Lo chef del Devero rileva la gestione di uno storico ristorante cittadino, il Gourmet: grandi spazi, tanti coperti, un'ampia terrazza e un parcheggio comodo per raggiungere la Città Alta. Cucina contemporanea e accessibile nel prezzo, con due menu degustazione e tanta personalità. Aspettando Milano.
Enrico Bartolini. Passato, presente... E futuro
Le sue sono Tre Forchette (e due stelle Michelin) solide, sostenute da quell'inconfondibile stile classico-contemporaneo - come ama definirlo lo chef – che si aspetta di trovare chi imbocca l'A4 in direzione Cavenago di Brianza, a una trentina di chilometri da Milano, dove il Devero Ristorante accoglie i commensali in cerca di grande tecnica e personalità. D'altronde Enrico Bartolini, toscano d'adozione lombarda, la sua identità gastronomica se l'è costruita in anni di esperienza sul campo – da più di 10 approdato nella provincia lombarda, prima alle Robinie nell'Oltrepò Pavese, poi, dal 2011 nella Brianza del Devero Hotel - quella che lui definisce “la mia università”, in attesa di intraprendere quel “master” (sono sempre parole sue) che prossimamente - “in tempi non troppo lontani” - lo vedrà protagonista in prima linea a Milano. Il contatto con la città è già stato stabilito, l'idea è quella di trasferire la formula gourmet nel capoluogo lombardo, ma è ancora presto per parlarne.
Da Gourmet a Casual. Bartolini a Bergamo
Il progetto più imminente, invece, si concentra su Bergamo, proprio nel cuore storico della Città Alta, dove lo chef è pronto ad avviare un'attività tutta sua – senza partner di sorta - dopo aver rilevato la gestione di uno storico ristorante, che sull'Eco di Bergamo si legge “unico nel panorama della ristorazione cittadina per posizione e logistica”. Il nuovo impegno di chef Bartolini, infatti, si articolerà negli spazi del vecchio Gourmet, albergo e ristorante chiuso per cessione attività dal novembre scorso (fino ad allora gestito dalla coppia Giovanni Cornacchia e Rossana Biasion), ma presenza ben più radicata nella storia della città: costruito all'inizio del Novecento quando si chiamava San Pellegrino, poi preso in gestione (sul finire degli anni Settanta) dal noto manager della ristorazione Tino Fontana. Dopo i fasti del passato, quando il locale ospitava abitualmente cerimonie ed eventi, la storia del Gourmet è arrivata al capolinea qualche mese fa, suscitando grandi aspettative per il futuro, essendo immobile particolarmente ghiotto, dotato di una vasta terrazza panoramica e – unico nella Città Alta - di un comodo parcheggio per gli ospiti.
Casual. L'idea gourmet a prezzi accessibili
Potenzialità che Enrico Bartolini ha intuito in prima battuta, scegliendo di investire nella ristrutturazione dei locali, già in corso da qualche tempo. Tanto che i lavori dovrebbero terminare tra qualche settimana, in tempo (con molta probabilità) per l'inaugurazione in concomitanza con le festività pasquali, alla fine di marzo. “L'idea è quella di raccontare la città di Bergamo proponendo una cucina Casual, come si chiamerà il locale, a prezzi accessibili per quanto consentito dalla qualità delle materie prime”, rivela lo chef. Niente di troppo informale però, perché Casual sarà un ristorante a tutti gli effetti e porterà in città “una lettura molto personale della cucina contemporanea, che omaggia il territorio ma si concede qualche stravaganza”. In cucina e sala due stretti collaboratori già in brigata al Devero, rispettivamente Cristopher Carraro e Marco Locatelli, che gestiranno il ristorante sotto le direttive di Bartolini.
I menu degustazione e la terrazza
Aperto a pranzo e cena, il ristorante proporrà anche due menu degustazione, uno più “casual” a 45 euro, l'altro, a base di pesce, a 70. Confermando così quella forbice di prezzo, tra i 40 e i 70 euro, che lo chef si impegna fin d'ora a mantenere. Indiscutibile asso nella manica sarà lo spazio, articolato in due grandi sale (una da 100 coperti adatta anche per gli eventi), con una saletta più riservata per le occasioni importanti o cene più intime. E poi ci sarà lo spazio in terrazza per la bella stagione (le camere invece saranno prese in gestione più in là da altri). Ma la fisionomia del Casual sarà completamente nuova rispetto agli ambienti familiari agli abitué del Gourmet: la ristrutturazione è stata affidata alle cure dell'architetto Taurian di Tecnoarredamenti, che ha cercato di interpretare quel fil rouge che caratterizzerà lo stile del Casual, dalla carta alla sala, privilegiando i materiali naturali. Luci e illuminazione sono invece affidati al design di Catellani&Smith. Capitolo vini giocato su una carta italiana e non, con pagina dedicata alle etichette che meglio rappresentano il rapporto qualità/prezzo. Per saperne di più non resta che aspettare qualche settimana.
a cura di Livia Montagnoli
Casual | Bergamo | via San Vigilio, 1 | da Pasqua