Dopo Macao e la Nuova Zelanda, la famiglia Iaccarino vola in Canada, dove alla fine di giugno ha debuttato il ristorante aperto in partnership con Niko Di Donato del Liberty Entertainment Group. Fine dining ispirato alla storia di Don Alfonso e al territorio campano, sarà guidato da Samuele Macrì e Daniele Corona.
La formula Iaccarino. Dalla Campania nel mondo
L'ultima volta che si era spinta così lontano, la famiglia Iaccarino era approdata in Nuova Zelanda. Circa 200 chilometri a nord d Auckland per essere accolti nell'elegante resort di Helena Bay, dieci suite, un ristorante e 832 ettari di terreno tra distese di pascoli, orti, boschi, torrenti, laghi. Dove dalla fine del 2016 la famiglia del Don Alfonso ha messo radici (nel ruolo di consulente d'eccezione), sull'asse ideale che collega gli antipodi di Sant'Agata sui due Golfi e l'Oceano Pacifico. Del resto, ben oltre la capacità di mantenere elevati gli standard di una cucina eccellente che ha contribuito a fare la storia della ristorazione italiana, quel che oggi colpisce della squadra tenuta insieme dalla passione di Livia e Alfonso Iaccarino è la volontà di mettere a sistema quella filosofia dell'accoglienza che ha reso il Don Alfonso celebre nel mondo, e oggi si rinnova con Ernesto (in cucina) e Mario (alla direzione dell'albergo). Dunque perché non continuare a pensare in grande? I nostri migliori chef sono molto richiesti all'estero: da Francesco Apreda a Enrico Bartolini e Niko Romito, le ultime sfide in ordine di tempo portano a Londra con Heinz Beck (ma lo chef de La Pergola è un veterano della ristorazione internazionale) e a Mumbai, da Perbacco by Adriano Baldassarre. Da qualche giorno anche la famiglia Iaccarino moltiplica gli sforzi all'estero (ricordando pure Casa Don Alfonso a Macao, sotto al tetto dell'hotel Grand Lisboa, insieme a Joel Robuchon) in quel di Toronto, alla sua prima esperienza canadese, in collaborazione con il Liberty Entertainment Group.
Don Alfonso Toronto
Non una nuova consulenza per ristorazione d'hotel, ma un locale indipendente ospitato all'interno del Consumer's Gas Building, edificio ottocentesco di proprietà dell'imprenditore Nick Di Donato, nel cuore del Financial District di Toronto. Pochi dubbi sull'insegna - Don Alfonso - che dalla fine di giugno accoglie i clienti sull'uscio del ristorante, introducendoli alla cucina mediterranea di casa Iaccarino. A guidare la brigata sarà almeno per i prossimi due anni il giovane Daniele Corona – da Fuorigrotta, a lungo con Oliver Glowig, per cui ha diretto fino alla partenza per il Canada la cucina di Poggio Le Volpi - con la supervisione dell'executive chef italo-canadese Saverio Macrì. Il posizionamento è quello di un fine dining con menu degustazione da 8 portate (anche in versione vegetariana) ed eventuale abbinamento con i cocktail classici o molecolari del bartender Oliver Stern, e in alternativa la proposta alla carta, con mezzanino riservato agli aperitivi (con menu di snack dedicato) e sala total white arredata con marmi e produzioni artigianali made in Italy per la cena. Circa 60, in totale, i coperti a disposizione, con la carta d'esordio che spazia dal gelato di anguilla con caviale di storione, tagliatelle al profumo di rosa canina, menta e tuorlo d'uovo sbriciolato al filetto di bisonte con crosta rustica di manitoba, mozzarella, pomodoro e salsa verde, dai vermicelli di Gragnano con maccarello in carpione, pinoli e cipolla caramellata alla sfogliatella napoletana con amarena. E omaggiano la tradizione campana anche i Rigatoni Vesuvius, generosa portata di rigatoni con ragù alla napoletana, ricotta di bufala, polpettine di melanzane e parmigiano. Carta dei vini, da tutto il mondo, da 650 referenze.
Don Alfonso – Toronto – 19, Toronto street - www.donalfonsotoronto.com
a cura di Livia Montagnoli