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Melarossa. La app per trovare il peso forma

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Più si avvicinano le vacanze estive, più le persone si affannano per rimettersi in forma. Diete non di rado improvvisate che generano confusione. A tracciare una linea la Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione, che ha supervisionato la app Melarossa.

Prima di leggere l'articolo, consultate attentamente le avvertenze (che poi sono le stesse che troverete nell'app di Melarossa).

Se si hanno problemi alimentari o problemi di salute legati all'alimentazione bisogna rivolgersi in primo luogo a un dietologo, ovvero chi ha conseguito una laurea in medicina e la specializzazione in Scienze dell'Alimentazione. Un medico dietologo ha infatti la responsabilità clinica dei propri pazienti: è colui che esegue la diagnosi e prescrive una dieta. In poche parole, accerta la condizione di salute o malattia di un paziente e l'eventuale necessità di una dieta. Una volta passati al vaglio del dietologo, ci si può rivolgere al dietista (si diventa tale conseguendo una laurea triennale). Questa figura rappresenta in un certo senso la coscienza: elabora, formula e attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l'accettabilità da parte del paziente. La Federazione delle Associazioni dei Dietisti Europei (EFAD) ha definito il dietista "Una persona con una qualifica legalmente riconosciuta in nutrizione e dietetica che applica la scienza della nutrizione all'alimentazione e all'educazione di gruppi di persone e di individui sia in stato di salute, sia di malattia". Ovvero spetta a lui decidere quali alimenti inserire nel piano dietetico previamente deciso dal medico. Definire il nutrizionista è forse più complesso. La cosa certa è il nutrizionista ha una laurea quinquennale e non triennale, e quindi può accedere alla Scuola di Specializzazione in Scienza dell'Alimentazione istituita presso le Facoltà di Medicina e Chirurgia. Detto questo, avete tutti gli strumenti per proseguire con la lettura, anche perché è impossibile ignorare l'invasione di diete miracolose. O presunte tali.

Tempo di diete

Con il bel tempo, infatti, comincia la corsa (che se fosse reale farebbe decisamente meglio) alle diete. C'è quella del super metabolismo, c'è la dieta di Atkins, che prevede una riduzione dei carboidrati in favore delle proteine, e c'è pure la crioterapia, accreditata di esser molto usata dalle star. In questo mare magnum di scorciatoie volte a perdere peso, è difficile orientarsi. Ed è ancora più difficile dopo l'avvento delle app. Esistono infatti applicazioni che controllano il contenuto calorico dei cibi, come Meal Snap o Contacalorie di Fatsecret, quelle che calcolano l'Indice di Massa Corporea, la app Peso Ideale ne è solo un esempio, e poi ci sono le app che creano un piano dieta ben preciso attraverso il bilanciamento dell'apporto calorico e dell'esercizio quotidiano, come DailyBurn o Lose it!. Ci sono poi le applicazioni utili per seguire il famoso programma alimentare creato da Barry Sears, come 40/30/30 o La Mia Dieta a Zona. Senza dimenticare quelle con le quali è impossibile, o quasi, sgarrare: Dieta point, per esempio, tramite i remainders ricorda orari e cibi da mangiare quotidianamente. Ammesso e non concesso che stiate cercando di dimagrire, date un'occhiata anche all'italiana Melarossa.

Melarossa e la Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione

Di che si tratta? Lo abbiamo chiesto ad Alessandra Parretta, l'attuale curatrice. “È un progetto risalente al 2000, anche se la testata è stata registrata nel 2002, realizzato da Grapho - Marketing & Comunicazione con la supervisione scientifica della Società Italiana di Scienza dell'Alimentazione. All'epoca il presidente era Aldo Raimondo, lui ci ha sempre seguito dandoci un carattere istituzionale”. Oggi la palla è passata a Pietro A. Migliaccio. “Si tratta di una testata online volta a divulgare l'educazione alimentare. Da due anni a questa parte però abbiamo creato un'app che consente agli utenti di ricevere la propria dieta personalizzata”. Ne parliamo perché la dieta Melarossa, oltre a essere stata sviluppata da un team di esperti nutrizionisti e dietologi, è l’unica supervisionata dalla Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione. Non è cosa da poco dato che la S.I.S.A., costituita nel 1967, raccoglie al suo interno medici dietologi e dietisti con lo scopo di divulgare la scienza dell'alimentazione. Che è poi lo stesso scopo di Melarossa: “Noi non vendiamo alcun prodotto, semplicemente diffondiamo la cultura del mangiare bene. I nostri testimonial sono persone reali che sono riuscite a perdere peso unicamente cambiando le loro abitudini alimentari: hanno cominciato a mangiare bene”. Non ci sono dunque né trucchi né inganni, né pranzi sostitutivi né diete iperproteiche.

I numeri

È forse per questo che i numeri sono importanti: “Siamo nell'ordine di 10 milioni di pagine viste al mese e oltre un milione e mezzo di utenti tra app e sito. Forse perché non promettiamo miracoli ma facilitiamo il raggiungimento degli obiettivi che gli utenti si pongono”. Allora dove sta l'inganno? Dove sta il guadagno? “Dalla pubblicità – effettivamente lo dichiarano esplicitamente sia nel sito che nella app – e dalle app. Ecco perché per noi il numero degli utenti è fondamentale. E gli utenti aumentano lì dove si rendono conto di avere di fronte un servizio trasparente”.

Dieta personalizzata

A proposito di trasparenza, la domanda sorge spontanea:che ne è dell'intento di distribuire diete personalizzate? Una dieta personalizzata non dovrebbe tener conto di analisi approfondite, come per esempio quelle del sangue? “Sono personalizzate in base alle caratteristiche fisiche e alle preferenze alimentari”. In che senso? “Prima di tutto calcoliamo l'Indice di Massa Corporea per capire di che tipo di sovrappeso o sottopeso stiamo parlando. Poi, nel momento in cui consigliamo una dieta, diamo la possibilità di sostituire le portate dei pasti. Per esempio, se la dieta prevede una fettina di manzo con dei finocchi e i finocchi non piacciono, la nostra app li sostituisce con un altro contorno. Magari aumentando pure la quantità del prodotto, a scapito dei condimenti ovviamente”.

Educazione alimentare

Il loro obiettivo, dunque, non è tanto far dimagrire ma educare a una sana alimentazione fornendo degli strumenti di facile utilizzo: “Una volta creata la dieta forniamo anche una lista della spesa completa. Cerchiamo insomma di rendere comodo, nei limiti del possibile, un atto che per molti comodo non è, ovvero il mangiar sano. Vi assicuro che con una lista delle cose da comprare, l'utente si sente in un certo senso rassicurato!”.
Attenzione dunque: si tratta di educazione alimentare. Un'educazione che a nostro avviso dovrebbe essere fatta all'interno delle scuole primarie. “Che sia chiaro: non vogliamo sostituirci ai medici. Tant'è che, se una persona ha dei seri problemi di sovrappeso o sottopeso, scriviamo immediatamente di rivolgersi al medico. Non vogliamo assolutamente paragonare il servizio online al servizio umano”. La cosa assurda in tutta questa faccenda è il fatto che molti pazienti si rivolgano a un sito piuttosto di recarsi in strutture specializzate. E forse, pensandoci bene, tanto assurda non è, sapete perché? Perché lì dove manca l'educazione, in questo caso alimentare, subentra l'ignoranza che porta a circondare il problema in un muro di vergogna. Ben vengano dunque i siti o le app che questa educazione la fanno.


www.melarossa.it

foto apertura: Giovanna Lecis, esperta fitness di Melarossa






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