Gli piace definirla un’operazione culturale, vista la varietà di interessi che i progetti editoriali e televisivi di Majordomo Media si prefiggono di approfondire. Nasce con le idee ben chiare, quindi, la piattaforma ideata da David Chang, sempre più diviso tra il ruolo di ristoratore e quello di comunicatore. E tenere tutto insieme gli riesce piuttosto bene.
Comunicare il cibo
L’ultimo format che ha ideato, prodotto per Netflix, sta avendo un buon successo e ottime recensioni da parte della critica di settore, che nell’approccio fresco, ironico e persino provocatorio di David Chang ha sempre riconosciuto un’efficace chiave di volta per parlare di cibo. E Ugly Delicious, con le conversazioni raccolte dallo chef un po’ in tutto il mondo per stimolare una riflessione che si spinge ben oltre il racconto delle pure e semplici tradizioni gastronomiche, intercettando quindi stereotipi sociali, radici antropologiche, falsi miti e presunte verità, non ha deluso le aspettative. Rilanciando così quel David Chang comunicatore brillante e sopra le righe che passa da una cena in famiglia con René Redzepi a Copenhagen al soul food degli afroamericani senza perdere di vista il suo obiettivo: sollevare dubbi e curiosità sull’universo del cibo e sulle relazioni che stabilisce, intrattenere e insegnare al tempo stesso, ma senza mai rinunciare alla dialettica che tiene viva l’attenzione di chi ascolta. O di chi legge, come fino a qualche mese fa è stato vero per Lucky Peach, progetto editoriale fondato insieme al fidato Pete Meehan (complice pure in Ugly Delicious) e arrivato al capolinea, con dispiacere di molti, la primavera scorsa.
Majordomo Media. Cos’è
Ma Chang, che pure non perde mai di vista i suoi obiettivi imprenditoriali nella ristorazione – l’ultima scommessa a firma Momofuku Restaurant Group, la prima a Los Angeles, è recentissima e ambiziosa: un grande locale nella China Town di LA ribattezzato Majordomo – non smentisce il suo interesse per il mondo della comunicazione. E anzi con un investimento importante cerca di metterlo a sistema, in collaborazione con partner già noti agli addetti ai lavori. Con l’idea di produrre contenuti “che raccontino il cibo come nessuno ha mai fatto prima” nasce la piattaforma multimediale Majordomo Media, principalmente indirizzata a finanziare produzioni televisive e digitali, senza però escludere la rinascita di prodotti editoriali che non facciano rimpiangere troppo a lungo Lucky Peach. Il progetto è appena stato ufficializzato in partnership con Christopher Chen e con l’ex editore di Wired, Scott Dadich. E la dichiarazione d’intenti di Chang non differisce molto da quanto lo chef è riuscito a mettere in scena nel suo ultimo format: “Majordomo si occuperà di tutto quello che definisco cultura, cibo, viaggi, musica, sport. Non voglio dire alla persone cosa devono guardare, ma insegnargli a capire dove trovare qualcosa di nuovo e coinvolgerli in esperienze e conversazioni in cui tutte le opinioni siano rappresentate, e il racconto delle proprie passioni diventi stimolo per affrontare questioni sociali, razziali, culturali nel senso più ampio del termine”. Un hub per spettatori “culturalmente avventurosi”, lo definisce Dadich rincarando la dose.
Chef, ristoratore, star mediatica. Tutto insieme si può?
A pieno regime, Majordomo Media produrrà contenuti per la propria piattaforma, ma anche per terzi, e ha assoldato allo scopo una squadra di collaboratori già avvezzi al Chang-pensiero, come Chris Ying e Rachel Khong, precedentemente in forze a Lucky Peach (assente, invece, risulta al momento Pete Meheran). La piattaforma lancerà presto una serie di podcast online, e i primi progetti televisivi sarebbero già in fase di sviluppo. David Chang non fa che confermare un profilo decisamente unico nel panorama della gastronomia internazionale: il tempo trascorso in cucina, ormai, si è ridotto moltissimo, ma il suo progetto di ristorazione non ha mai perso slancio, e anzi continua a trarre linfa dalle divagazioni mediatiche dello chef. Viceversa, anche il suo approccio comunicativo sembra aver raggiunto una solidità e una lucidità di visione mai avute prima. Qualcuno, in Italia, direbbe che è impossibile conciliare gli sforzi. E se invece fosse solo questione di saperci fare?
a cura di Livia Montagnoli