade di Tokyo. Ma il vero sogno nel cassetto, Stefano lo coltiva da qualche anno in più: nel 2012, in collaborazione con Paul Pansera, il pizzaiolo e patron di Sforno, Tonda e Sbanco, era arrivato a New York, trapizzini al seguito, conquistando gli avventori del Madison Square Eats. Bilancio dell’avventura oltre mille pezzi venduti al giorno in uno dei più celebri street food market della metropoli. E stampa locale, New York Times compreso, in deliquio. Non a caso l’idea di aprire un punto vendita permanente nella Grande Mela non è mai naufragata, continuando a maturare negli ultimi due anni.
Trapizzino a New York
Fino a quando Callegari ha raggiunto un accordo commerciale con l’imprenditore che sfrutterà il marchio per importare il Trapizzino negli Stati Uniti, a New York. Ora la certezza che l’impresa si farà arriva proprio da oltreoceano. Sarà Luca Vincenzini ad aprire il primo punto vendita del brand a New York, in 144 Orchard street, Lower East Side, nei locali dell’ex pizzeria Goodfella’s di Frank Rizzuto, che da tempo aveva annunciato di voler cedere l’attività, sorte peraltro condivisa con tanti commercianti della zona, in un’area della città dove la concorrenza è spietata, e molte insegne faticano a tenere il passo. E così, tra qualche mese, la scena gastronomica di New York (dove tra poche apre al pubblico il secondo store di Eataly, al World Trade Center) potrà vantare due campioni della pizza made in Italy, in arrivo per tentare di sfondare in America da Roma e Napoli. Oltre all'attesa per Stefano Callegari, infatti, non manca molto all’apertura delle due insegne newyorkesi di Gino Sorbillo, dedicate rispettivamente alla pizza fritta e alla tonda. Un po’ più a lungo si farà attendere il Trapizzino, comunque in apertura entro l’anno, mentre Callegari lavora anche sul fronte capitolino per inaugurare un nuovo punto vendita a piazza Trilussa, nel cuore di Trastevere. E celebrare una volta di più un successo che dal 2008 non conosce confini.
a cura di Livia Montagnoli