Inaugura oggi l'ambizioso museo del vino progettato a Bordeaux, a ridosso della Garonna. L'iniziativa conferma il momento d'oro del capoluogo bordolese, sempre più lanciato nel circuito del turismo enogastronomico. Le prime foto.
La casa mondiale del vino in riva alla Garonna
La Francia del vino gioca il suo asso nella manica in tema di enoturismo ed eno-business. Lo fa con l'inaugurazione della Cité du vin a Bordeaux, avveniristica costruzione soprannominata la “Guggenheim del vino”, costata 81 milioni di euro (l'80% pubblici, il 20% da privati, compresi i consorzi dei produttori), che intende celebrare il vino in tutte le sue sfaccettature. Non solo quello francese ma di 80 importanti territori del pianeta, Italia compresa. Il Conegliano Valdobbiadene è tra i 22 paesaggi del vino selezionati. “A world of cultures” è il payoff che sintetizza la missione di questa iniziativa. Già, la Francia come casa mondiale che prende la forma liquida del vino che ruota in un bicchiere, a ridosso della Garonna. Un decanter sulle rive del fiume che stima di accogliere ogni anno circa 450 mila visitatori (ticket a 20 euro) e un giro d'affari di 38 milioni di euro. Al suo interno: mostre permanenti e temporanee, strade del vino, degustazioni, un'enoteca con 800 etichette, installazioni teatrali, musica, una biblioteca, boutique e il ristorante Le7 (al settimo piano, affidato al gruppo Nicolas Lascombes).
Ristorante e wine bar. La proposta
Cucina contemporanea creativa nel rispetto della tradizione regionale, anticipa il sito, con carta dei vini importante da 500 referenze. Il ristorante sarà accessibile a pranzo e cena senza passare dalla biglietteria e potrà ospitare fino a 70 commensali in sala, con 35 posti in più in terrazza, con vista su Bordeaux e la Garonna. Per un break veloce, invece, i visitatori del museo potranno rivolgersi all'enoteca con piccola cucina Latitude 20: alla proposta di tapas dal mondo si accompagnerà una carta internazionale di vini, con referenze provenienti da più di 80 Paesi.
Progetto d'autore
Un museo emozionale e sostenibile (visto che il 70% dell'energia è autoprodotta) ricoperto in vetro serigrafato e alluminio iridescente. Chi è stato a Expo Milano immagini un padiglione grande quanto il Palazzo Italia, con oltre 13 mila metri quadrati in dieci piani, fino a 55 metri di altezza (il belvedere è a 35 metri). Del resto, la Fondazione Citè du vin, presieduta da Sylvie Cazes (ricca proprietaria di chateau e ristoranti), ha affidato il concept (dopo una selezione di oltre 110 progetti) ad architetti del calibro di Xtu(che a Expo hanno firmato il padiglione Francia ma anche il museo preistorico di Jeongok in Corea del Sud) e le scenografie interne agli inglesi di Casson Mann Ltd.
A cura di Gianluca Atzeni
Foto di XTU/Casson Mann/ANAKA/La Cité du Vin