Far rifiorire il territorio distrutto dagli incendi dolosi della scorsa estate tramite l'impollinazione delle api. Il progetto per la salvaguardia del Morrone, del Parco della Majella, e dell'orso marsicano parte dagli apicoltori.
L'incendio
Era il 19 agosto 2017 quando le prime fiamme iniziavano a divampare sul monte Morrone, nel territorio di Pratola Peligna, in provincia de L'Aquila. Un incendio durissimo, durato più di 10 giorni, che ha lasciato una conta dei danni lunga e amara sulle spalle della biodiversità del Parco della Majella, sia nel patrimonio floristico (che prima dell'accaduto contava oltre 2mila specie vegetali, ovvero circa un terzo dell'intera flora italiana) che in quello faunistico. Rettili, ma anche lupi e caprioli, animali selvatici tipici del territorio sono stati costretti ad abbandonare il proprio habitat, cercando riparo in zone diverse e più remote. Un incendio che sembrava inarrestabile, favorito anche dall'eccezionale aridità della stagione, particolarmente asciutta, un clima che ha consentito alle fiamme di risalire in fretta in superficie, bruciando le chiome degli alberi e impedendo così gli interventi di spegnimento da terra. Una catastrofe ambientale violenta, la più grave degli ultimi decenni sul territorio abruzzese, dopo l'incendio degli anni '80, ma che non ha avvilito gli animi dei gruppi ambientalisti della zona e non solo, uniti per vedere rinascere il loro territorio, più forte e rigoglioso di prima.
Salviamo l'orso
Perché l'Abruzzo è una regione che più volte ha dimostrato di saper fare rete, lavorando in sinergia verso un obiettivo comune: la salvaguardia della terra, e la valorizzazione di un luogo unico per le sue bellezze paesaggistiche e agroalimentari. Tante le battaglie che i cittadini hanno dovuto portare avanti negli ultimi anni, e altrettante le vittorie ottenute grazie all'impegno delle comunità. A far fronte ai danni dell'incendio, l'associazione Salviamo l'orso, onlus fondata nel 2012 che si propone di tutelare l'orso marsicano dall'estinzione in cooperazione con parchi nazionali e istituzioni. Sarà proprio l'associazione a ricostruire una parte della biocenesi vegetale del luogo, necessaria a ripristinare l'habitat naturale ideale per l'orso marsicano. Come? Attraverso il lavoro di api e apicoltori, e il contributo di associazioni estere, che hanno prontamente risposto al grido d'aiuto della regione.
Api in azione per l'orso marsicano
Si chiama “Api in azione per l'orso marsicano” ed è l'ultimo progetto nato a favore del Parco della Maiella, che può contare su ben 1550 euro, ottenuti grazie alla vittoria del bando “Ambiente al centro” lanciato da Brussels Absl, associazione degli Abruzzesi a Bruxelles, in collaborazione con le associazioni Abruzzese du Centre e Borinage e Abruzzesi del Limburgo. Fra i diversi piani di educazione ambientale, conservazione e riqualificazione del territorio, a vincere è stata proprio l'iniziativa di Salviamo l'orso, che si propone di posizionare le arnie con famiglie di api italiane nei pressi delle aree distrutte dalle fiamme. In questo modo, attraverso i processi di impollinazione - fondamentali per l'equilibrio degli ecosistemi - si potranno ricostruire i corridoi naturali adatti per le specie animali del territorio, orso marsicano in primis.
Il lavoro delle api
Sarà quindi il lavoro degli apicoltori locali, che gestiranno le diverse arnie, a contribuire alla rinascita del monte Morrone, una zona che, prima dello scorso agosto, vantava una macchia complessa e sfaccettata, che comprendeva ginestra, ginepro, pino nero e le erbe aromatiche più disparate, dall'origano alla stregonia, dalla santoreggia al rosmarino. Cenosi vegetali che avranno bisogno di anni per ricostruirsi e dare vita alle nuove vegetazioni, riprendendo un ritmo naturale adeguato. Con il contributo delle api, e della dispersione di semi melliferi atti a far rifiorire l'ambiente circostante. Gli alveari, inoltre, sono perfetti per attirare gli orsi (tecnica già sperimentata vicino a Bisegna, nel Parco Nazionale d'Abruzzo). Non solo miele, ma anche larve e uova delle api - ricche di proteine - attraggono gli orsi, rappresentando una buona integrazione alla loro dieta di animali ghiotti di formiche e insetti selvatici.
foto di Massimiliano de Persiis
Attività correlate
Ma il progetto non finisce qui: attività didattiche sul campo – dall'osservazione diretta delle specie al transetto vegetazionale – dedicate agli studenti di Pratola Peligna, campagne di comunicazione e sensibilizzazione verso il rispetto ambientale, con tanto di realizzazione di un audiovisivo disponibile sui canali social, YouTube e Vimeo di Salviamo l'orso, e un evento finale per presentare il rapporto del progetto. Il coinvolgimento nelle azioni sul campo del personale del Parco Nazionale della Majella, poi, è finalizzato a diffondere la cultura della legalità e del rispetto delle normative ambientali come strumento della difesa dell'interesse comune, oltre che a sottolineare l’importanza di studi e ricerche ecologici in un'area protetta di grande prestigio. “Abbiamo accolto con entusiasmo il progetto proposto dall’associazione perché l’educazione all’ambiente è uno dei nostri obiettivi principali. Ci siamo pertanto messi a disposizione per dare piena e fattiva collaborazione ad iniziative atte a sensibilizzare gli studenti e i cittadini”, ha dichiarato Fabiana Donadei, Assessore alla montagna del Comune di Pratola Peligna.
www.salviamolorso.it/portfolio-items/api-in-azione-per-lorso-marsicano/
a cura di Michela Becchi