Un evento unico nel suo genere, per raccogliere i fondi necessari a finanziare gli scavi in uno dei parchi archeologi più celebri e suggestivi del mondo. L'ultimo progetto di LSDM riunisce tre grandi chef e un pizzaiolo. E fa bene al territorio cilentano, e al patrimonio artistico italiano.
L'evoluzione di LSDM. Da e per Paestum
Da Paestum e per Paestum il percorso delle Strade della Mozzarella cominciava più di dieci anni fa, con l'idea di raccontare un territorio che il suo patrimonio non ha certo bisogno di costruirlo a tavolino – la bellezza e la storia dei luoghi, la biodiversità del territorio, l'unicità di tradizioni artigianali antichissime sono lì, sotto gli occhi di tutti – ma di promuoverlo sì. Così iniziava il cammino delle Strade, nel frattempo riassunto sotto l'acronimo LSDM, con i suoi produttori al seguito, gli chef chiamati dall'Italia e dal mondo a valorizzare l'identità locale, la materia prima e l'intera filiera produttiva. A guidare la compagine, sin nelle ultime peregrinazioni all'estero, da Parigi a Londra e New York, Barbara Guerra e Albert Sapere, che ogni anno riportano tutti a casa, a Paestum, per tirare le somme degli anni che passano, e stimolare la condivisione di conoscenze con una consapevolezza crescente nei propri mezzi. Basti scorrere la lista dei nomi allineati sul cartellone dell'edizione in programma il 23 e 24 maggio al Savoy Beach Hotel, l'undicesima per il congresso, che quest'anno sembra voler alzare la posta in gioco. E chiama un parterre di grandi ospiti internazionali a riflettere sul valore della Dieta Mediterranea, che proprio in Cilento è stata codificata. Ma proprio perché Paestum vive di più anime che insieme l'hanno resa attrazione turistica tra le più visitate d'Italia, LSDM ha deciso di impegnarsi in prima linea per rendere giustizia alla sua storia. E il prossimo 30 luglio metterà in scena un evento che ricondurre alla lista dei desideri di chiunque ami l'alta cucina sarebbe riduttivo, perché la cena di raccolta fondi per finanziare gli scavi stratigrafici dell'antica città rappresenta un unicum nel suo genere, e il merito spetta principalmente alla suggestione del parco archeologico e dei suoi templi.
La cena tra i templi
La cena tra i templi – con il Tempio di Nettuno ad accogliere i commensali - riunirà tre chef di fama internazionale e un grande pizzaiolo, per offrire agli ospiti un'esperienza gastronomica irripetibile, pure per il contesto esclusivo: solo 90 i posti a disposizione, “venduti” al miglior offerente, per cifre non inferiori a 800 euro a persona. Il motivo è presto detto: tutti i proventi finanzieranno gli studi degli archeologi impegnati a svelare nuovi aspetti di un sito ancora misterioso da tanti punti di vista, con particolare attenzione per la cosiddetta Casa dei Sacerdoti, un'area limitrofa al Tempio di Nettuno che probabilmente ospitava i rituali legati al culto, cene sacrificali e banchetti compresi. Sull'esatta funzione dell'edificio, spiega Gabriel Zuchtriegel (direttore del Parco Archeologico), ancora nulla si è scoperto, ma la sua posizione ne fa presagire l'importanza strategica. E i fondi raccolti durante la cena tra i templi contribuiranno alla realizzazione di un progetto di scavo stratigrafico, di restauro e musealizzazione del risultati. Dunque il 30 luglio si ritroveranno a cucinare per i 90 fortunati Massimo Bottura (Osteria Francescana, Modena), Sven Elverfeld (Aqua, Berlino) e Heinz Reitbauer (Steirereck, Vienna). Apertura affidata a Franco Pepe (Pepe in Grani, Caiazzo) e alla sua pizza. Un'iniziativa volta a celebrare la sinergia tra cibo e cultura – del resto anche il cibo è cultura – che fortunatamente si inserisce nel solco di un interesse sempre più evidente del settore enogastronomico e dell'industria alimentare per la valorizzazione del patrimonio artistico e del territorio italiano. A ribadire che fare squadra e creare nuove sinergie è sempre una buona scelta. Nel caso specifico, con un riconoscimento all'eccezionalità dell'appuntamento, è proprio il caso di complimentarsi con chi ha reso possibile tutto questo, tributando omaggio all'Italia più bella. Sperando sia d'esempio per altri.
Per informazioni sul progetto pae.fundraising@beniculturali.it
a cura di Livia Montagnoli
foto di ms_photographie